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Leprechaun, la recensione
Dan torna dall’Irlanda con un’immensa fortuna che si traduce in un sacchetto di antiche monete d’oro rubate a un Leprecano, un folletto malefico gelosissimo dei suoi averi. L’uomo, però, ha dovuto portare con se il mostriciattolo, rinchiudendolo in una valigia, con l’intenzione di imprigionarlo per sempre. La moglie di Dan, però, apre la valigia e libera il Leprecano che uccide la donna prima di essere stato nuovamente intrappolato in una cassa dall’uomo, che però viene colto da infarto prima di poter dar fuoco alla diabolica creatura. Alcuni anni dopo, Tory e suo padre acquistano la casa di Dan e vi si trasferiscono. Accidentalmente il Leprecano viene liberato dalla sua prigione di legno e si mette alla ricerca del suo oro, a costo di uccidere chiunque si metta sulla sua strada.
Murder Mystery, la recensione
Se coltivate il sogno segreto di improvvisarvi detective dopo aver casualmente assistito a un omicidio, Murder Mystery vi farà drizzare le antenne (per poi farvele afflosciare… ma andiamo per gradi). A impersonare la signora Fletcher del caso abbiamo due nomi forti della commedia: Jennifer Aniston e Adam Sandler.
Audrey e Nick Spitz sono sposati da quindici anni; lei è “solo una dannata parrucchiera” appassionata di gialli, lui un agente di polizia col vizietto della menzogna compulsiva. La più grossa di tutte: aver fatto credere alla moglie di essere diventato detective, quando in realtà ha fallito l’esame ben tre volte.
Voglio una vita a forma di me, la recensione
Il 10 agosto 2018 la piattaforma Netflix pubblicò la serie Insatiable che venne incompresa e accusata di fat shaming, con tanto di petizione on line per approvarne la cancellazione; esattamente un mese dopo, lo stesso colosso dell’home video annunciò di aver comprato i diritti per la trasposizione del romanzo Dumplin (edito in Italia dalla Mondadori col titolo, appunto, Voglio una vita a forma di me) scritto da Julie Murphy, la cui trama può essere definita la “gemella buona” – anzi, body positive- di Insatiable.
Voglio una vita a forma di me, uscito il 3 maggio su Netflix, è stato presentato come il film che ogni madre sogna di far vedere alla propria figlia: è all’altezza delle aspettative?
Sing e La festa prima delle feste: dal musicale al trasgressivo, le ultime commedie in home video
Le ultime settimane il listino home video Universal Pictures è stato invaso da novità provenienti dalla passata stagione cinematografica. Vi segnaliamo, in particolare, due commedie che si sono contraddistinte per freschezza e divertimento, ovvero la commedia musicale d’animazione Sing e La festa prima delle feste, dissacrante e caustica vicenda di rivalità, lavoro di squadra e festività natalizie.
La festa prima delle feste, la recensione
C’è un momento dell’anno in cui tutti dovremmo essere più buoni e Hollywood si colora di bianco e di rosso, sfornando commedie che celebrano il Natale e sognano di rimpinzare i grassi panciotti dei produttori. Da un po’ di anni, però, quelle commedie non sono propriamente “quelle commedie” a base di buoni sentimenti e politicamente corretto, ma in puro stile new wave della risata, si fanno inesorabilmente vietate ai minori. Gag a sfondo sessuale, personaggi che fanno uso di droghe, feste che durano tutta una notte… e tutti i valori del Natale improvvisamente svaniscono!
Dopo Babbo Bastardo (e relativo sequel), Sballati per le feste e altri titoli sapientemente centellinati nel periodo “magico”, arriva anche La festa prima delle feste, una commedia scorretta negli intenti (un po’ meno nei fatti), che ci immerge in una festa aziendale epocale, che ben presto si trasforma nel caos più assoluto.
Tutto può accadere a Broadway, la recensione
Owen Wiilson, Imogen Poots e Jennifer Aniston, diretti dal grande regista Peter Bogdanovich, hanno regalato quasi due ore di risate a tutto il pubblico veneziano con She’s Funny That Way, presentato fuori concorso alla 71esima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Venezia.
Una pellicola piena di sorprese e colpi di scena, con presenze e cameo sorprendenti (vedere per credere), ma con una trama molto semplice che fa rivivere i tempi delle vecchie classiche comedy hollywodiane. “A me piace far ridere il mio pubblico!” ha esordito il regista Peter Bogdanovich in conferenza stampa. E ci è riuscito. Da troppo non si vedeva una pellicola così genuinamente divertente che strappa il sorriso in modo estremamente elegante e senza cadere in volgari clichè. Una commedia degli equivoci, come non se ne vedevano da tempo. Gag e dialoghi brillanti si susseguono su un ritmo perfetto, una pellicola che farebbe rilassare anche i cinefili più rigidi e in cerca sempre e comunque del difetto.
Come ammazzare il capo 2, la recensione
A tre anni di distanza dal primo capitolo, divertente ma non memorabile, arriva nelle sale italiane il sequel Come ammazzare il capo 2. Il cast è prevalentemente il medesimo; il regista no, poiché a Seth Gordon è subentrato Sean Anders, alfiere della commedia demenziale (ha scritto, tra gli altri, Scemo & + Scemo 2 e Come ti spaccio la famiglia).
In questa nuova (dis)avventura, Nick (Jason Bateman), Kurt (Jason Sudeikis) e Dale (Charlie Day), superate le disastrose vicende pseudo criminose in cui si erano cacciati per liberarsi dei rispettivi ex capi di lavoro, decidono di mettersi in proprio e lanciare una rivoluzionaria invenzione, i cui profitti consentiranno loro di non dover mai più obbedire ad alcun superiore: il Doccia-Amico. L’idea attira l’attenzione del magnate Burt Hanson (Christoph Waltz) e del figlio Rex (Chris Pine), che propongono al trio un’offerta da capogiro.
Come ammazzare il capo e vivere felici 2: le nuove immagini e il poster del sequel!
Nick (Jason Bateman), Dale (Charlie Day) e Kurt (Jason Sudeikis) sono tornati! E con loro anche nuovi capi’, talmente insopportabili… da farli letteralmente fuori! La Warner Bros. ha diffuso online un nuovissimo poster italiano e una serie di immagini ufficiali direttamente da Horrible Bosses 2 (Come Ammazzare il Capo e Vivere Felici 2)! Dategli un’occhiata in calce…