Archivio tag: arancia meccanica
Arancia Meccanica – Titans of Cult, recensione del 4K UHD
Inserito al 76° posto dei migliori cento film di tutti i tempi dall’American Film Institute e all’81° posto dei migliori cento film britannici del XX° secolo secondo il British Film Institute, Arancia Meccanica non solo rappresenta uno dei più noti e riusciti film della magnifica carriera di Stanley Kubrick, ma anche una delle opere cinematografiche dal maggior impatto culturale, ancora oggi a distanza di 50 anni dalla sua uscita. Proprio per celebrare il suo mezzo secolo, Warner Bros. ha distribuito il capolavoro di Kubrick per la prestigiosa collana home video Titans of Cult, un’edizione di lusso che comprende il film in versione blu-ray e 4K Ultra HD, in steelbook e comprensivo di gadget.
Chiudi bene la porta di casa. Speciale Home Invasion Movies
“Si raccomanda di chiudersi bene in casa!”. Quante volte un annuncio del genere si è sentito in momenti di emergenza e di pericolo? Al cinema e nella realtà, la casa è un rifugio sicuro per tutti, il luogo degli affetti e della tranquillità, il nido dove conserviamo i nostri ricordi e le cose più care. Eppure, molto spesso accade che le case diventino, invece, una prigione. Un trappola, a volte mortale, che si stringe sempre più sui suoi abitanti e che capovolge la percezione della propria casa, da riparo sicuro a luogo da cui fuggire a gambe levate poiché invaso da sconosciuti malintenzionati.
Alex DeLarge (Arancia Meccanica)
ALEX DeLARGE
Alex è il capo dei Drughi, una “simpatica” combriccola di amici dediti allo stupro e all’ultra-violenza. Trascorre il suo tempo picchiando chiunque gli capiti a tiro, con la sua inseparabile divisa bianca e il suo bastone. Appassionato di musica classica, Alex ha un’insana attrazione per la Nona sinfonia di Beethoven; frequenta il Korowa Milk Bar e la sua bevanda preferita è il Latte più.
Durante una delle sue tante visite a sorpresa, dove sfoga la sua cattiveria in un’abitazione scelta a caso, i suoi “amici” gli tendono una trappola facendolo arrestare. Condannato a quattordici anni di carcere viene sottoposto alla cura Ludovico: la somministrazione di farmaci combinata con la visione forzata e ripetuta di immagini violente gli causerà un malessere fisico ogni volta che l’istinto lo conduce ad agire secondo la sua natura depravata, sopprimendo di fatto la libertà di arbitrio. Ottenuta la libertà e incapace di accettare questa sua nuova condizione, tenta il suicidio proprio nella casa di uno scrittore che aveva gambizzato in passato: il gesto fa riemergere la sua indole bestiale annullando tutti gli effetti della terapia. Per evitare che il governo venga screditato a causa dell’insuccesso della cura, un esponente politico gli assicura una vita agiata e confortevole in cambio del suo silenzio. Alex, “guarito” e appagato accetta.