Blue Movie, il film scandalo di Alberto Cavallone, è in DVD

La RaroVideo – Minerva Pictures, in collaborazione con CG Home Video e Mustang Entertainment, portano in DVD per la prima volta in Italia Blue Movie di Alberto Cavallone, un particolarissimo film di culto che si avvale di una bella edizione curata da Nocturno.

I patiti del cinema italiano di genere conoscono bene il nome di Cavallone, tutti gli altri, purtroppo no… e dico purtroppo perché la sorte toccata al regista milanese è delle più paradossali. Alberto Cavallone è fondamentalmente un intellettuale e questo trasuda anche dai suoi film, pregni di simbolismi, citazioni musicali e neanche troppo velati riferimenti al mondo dell’arte. Cavallone faceva cinema per cinefili e quando parliamo di cinefili, contestualizzando all’epoca in cui i suoi film più rappresentativi venivano distribuiti – ovvero gli anni ’70 -, spesso e volentieri ci riferiamo a quegli ambienti un po’ snob in cui si celebrava il cinema come forma d’arte figurativa e lo si univa alla politica, all’osservazione partecipativa dei mutamenti sociali in atto. Dunque un ambiente ricco, culturalmente e spesso economicamente, quello dei cineclub e dei salottini che, per lo più, il cinema di Cavallone l’ha ripudiato e deriso. È questa la sorte toccata al regista di Le salamandre, i cui film venivano blue movie 1spesso liquidati dalle firme più “in” della stampa come filmetti erotici, ingannati anche dai titoli “furbi” dei distributori, in cui i tentativi di attaccare la società ed esprimere la propria visione sovversiva attraverso temi e immagini forti non venivano presi sul serio. Un’anomalia italiana che ci fa sospettare (o ci conferma) l’esistenza di caste e superficialità diffusa, ma che ci fa anche sorridere se pensiamo che il cinema cavalloniano ha riscosso successo proprio tra coloro che rappresentavano il bersaglio dei suoi film, il popolo che consuma il cinema come un prodotto, che affolla le sale per guardare i gialli e i poliziotteschi, che si riempie gli occhi di immagini per il gusto di farlo e non per trovarvi essenzialmente un significato, recondito baluardo dell’anti-sistema. Ne è un’ulteriore beffarda constatazione il fatto che il suoi film della fase più matura, come appunto Blue Movie, in cui il regista faceva uso anche di scene di sesso non simulato e perfettamente esibito, trovarono un certo successo tra gli spettatori dei cinema a luci rosse, proprio lì dove il corpo è merce e i film con esso, ovvero la tesi contro la quale Cavallone si scaglia nella sua opera.

blue movie 2Blue Movie arriva nel 1978, un anno dopo quello che da molti è considerato il suo capolavoro, Spell – Dolce mattatoio (conosciuto anche come L’uomo, la donna e la bestia) e porta all’estremo molte delle peculiarità del cinema cavalloniano. La “trama” prende avvio da uno stupro in un bosco ai danni di una ragazza, che però riesce a colpire il suo violentatore e a fuggire via. Presa a bordo di un’auto da un fotografo che passava da quelle parti, la donna viene portata in salvo nell’appartamento dell’uomo, dove scopre, però, che qualche cosa di strano e perverso si annida in quel luogo. Il fotografo, infatti, colleziona lattine di bibite vuote e pacchetti di sigarette e tiene una modella rinchiusa in una gabbia, dove la ingozza di cibo e la costringe e urinare e defecare davanti lui, conservando, poi, i propri i propri escrementi.

L’intento di Cavallone è palesemente provocatorio: utilizzare il piscio e la merda per riempire lattine di Coca Cola e pacchetti di Malboro, ridurre le fotomodelle ad animali da compagnia o, peggio, maialini che grufolano tra i propri escrementi, premiati conblue movie 5 generi alimentari precotti da supermarket. Quello che fa Cavallone è prendere la pop-art e schiacciarla letteralmente, come il protagonista del film, interpretato da Claude Maran, fa con le lattine delle bibite per comporre le sue istallazioni artistiche. Blue Movie è un gesto di protesta, un’opera che si scaglia contro la società dei consumi e a confermarlo è l’utilizzo di scene hard vere, a cui si è prestata soprattutto Patrizia “Dirce” Funari. A queste si alternano scene tratte da reportage di guerra e fatti di cronaca, come il bonzo che si da fuoco sui marciapiedi di Seul, legando idealmente queste immagini alla constatazione che il protagonista del film sia un reduce del Vietnam.

Il risultato è un film tanto affascinante quanto incompiuto, un’opera povera di mezzi (è stato girato in otto giorni nella villa del produttore Martial Boschero) ma ricca di idee che però si scontrano e si confondono nella mente di Cavallone, dando vita a un’opera meno impegnata e complessa di quello che forse era nelle intenzioni.

Così si capisce perché Cavallone e il suo Blue Movie siano stati celebrati dai fan di Fulci e D’Amato e non da chi abitualmente analizza Bunuel e Chabrol.

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L’edizione portata nei negozi da RaroVideo è di quelle da collezione che ogni amante del film non può farsi mancare. Avvalorata da un booklet di sette pagine, curato da Davide Pulici di Nocturno, il film ha la sua perla nei contenuti extra, dove al consueto e interessante documentario con interviste, ad opera sempre di Nocturno, si uniscono una serie di scene integrali proposte dal formato originale in 8 mm. Scene hard come quella dell’amplesso completo tra la Funari e l’attore porno-gay Joseph Dickson, la scena dettagliata della modella che urina nel barattolo, un inizio alternativo e altro.

Il DVD si difende molto bene anche a livello tecnico, con un video in 4:3 pulito e nitido e una traccia audio mono perfettamente conservata.

Insomma, un acquisto decisamente consigliato per gli amanti del Cinema bis!

 Roberto Giacomelli

BLUE MOVIE di Alberto Cavallone

Formato: DVD

Label: RaroVideo

Video: 1.33:1 (4:3)

Audio: Italiano dual mono

Sottotitoli: Inglese

Extra: Scene tagliate, documentario “Blue Extreme”, booklet.

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