Tris di commedie italiane in DVD: Il regno, Si muore solo da vivi, Paradise – Una nuova vita

Nelle ultime settimane, tre commedie tutte italiane si sono affacciate sul mercato dell’home video dopo aver fatto i conti, lo scorso anno, con una pandemia che ha modificato completamente i loro piani distributivi. Parliamo de Il regno, Si muore solo da vivi e Paradise – Una nuova vita. I primi due hanno saltato a piè pari la sala trovando rifugio direttamente sulle piattaforme VOD mentre il terzo, forte anche di un’anteprima al 37° Torino Film Festival, ha potuto far affidamento su una fugace apparizione in sala proprio nei giorni antecedenti la chiusura dei cinema lo scorso ottobre. Tre piccole commedie dal forte sapore autoriale, tre opere prime, tutte accomunate da una tematica ben precisa: la voglia di ricominciare una nuova vita anche quando tutto sembra ormai definito. I tre film, prodotti e distribuiti da Fandango, arrivano in DVD grazie ai canali distributivi CG Entertainment.

Giacomo (Stefano Fresi) è un uomo solo e dalla vita grigia. Un giorno riceve una lettera dall’avvocato Bartolomeo Sanna (Max Tortora) che lo invita a tornare nel casale di famiglia per i funerali dell’odiato padre. Quando Giacomo arriva a destinazione trova una realtà surreale ad attenderlo: nelle campagne lungo la Salaria, il padre di Giacomo ha creato un autentico regno in cui il tempo sembra essersi fermato al Medioevo. Cosa può esserci di ancora più assurdo? Semplice! Giacomo è adesso l’erede al trono di quel bizzarro regno alle porte di Roma.

Esordio dietro la macchina da presa per Francesco Fanuele, che realizza il film traendo ispirazione da un suo cortometraggio realizzato nel periodo di studi al Centro Sperimentale, Il regno è un film singolarissimo che sembra intenzionato a prendere ogni distanza possibile da buona parte delle moderne commedie italiane. Tra preti che parlano in latino, acquisti eseguiti con il baratto e un popolo che vive nella completa ignoranza in fatto di “modernità”, è impossibile vedere il film di Fanuele senza che la mente possa volare a Non ci resta che piangere.

Ovvio, a livello qualitativo siamo lontani anni luce dal capolavoro firmato dall’imbattibile duo Benigni-Troisi, ma nella sua semplicità Il regno è una commedia che va a segno: intelligente e a tratti originale, non priva di buone trovate e affidata al carisma indiscutibile di due grandi artisti come Stefano Fresi e Max Tortora.

Il regno arriva in home video con Fandango e CG Entertainment purtroppo solamente in edizione DVD. Un digital veratile disc che tuttavia svolge bene il proprio compito pur non essendo troppo generoso in fattore di contenuti extra. Tra questi, infatti, solamente il trailer del film ed un backstage di 8 minuti in cui viene data voce al regista e al cast artistico del film. Nulla da lamentare sotto il profilo tecnico: il quadro video risulta nitido e ben contrastato (nei limiti possibili di un DVD) e l’audio, che spesso rappresenta il tallone d’Achille delle produzioni italiane, è qui squillante e di qualità, offerto in una doppia traccia italiana DTS 5.1 e Dolby Digital 5.1.

Il secondo titolo del lotto è Si muore solo da vivi, agrodolce commedia dal titolo fortemente evocativo che ci catapulta sulle sponde del Po per farci immergere in un “fiabesco” racconto dedicato a quelle seconde occasioni che talvolta ci offre la vita.

A quarant’anni ormai raggiunti, Orlando (Alessandro Roja) ha tutte le carte in regola per essere un perfetto perdente: non ha un lavoro, vive in una baracca sulle sponde del Po e passa tutte le sue giornate ad oziare. L’unica cosa buona che sembra aver fatto nella vita è stata quella di formare una band pop, i “Cuore aperto”, una band che lui stesso ha fatto sciogliere per colpa di una donna. Quando Chiara (Alessandra Mastronardi), la sua ex di cui è ancora innamorato, torna ad affacciarsi nella sua vita per comunicargli che sta per sposarsi, Orlando capisce che deve riprendere in mano la propria vita. Decide così di ricomporre la band e ricominciare da lì, da quel preciso punto in cui la sua vita ha cominciato ad andare a rotoli.

Non è la prima volta che la nostra commedia focalizza l’attenzione sul tema musicale, ponendo l’accento su una sgangherata band musicale che prova a stare in piedi tra situazioni tragicomiche e/o a riformarsi nonostante le mille avversità. Senza andare troppo indietro con la memoria, infatti, possiamo ricordare I più grandi di tutti di Carlo Virzì (sempre con Alessandro Roja tra le fila del cast), il più sognante Basilicata Coast to Coast di Rocco Papaleo, l’autoriale Se sei così ti dico si di Eugenio Cappuccio o il recentissimo La mia banda suona il pop di Fausto Brizzi.

Con un cast notevole, che oltre ai già menzionati Roja e Mastronardi vanta anche la presenza di Neri Marcoré, Francesco Pannofino, Paolo Cioni e Amanda Lear, Si muore solo da vivi è una commedia dai toni fortemente indecisi che presenta sì la freschezza ma anche tutti i limiti che possano attanagliare un’opera prima.

Diretto da Alberto Rizzi, Si muore solo da vivi rincorre il linguaggio della commedie esistenziale, quella commedia desiderosa di far sorridere ma anche riflettere al tempo stesso. Un film piuttosto ambizioso, dunque, che tuttavia finisce per cader vittima di un ritmo altalenante, di una sceneggiatura che non riesce mai a sfruttare a pieno il potenziale “divertente” insito nelle situazioni che crea e – soprattutto – di alcune forzature in scrittura che sembrano essere inserite più per dovere che per volontà (il discorso relativo il terremoto del 2012 è molto pretestuoso ai fini della storia narrata).

Anche Si muore solo da vivi arriva in home video solamente in edizione DVD, per mano di Fandango che distribuisce il titolo avvalendosi dei canali di CG Entertainment. Per quanto riguarda il livello tecnico del supporto, la qualità è allineata a quella del titolo precedente. Dunque un quadro video sufficientemente limpido e ben contrastato che trova un ottimo alleato nel reparto sonoro, squillante e dalla doppia traccia italiana in DTS 5.1 e Dolby Digital 5.1. Tra i contenuti extra, sempre poco generosi purtroppo, troviamo il trailer del film, un brevissimo backstage di 3 minuti, un making of dedicato ai vfx di 1 minuto e il videoclip della canzone Si muore solo da vivi di Diego Mancino & Stefano Brandoni.

L’ultimo titolo del lotto è Paradise – Una vita nuova, sicuramente il film più ambizioso dei tre ma anche quello che a somme tirate convince meno. Opera prima del talentuoso regista triestino Davide Del Degan, regista con un passato di successi nel campo del cortometraggio (candidato ai David di Donatello e vincitore di un Nastro d’argento e un Golden Globe) e del documentario (nel 2016 è al festival di Cannes con il documentario L’ultima spiaggia co-diretto assieme a Thanos Anastopoulos). Del Degan decide di cimentarsi con una commedia dal forte sapore autoriale, una commedia di contrasti, un film che unisce il dramma al comico e che fonde la mafia del profondo sud Italia con le gelide ambientazioni del nord.

Calogero (Vincenzo Nemolato) è un venditore di granite siciliano che un giorno, per puro caso, diventa testimone di un omicidio di mafia. Dopo aver deciso di testimoniare, viene inserito nel programma di protezione testimoni e spedito in un paesino sperduto tra le montagne del Friuli, a Sauris, lontano dalla sua famiglia. Il killer contro il quale ha testimoniato (Giovanni Calcagno) è diventato nel frattempo un collaboratore di giustizia e, per un errore d’amministrazione, è stato spedito anche lui a Sauris. Guarda caso nello stesso albergo dove alloggia Calogero.

Provando a seguire le orme che hanno restituito il successo a Pif – realizzare una commedia d’impegno civile contro la mafia – ma restando ancorato ad una narrazione autoriale piuttosto che a quella nazional-popolare, Davide Del Degan esordisce nel lungometraggio con un film concettualmente potente e originale. Peccato che a conti fatti, però, tutto il potenziale contenuto nell’idea di base finisce per perdersi a causa di una scrittura troppo superficiale e frettolosa (il film non arriva a 80 minuti) ed una messa in scena così minimale da far sembrare Paradise un film decisamente più a basso budget di quanto lo sia stato in realtà.

Una vera occasione persa. Peccato. Continuiamo ad essere fiduciosi sul talento di Del Degan e aspettiamo di vedere cosa riserverà per la sua opera seconda.

Arrivati al terzo titolo del lotto, le sorti distributive non cambiano e quindi anche Paradise – Una nuova vita arriva in home video con Fandango e CG Entertainment solamente in edizione DVD. Il supporto si allinea perfettamente allo standard raggiunto anche dai due precedenti titoli e quindi, anche in questo caso, ci troviamo davanti ad un prodotto ben curato nella sua veste tecnica ma debole per quanto riguarda l’apparato contenutistico. Il quadro video, dunque, è ancora una volta molto buono e restituisce un’immagine nitida e pronta a valorizzare la fredda fotografia di Debora Vrizzi. Anche il reparto sonoro svolge bene il proprio lavoro e si affida a due squillanti tracce italiane in DTS 5.1 e Dolby Digital 5.1. Contenuti extra decisamente magri rappresentati solamente dal trailer del film.

Giuliano Giacomelli

IL REGNO di Francesco Fanuele

Label: CG Entertainment e Fandango

Formato: DVD

Video: 16/9  2.35:1

Audio: Italiano DTS 5.1; Italiano Dolby Digital 5.1

Sottotitoli: Italiano per non udenti, Inglese

Extra: Trailer, Backstage.

Puoi acquistare il DVD di Il Regno cliccando su questo link.

SI MUORE SOLO DA VIVI di Alberto Rizzi

Label: CG Entertainment e Fandango

Formato: DVD

Video: 16/9  2.35:1

Audio: Italiano DTS 5.1; Italiano Dolby Digital 5.1

Sottotitoli: Italiano per non udenti, Inglese

Extra: Trailer, Backstage, Making of vfx, Videoclip Si muore solo da vivi.

Puoi acquistare il DVD di Si muore solo da vivi cliccando su questo link.

PARADISE – UNA NUOVA VITA di Davide Del Degan

Label: CG Entertainment e Fandango

Formato: DVD

Video: 16/9  2.35:1

Audio: Italiano DTS 5.1; Italiano Dolby Digital 5.1

Sottotitoli: Italiano per non udenti, Inglese

Extra: Trailer.

Puoi acquistare il DVD di Paradise – Una nuova vita cliccando su questo link.

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