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Un colpo di fortuna – Coup de chance, la recensione del film di Woody Allen
Vivi, mangi, dormi e poi muori. La casualità della vita è sempre stato uno dei temi più cari a Woody Allen, che torna come centrale nel suo nuovo film presentato a Venezia fuori concorso Coup de Chance, ribattezzato in Italia Un colpo di fortuna, realizzando a 88 anni il suo primo film totalmente in lingua francese, ambientato di nuovo a Parigi dopo Midnight in Paris, riuscendone come pochi a catturarne la magia e l’atmosfera.
State a casa e Rifkin’s Festival: piccole commedie d’autore in Home Video
Così come tanti altri generi, in primis l’horror, anche la commedia negli ultimi anni è stata sottoposta ad una certa rilettura, sia che si parli di cinema hollywoodiano che di quello nostrano. Sembra che le grandi produzioni abbiano iniziato a subire un certo fascino da parte dei prodotti più piccoli, quelli che fino a qualche decennio fa avremmo etichettato come “di nicchia”. E così anche la commedia, che è il genere più popolare per definizione, ha iniziato a prendere le distanze da un certo look mainstream per somigliare maggiormente – tanto per stile quanto per storie – ad un cinema più indipendente. Nelle scorse settimane CG Entertainment ha portato sul mercato home video due commedie che non si sottraggono a questa tendenza, tutte e due passate in sala grazie a Vision Distribution nel momento in cui il nostro Paese era ancora fortemente schiacciato dalla pandemia e dalla morsa del lockdown. La prima delle due è State a casa, la quarta commedia per il cinema scritta e diretta da Roan Johnson, mentre la seconda è Rifkin’s Festival, l’ultima fatica di Woody Allen, ovvero uno tra i primi autori che ha portato la commedia mainstream a dialogare con quella più indipendente.
Rifkin’s Festival, la recensione
L’ultimo film di Woody Allen, in un modo o nell’altro, lascerà il segno nei ricordi dei suoi estimatori italiani, ma non solo. Qualche mese fa eravamo vicinissimi a vedere Rifkin’s Festival (il debutto in sala era previsto per il 5 novembre 2020). Il lungometraggio annuale di Woody è uno di quegli appuntamenti che danno la confortante sicurezza della normalità. Un po’ come San Valentino: puoi evitarlo come la peste, puoi esserne indifferente o entusiasta ma sai che, una volta l’anno, arriva. Tuttavia, l’ennesimo duro colpo per il mondo del cinema ha rimandato la visione del film a data da destinarsi. Quella data, grazie a Vision Distribution, è finalmente alle porte: sarà proprio Rifkin’s Festival, in sala dal 6 maggio, il titolo di punta che celebrerà l’attesissima riapertura delle sale cinematografiche. E, di certo, non dimenticheremo facilmente il film che ci ha riportato nel tempio della settima arte dopo mesi di ‘dieta’ a base di streaming e Blu-ray o DVD.
Rifkin’s Festival: il nuovo film di Woody Allen dal 6 maggio al cinema
Un giorno di pioggia a New York, la recensione
La Grande Mela, da sempre, è luogo cinematografico di incontri, scontri, catastrofi, amori, guerre, sconfitte e vittorie. Location per eccellenza di tanto cinema americano e non, città amata e celebrata da uno dei “grandi vecchi” dell’odierno cinema a stelle strisce, Woody Allen. E proprio l’anno del 40esimo anniversario di Manhattan, forse il film più noto e riuscito del regista, Allen ci riporta nella “sua” città con Un giorno di pioggia a New York. Una coincidenza, in fin dei conti, visto l’iter distributivo travagliato che il film ha avuto a causa delle logore e logoranti accuse a cui il regista è stato nuovamente sottoposto e che hanno ritardato l’uscita del film di circa un anno.
Ma se Un giorno di pioggia a New York rappresenta l’ennesima dichiarazione d’amore di Woody Allen per la metropoli statunitense, quasi sempre protagonista dei suoi film, è anche un ritorno alle origini per quanto riguarda il linguaggio e le tematiche affrontate.
La ruota delle meraviglie, la recensione
Le vite di un corpulento ubriacone (Jim Belushi), di un’ex attrice frustrata (Kate Winslet) e di una giovane donna ‘segnata’ (Juno Temple) subiranno tragici stravolgimenti nel giro di un’estate, sullo sfondo di un paradiso artificiale in declino quale la Coney Island degli anni Cinquanta. Inconsapevole burattinaio e appassionato narratore delle loro disavventure è Mickey: un romantico bagnino nonché aspirante scrittore, che ha il volto sornione e il fisico scolpito di Justin Timberlake.
Humpty e Ginni condividono un passato doloroso e un matrimonio infelice. Si barcamenano alla meno peggio lavorando al luna park e vivendo in una dimora fatiscente col problematico figlio di lei.
L’improvviso ritorno della bella Carolina (Juno Temple), figlia di Humpty in fuga dal marito gangster, che minaccia di ucciderla, metterà definitivamente in crisi gli equilibri familiari.
Irrational Man, la recensione
Dopo le brillanti coste del sud della Francia del non eccelso Magic in the Moonlight, Woody Allen torna in gran forma, nonostante gli ottanta anni appena compiuti, con il suo nuovo film Irrational Man. Se c’è un autore per il quale è impossibile non guardare con attenzione i lavori precedenti questo è Allen, e non lo diciamo solo per una precisa ragione di coerenza poetica ma anche per una più pragmatica questione temporale: il regista ci ha “viziati” con circa un film l’anno e perciò riusciamo ad analizzare ogni suo prodotto mettendolo a confronto con i suoi ultimi lavori ed i suoi evergreen.
Allontanato il gusto retrò di Midnight in Paris e Magic in the Moonlight, la storia è ambientata nel mondo odierno e affronta i grandi interrogativi del contemporaneo con tanta filosofia che apre il film dalla prima battuta e lo permea per tutta la sua durata.
Tutto può accadere a Broadway, la recensione
Owen Wiilson, Imogen Poots e Jennifer Aniston, diretti dal grande regista Peter Bogdanovich, hanno regalato quasi due ore di risate a tutto il pubblico veneziano con She’s Funny That Way, presentato fuori concorso alla 71esima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Venezia.
Una pellicola piena di sorprese e colpi di scena, con presenze e cameo sorprendenti (vedere per credere), ma con una trama molto semplice che fa rivivere i tempi delle vecchie classiche comedy hollywodiane. “A me piace far ridere il mio pubblico!” ha esordito il regista Peter Bogdanovich in conferenza stampa. E ci è riuscito. Da troppo non si vedeva una pellicola così genuinamente divertente che strappa il sorriso in modo estremamente elegante e senza cadere in volgari clichè. Una commedia degli equivoci, come non se ne vedevano da tempo. Gag e dialoghi brillanti si susseguono su un ritmo perfetto, una pellicola che farebbe rilassare anche i cinefili più rigidi e in cerca sempre e comunque del difetto.
Irrational Man: il trailer del nuovo film di Woody Allen!
È online, e disponibile in calce per voi, il primo trailer ufficiale di Irrational Man, il nuovo film di Woody Allen che verrà presentato fuori concorso a Cannes 68. La pellicola vede protagonisti il Premio Oscar Joaquin Phoenix ed Emma Stone, quest’ultima alla seconda collaborazione con Allen dopo l’apprezzato Magic in the Moonlight.
Irrational Man di Woody Allen: la prima immagine!
È online, e disponibile in calce per voi, la prima immagine ufficiale di Irrational Man, il nuovo film di Woody Allen, pubblicata da USA Today. La pellicola, e la foto, vedono protagonisti il Premio Oscar Joaquin Phoenix ed Emma Stone, quest’ultima alla seconda collaborazione con Allen dopo l’apprezzato Magic in the Moonlight.