Venezia 71. Burying the Ex, la recensione

Max lavora al Bloody Mary, un negozio di articoli per Halloween, ed é un appassionato di cinema horror. Infelicemente fidanzato con Evelyn, ecologista e maniaca del controllo, dopo l’ennesima discussione decide di lasciarla. Poco prima di riuscire a parlarle, però, la ragazza resta vittima di un grave incidente e morendo fra le sue braccia, gli fa promettere che staranno insieme per sempre…

Al volgere del nono giorno di programmazioni al Lido in occasione della 71esima edizione della  Mostra del Cinema di Venezia, arriva ad alleggerire gli animi degli spettatori Burying the Ex, “zombie comedy” diretta da Joe Dante con protagonisti Anton Yelchin, Ashley Green e Alexandra Daddario.

A tutti quelli (molti) che uscendo dalla sala dopo la proiezione per la stampa si sono lamentati che “ah non é più come ai tempi di Pirhana, ah con i Gremlins i treni partivano in orario” diciamo due cose: primo, se oggi presentassero i Gremlins al Festival di Venezia voi sareste probabilmente i primi a lamentarvi, secondo, forse non abbiamo visto lo stesso film.

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Burying the Ex é una commedia romantica… con gli zombie. É un film divertente, leggero, fatto per intrattenere un pubblico vasto che va dagli appassionati del genere horror ai semplici fruitori occasionali. Il cinefilo incallito, cultore e collezionista, non può non identificarsi in Max. Nella sua cura maniacale per le locandine vintage, nella venerazione per la tanto sudata collezione di dvd, nell’ entusiasmo d’incontrare una bella ragazza che lo invita ad una proiezione notturna all’Hollywood Forever Cemetery di La notte dei morti viventi.

Max é un ragazzo normale, non fa parte della categoria nerd “sfigato” a cui solitamente questo tipo di personaggio viene confinato. Evelyn é bellissima e innamoratissima di lui, nonostante il loro essere evidentemente poco compatibili. Anche se lei mal tollera gli interessi del fidanzato e il suo desiderio di aprire un suo negozio di scherzi e costumi per Halloween, é lui a soffrire di più lo stile di vita salutista e ossessivo della ragazza.

Il problema é che Max non è (parole sue) <<quello che lascia, ma quello che viene lasciato>> ed ogni scusa diventa buona per non affrontare il problema.

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La difficoltà di non riuscire a chiudere una relazione che non funziona e di rimandare l’inevitabile, é un tema solitamente affrontato nell’ambito della commedia romantica. Spesso sfocia nel tradimento e nel conseguente teatrino per mantenere attive e segrete entrambe le relazioni. Mescolato a elementi propri del cinema horror, quando Evelyn (zombie) torna dalla morte per stare “insieme per sempre”, diventa l’occasione per esasperare la vicenda e portarla a conseguenze estreme.

Non é la prima volta che al cinema assistiamo ad un’operazione come questa, appena qualche anno fa La sposa fantasma, raccontava una vicenda per certi aspetti molto simile. Ma é qui che viene in luce la differenza tra una semplice commedia con elemento sovrannaturale e un film che riesce al contempo ad essere commerciale e adatto ad un pubblico di nicchia.

Uno degli aspetti più rilevanti e interessanti di Burying the Ex è, infatti, l’alto livello di citazionismo, rilevabile e apprezzabile dai fans e intenditori del cinema horror classico. La scena, subito dopo il funerale di Evelyn, che contrappone il dolore di Max a quello del personaggio interpretato da Bela Lugosi in Plan 9 from Outer Space di Ed Wood, é esilarante. Così come le sono le battute poco carine, tratte da popolari pellicole del genere, che il ragazzo é obbligato a rifilare per volontà del proprietario ai clienti del negozio in cui lavora. L’abbigliamento stesso e il look retrò di Max, ricorda a tratti un giovane Ed Wood o Vincent Price.

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Meravigliose sono le locandine (tutte peraltro in italiano anche se pare che la cosa sia stata casuale) che tappezzano le pareti del suo appartamento. Tra le varie nominiamo Terrore nello Spazio di Mario Bava e l’esilarante Tempi duri per i vampiri di Steno con Christopher Lee e Renato Rascel, che il ragazzo tira fuori disperato da un cassetto in cui Evelyn l’ha infilata, rovinandola irrimediabilmente.

Quella di Burying the Ex, per assurdo, è una vicenda nella quale molti si possono identificare. È la storia di tutti coloro che non essendo in grado di mettere la parola “fine” ad un rapporto, si sono ritrovati “zombie” incastrati in una relazione che pian piano si deteriora, “imputridisce” e non finisce mai.

L’importante è saper battere in ritirata al primo morso molesto.

Il film è consigliato davvero a tutti, vecchi e piccini, per passare un pomeriggio tranquillo e farsi due risate. Mentre per l’Horrorologo laureato, sarà un’ottima occasione per affinare l’occhio e cogliere quanti più riferimenti possibili.

Susanna Norbiato

PRO CONTRO
  • Buona sceneggiatura.
  • Interpretazioni perfette.
  • Regia funzionale e “nel pezzo”.
  • Citazioni, citazioni ovunque!
  • Perfetta combinazione di elementi propri della commedia e dell’horror.

 

  • Dura troppo poco.
  • Non è il primo di una trilogia, pare.

 

Se vuoi leggere il resoconto della conferenza stampa di Burying the Ex con Joe Dante, Alexandra Daddario, Anton Yelchin, Ashley Green e lo sceneggiatore Alan Trezza, clicca qui.

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