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Zombieland – Doppio colpo, la recensione
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Ci sono voluti ben dieci anni e una serie tv andata male sul nascere per avere finalmente un sequel a quel gioiellino della zombie-comedy che è Benvenuti a Zombieland! E, come è giusto che sia, in Zombieland – Doppio colpo ritroviamo la stessa squadra con Ruben Fleischer al timone di regia dopo il successo al botteghino di Venom, Rhett Reese e Paul Wernick di Deadpool alla sceneggiatura e un cast che riporta in scena Woody Harrelson, Emma Stone, Jesse Eisenberg e Abigail Breslin.
Benvenuti a Zombieland, la recensione
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In un mondo distrutto da un’epidemia che ha trasformato in zombi gran parte della popolazione, lo studente universitario Columbus è in viaggio verso la sua città natale con la speranza che i suoi familiari siano sopravvissuti alla catastrofe. Columbus è tra i pochi ad essersi salvati perché segue in modo ferreo una serie di regole che si è autoimposto per sopravvivere agli zombi. Un giorno incontra sulla sua strada Tallahassee, uno yankee rozzo e sboccato che è il suo esatto contrario. Insieme continuano il viaggio alla ricerca di sopravvissuti finché si imbattono in Wichita e Little Rock, due sorelle in difficoltà che invece si rivelano delle subdole ladre dirette verso un luna park in California, che si dice tra i pochi sfuggiti alla catastrofe.
I morti non muoiono, la recensione
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Lo zombi è uno dei “mostri” postmoderni più affascinanti e complessi perché è riuscito con efficacia a raccontare la società, a farsi metafora del malessere, dell’omologazione, del capitalismo imperante che porta al consumismo, della futilità della vita e dei beni attorno a cui tutto ruota. Inoltre, lo zombi è riuscito a svecchiarsi, rinnovarsi, contaminarsi, celebrarsi rimanendo costantemente sulla cresta dell’onda del panorama horror internazionale e facendosi protagonista di successo al cinema, sui fumetti, nei videogiochi e in televisione.
Anche i sassi sanno che il papà putativo dello zombi come lo conosciamo oggi è George A. Romero, giustamente celebrato in ogni dove e dal quale siamo tristemente orfani, che ha saputo donare (a suo dire inconsapevolmente… all’inizio) nuovi significati e una mitologia originale all’immagine del morto vivente slegandolo dalla tradizione religiosa. Da allora – e parliamo del 1968, anno d’uscita del capolavoro La notte dei morti viventi – il nuovo archetipo dello zombi è stato utilizzato da altri, citato, smembrato, ricomposto e riciclato, rimanendo sempre vivo nell’immaginario popolare, grazie anche a prodotti di successo come il serial fumettistico-televisivo The Walking Dead.
Zombie contro zombie – One Cut of the Dead, la recensione
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Che lo stato in cui versa il cinema degli zombi sia stanco, ciondolante e putrescente come i suoi protagonisti non è di certo una novità! A testimoniarlo, in primis, il trascinarsi ormai esamine della serie The Walking Dead, giunta alla nona stagione tra clamorosi cali d’ascolto e giudizi negativi di critica e fan: proprio quella serie che aveva donato “nuova vita” ai morti viventi. Ma si sa, lo zombi è una delle creature che più rispecchia l’andamento del mercato cinematografico orrorifico e la sovraesposizione è praticamente sempre destinata a generare una fase successiva di declino. In quella fase siamo proprio ora e lo testimoniano anche il correre ai ripari del mercato mainstream con vecchie glorie come Michale Myers, Pennywise e Predator, che hanno tanto il retrogusto del giocare in territori sicuri.
Manuale Scout per l’Apocalisse Zombie e Scherzi della Natura: quando i morti viventi si fanno una risata in home video
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Era il 2004 quando l’inglese Edgar Wright portava sul grande schermo il magnifico Shaun of the Dead (da noi titolato L’alba dei morti dementi), uno degli esempi più riusciti e genuini di mistura tra commedia e horror. Da allora, e dal grande successo internazionale del film, è stato tutto un susseguirsi di film horror pesantemente contaminati con la commedia, anzi, di film horror a base zombie, tanto che è esploso un vero sotto filone ed è stato anche coniato un termine: zombedy. Tra i molti appartenenti alla categoria sono pochissimi quelli che si fanno ricordare con gioia, tra cui Benvenuti a Zombieland (2009) con Jesse Eisenberg e Emma Stone. Ma oggi arrivano altri due esponenti, Manuale Scout per l’Apocalisse Zombie e Scherzi della Natura, che rispettivamente Paramount Pictures e Sony Pictures portano direttamente in home video.