Venezia 71. La conferenza stampa di Burying the Ex con Ashley Greene, Anton Yelchin, Alexandra Daddario e Joe Dante

Attesissimo dai fan del cinema di genere come il vero evento della 71° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Burying the Ex è il nuovo film di Joe Dante, un vero maestro del cinema fantastico che ha in curriculum pietre miliari e capolavori della settima arte come Gremlins e L’ululato.

Il film è sbarcato al Lido il 4 settembre e alla proiezione ufficiale per il pubblico, che si è tenuta nella Sala Grande come spettacolo delle 22.30, c’è stato il clamore del pubblico, risultando, di fatto, uno dei film accolti con maggior affetto di tutta la Mostra.

Ma nella mattinata dello stesso giorno si è svolta la conferenza stampa che ha visto coinvolti gli attori Anton Yelchin, Ashley Greene e Alexandra Daddario, lo sceneggiatore e produttore Alan Trezza e il regista Joe Dante, che però si trovava in una stanza d’albergo alle Hawaii, in collegamento tramite Skype, impegnato sul set di un suo nuovo film.

Di seguito un sunto in botta e risposta della conferenza ufficiale di Burying the Ex.   

Facendo Burying the Ex, che tipo di cinema volevate sperimentare?

Joe Dante. Quando faccio un film di genere cerco di metterlo in un contesto. Anche se gli attori sono giovani io voglio colmare il divario tra i miei film e quelli più vecchi.

Potete parlare del modo in cui in Burying the Ex convivono la dimensione comica e quella romantica?

Joe Dante. Ci siamo rifatti a una sceneggiatura che all’inizio doveva essere per un cortometraggio. Abbiamo cercato di fare questo film per cinque anni, all’inizio non era un horror e si ancorava alla realtà, parlando di una situazione che tutti noi potevamo trovare nella nostra vita.

Alan Trezza. Sono sempre stato un fan dei film di zombi anni 60 e 70, soprattutto di Dawn of the Dead – Zombi, perché avevano qualche cosa da dire oltre al tema horror… Zombi, per esempio, parla del consumismo. Sono stato uno studioso degli horror ma ho visto che nessuno aveva mai parlato di una relazione finita male attraverso gli zombi… il deterioramento di una relazione come deterioramento del fisico. Quando ho visto la sceneggiatura completa ho pensato subito a Joe Dante per realizzarlo, perché in passato è riuscito a trovare un equilibrio perfetto tra horror, commedia e dramma e anche in questo caso ha replicato con successo la formula.

Perché i poster dei film nella stanza del protagonista sono in italiano? Voglia di citazionismo al nostro cinema?

Joe Dante. Conosco il cinema italiano e ne sono un appassionato. Questo, però, essendo un film a basso budget e limitato nelle scelte, i poster che vedete sono lì perché erano a portata di mano. Ma siamo stati contenti di esporli perché siamo dei fan di quei film.

In che modo gli attori hanno interpretato i personaggi e si sono identificati nei ruoli?

Ashley Greene. Noi abbiamo la capacità di fare cose folli, il mio personaggio è talmente innamorato che non capisce che lei e il suo ragazzo non sono compatibili l’uno con l’altra. Fondamentalmente ha paura di rimanere sola, è egoista.

Anton Yelchin. Se si ama qualcuno o si possiede, chi è posseduto è oggetto dell’amore, se invece di permette di essere quelli che si è allora si è soggetto dell’amore.

Alexandra Daddario. Sto ancora cercando di capire cosa è l’amore, da giovani si fanno molti errori, io ho avuto relazioni pessime, si impara dagli errori. Questo film è una metafora per dire questa cosa alle persone. Tutti noi viviamo questa sensazione e impariamo da essa.

Greene, come vede il suo personaggio?

Ashley Greene. Il personaggio è molto complesso, ho pensato che il pubblico dovesse correlarsi con lei, lei non si vede come un personaggio cattivo è un personaggio insicuro e quando il personaggio prende la consapevolezza del suo essere zombi ci siamo divertiti molto a farlo. Io non ho fatto commedie prima, quindi ho dovuto immedesimarmi in questa direzione.

Le varie citazioni e riferimenti di cui il film è colmo erano già nella sceneggiatura?

Alan Trezza. Si erano già nella sceneggiatura, anche se quando Dante ha cominciato a lavorare con noi ne abbiamo aggiunte altre. Il protagonista vive ogni giorno guardando film horror e un giorno si rende conto che è finito dentro un horror lui stesso.

Roberto Giacomelli

Foto di Rita Guitto

VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.