Tutto può accadere a Broadway, la recensione
Owen Wiilson, Imogen Poots e Jennifer Aniston, diretti dal grande regista Peter Bogdanovich, hanno regalato quasi due ore di risate a tutto il pubblico veneziano con She’s Funny That Way, presentato fuori concorso alla 71esima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Venezia.
Una pellicola piena di sorprese e colpi di scena, con presenze e cameo sorprendenti (vedere per credere), ma con una trama molto semplice che fa rivivere i tempi delle vecchie classiche comedy hollywodiane. “A me piace far ridere il mio pubblico!” ha esordito il regista Peter Bogdanovich in conferenza stampa. E ci è riuscito. Da troppo non si vedeva una pellicola così genuinamente divertente che strappa il sorriso in modo estremamente elegante e senza cadere in volgari clichè. Una commedia degli equivoci, come non se ne vedevano da tempo. Gag e dialoghi brillanti si susseguono su un ritmo perfetto, una pellicola che farebbe rilassare anche i cinefili più rigidi e in cerca sempre e comunque del difetto.
La recitazione è impeccabile, il cast straordinario, e una strepitosa Jennifer Aniston è forse colei che ha donato più all’interno della pellicola, cucendosi addosso alla perfezione il personaggio di una non più tanto giovane psicologa irritabile, nevrotica e permalosa, che tiene i fili di tutto l’intreccio narrativo. Imogen Poots, invece, è Izzy, una ragazza tenera e sognatrice con il desiderio di diventare un’attrice e costretta, però, a fare la squillo. Professione che presto si rivelerà un grosso vantaggio per il suo futuro grazie a Owen Wilson, un famoso regista teatrale con il “vizio” di salvare dalla disperazione le giovani donne costrette a prostituirsi e che le offrirà, suo malgrado, una parte importantissima della sua ultima opera teatrale tanto simile alla loro vera vicenda. Owen Wilson, però, nonostante la sua solita bravura, risulta quasi un personaggio marginale poiché le scene più esilaranti non lo vedono quasi mai come protagonista.
She’s Funny That Way, comunque, è una commedia corale e ogni personaggio è indispensabile alla narrazione. La pellicola ha un intreccio molto particolare che, oltre a richiamare le classiche commedie hollywoodiane, spesso ci ricorda anche lo stile del grande Woody Allen, mentre il legame strettissimo tra i personaggi, e la stramba unicità dei personaggi stessi, ci fa sentire lo zampino di Wes Anderson che, non a caso, ne è il produttore e colui che è riuscito a convincere Peter Bogdanovich ad occuparsi della regia dopo diversi anni di inattività.
Eppure, nella pellicola, i protagonisti non sono solo instabili attori teatrali, registi, squillo e discutibili ma simpatici detective privati; tra i protagonisti c’è anche la città di New York che con i suoi enormi grattacieli, i taxi sempre pronti ad accogliere i personaggi e la magia che questa metropoli ci offre, fa da perfetto sfondo a tutta la vicenda.
La pellicola non ha, purtroppo, ancora una data d’uscita ufficiale, ma siamo pronti a scommettere che She’s Funny That Way riuscirà a far divertire mezzo mondo il giorno in cui sarà disponibile nelle sale cinematografiche e, soprattutto, lo farà saltare dalle sedie durante la sorprendentissima sequenza finale che ha lanciato il pubblico del Festival di Venezia nel delirio. E speriamo succeda a breve, tante spassose sorprese ci aspettano!
Rita Guitto
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