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Tutto può accadere a Broadway, la recensione
Owen Wiilson, Imogen Poots e Jennifer Aniston, diretti dal grande regista Peter Bogdanovich, hanno regalato quasi due ore di risate a tutto il pubblico veneziano con She’s Funny That Way, presentato fuori concorso alla 71esima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Venezia.
Una pellicola piena di sorprese e colpi di scena, con presenze e cameo sorprendenti (vedere per credere), ma con una trama molto semplice che fa rivivere i tempi delle vecchie classiche comedy hollywodiane. “A me piace far ridere il mio pubblico!” ha esordito il regista Peter Bogdanovich in conferenza stampa. E ci è riuscito. Da troppo non si vedeva una pellicola così genuinamente divertente che strappa il sorriso in modo estremamente elegante e senza cadere in volgari clichè. Una commedia degli equivoci, come non se ne vedevano da tempo. Gag e dialoghi brillanti si susseguono su un ritmo perfetto, una pellicola che farebbe rilassare anche i cinefili più rigidi e in cerca sempre e comunque del difetto.
Anime Nere, Still Alice e Mommy in Home Video CG Home Entertainment
Un tris di pluripremiati film è recentemente disponibile in home video grazie a CG Home Entertainment, che distribuisce una tripletta di opere da Festival usciti in sala con Good Films nei mesi passati. Parliamo del noir italiano Anime Nere di Francesco Munzi, passato alla 71° edizione della Mostra di Venezia e premiatissimo ai recenti David di Donatello; il dramma sull’Alzheimer Still Alice, grazie al quale Julianne Moore si è guadagnata un Oscar all’edizione 2015 degli Academy Awards; il sorprendente Mommy del giovanissimo Xavier Dolan e premio della Giuria al Festival di Cannes 2014.
Hungry Hearts, la recensione
Ad ascoltare il regista Saverio Costanzo, il suo nuovo film Hungry Hearts ha come punto focale la condanna dell’ideologia. E per ideologia si intende qualsiasi credenza che si trasforma in dogma e che può portare ad effetti collaterali nefasti. In Hungry Hearts questo accade a Mia, una giovane madre che si autoconvince della necessità di crescere il proprio bambino isolato dal mondo, in una campana di vetro che ne mantenga intatta la purezza.
La donna ha bandito qualsiasi contatto con l’esterno, così come è ammesso solo cibo sano e di provenienza vegetale, per di più coltivato nella piccola serra che la stessa Mia ha creato in terrazzo. Ma così facendo la bambina non cresce in forza, anzi, a sentire il dottore, non cresce proprio, è denutrita e rischia di morire. Tutto ciò allarma Jude, il giovane padre, che comincia una battaglia contro la discesa nell’ossessione e nella follia della moglie.
Hungry Hearts, tante curiosità sul film dalla conferenza stampa romana
Si è svolto oggi, 9 gennaio, l’incontro stampa a Roma relativo al nuovo film di Saverio Costanzo Hungry Hearts. Il dramma, interpretato da Alba Rohrwacher e Adam Driver e presentato in concorso all’ultima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nella quale entrambi gli interpreti sono stati premiati con la Coppa Volpi, arriverà nelle sale italiane il 15 gennaio distribuito da 01 Distribution.
Melbourne, la recensione
Esordisce con Melbourne il regista Nima Javidi. Con uno stile asciutto, e a dispetto di una sceneggiatura così serrata da ricordare un nodo alla gola di “hitchcockiana” memoria, Javidi si è presentato alla Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia 2014 dove ha ottenuto un ottimo riscontro dalla critica. Ora si prepara a sbarcare nei cinema d’Italia con la sua storia tutta giocata su un gravoso conflitto interiore.
Il Giovane Favoloso, la recensione
Presentato in concorso alla 71° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Il giovane favoloso è un film che ha decisamente diviso la critica. C’è chi lo dava per vincitore, chi l’ha odiato ribattezzando il regista Mario Martone “Mario Mattone”, e chi ne è rimasto piuttosto indifferente. A onor del vero, il nuovo film di Martone si presta benissimo a diverse sensazioni perché, da una parte, è un’opera sontuosa e visivamente accattivante, ma, dall’altra, un pamphlet didascalico a misura di liceo classico. L’indifferenza è, dunque, la linea di pensiero più condivisibile.
Venezia 71. Altman, la recensione
Uno dei documentari più belli tra quelli presentati nella sezione Venezia classici alla 71esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica è sicuramente Altman di Ron Mann.
Nei suoi 95 minuti riesce a conquistare lo spettatore totalmente, mostrando tutta la bravura, l’eccentricità e il genio di uno dei più grandi registi e sceneggiatori americani, appunto Robert Altman, scomparso nel 2006.
Boxtrolls – Le scatole magiche, la recensione
Non è nota come la Disney/Pixar ne come la DreamWorks Animation, eppure la Laika Entertainment sta, pian pianino, costruendosi un nome e una credibilità in quanto realtà legata all’universo del cinema d’animazione. Fondata negli anni ’90 e con due soli lungometraggi all’attivo, Coraline e la porta magica (2009) e ParaNorman (2012), la Laika ora ci riprova con Boxtrolls – Le scatole magiche, confermando così la firma autoriale che riesce a imprimere sui suoi lavori.
Venezia 71. Pasolini, la recensione
Sono passati quasi quarant’anni dalla morte dell’indimenticabile Pier Paolo Pasolini, poliedrico e discusso artista che ha segnato il panorama culturale italiano. Forse per celebrare questo anniversario, o forse perché Pasolini è una figura troppo importante per passare ancora inosservata sul grande schermo, il cinema ha deciso di rendergli omaggio con ben due pellicole. La Macchinazione sarà pronto nel 2015, è una produzione italiana per la regia di David Grieco e con Massimo Ranieri nel ruolo del poeta, ma quello che qui ci interessa è il film di Abel Ferrara, che si chiama molto eloquentemente Pasolini ed è stato uno degli eventi in concorso della 71° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.