The English Teacher, la recensione

Linda (Julianne Moore) è una dimessa insegnate di letteratura di provincia, single e innamorata del proprio lavoro. Conduce un’esistenza tranquilla e senza pretese, paga dell’affetto dei propri studenti e dei suoi gatti, e vivendo di riflesso le emozioni dei protagonisti di romanzi e film con i quali ama trascorrere le proprie serate. Una sera, inaspettatamente, riceve la visita del suo ex studente e pupillo Jason Sherwood (Michael Angarano), tornato da New York, dove ha tentato di intraprendere la carriera di drammaturgo, con la coda tra le gambe, l’ulcera e tanta amara disillusione. Linda, pur di evitare che Jason rinunci ai propri sogni e si pieghi alla volontà del severo padre (Greg Kinnear), determinato a indirizzarlo verso un futuro da avvocato, farà in modo che la sua opera venga messa in scena per l’attuale spettacolo scolastico. Vinte le reticenze del preside (Nobert Leo Butz) e della vice preside (Jessica Hecht), che giudicano il dramma di Jason troppo cupo e violento per essere interpretato da ragazzi del liceo, la regia dello spettacolo viene affidata all’entusiasta insegnante di teatro Carl Kapinsan (Nathan Lane). A patto, però, che il finale, estremamente drammatico, venga cambiato. Peccato che Linda e Carl non ne abbiano la minima intenzione… Sarà solo l’inizio di una serie di tragicomici imprevisti.

Julianne Moore è Linda Sinclair, dolce e romantica insegnante di letteratura

Julianne Moore è Linda Sinclair, dolce e romantica insegnante di letteratura

The English Teacher, lungometraggio di debutto del regista e produttore televisivo Craig Zisk (che ha diretto episodi di, tra le altre serie di successo, Streghe, Scrubs e Nip/Tuck) è una deliziosa commedia che, in virtù di un intreccio semplice ma frizzante e spunti narrativi sfiziosi riesce, nonostante i risvolti prevedibili, a conquistare e intrattenere lo spettatore fino alla fine. La sceneggiatura, firmata da Dan & Stacy Chariton, fatta di dialoghi accattivanti e spiritosi, scorre lineare ma mai noiosa, grazie a una buona scrittura dei personaggi e a soluzioni curiose. Tra queste ultime, la doppia natura del narratore di voce fuori campo e voce interiore di Linda, che introduce la storia e commenta l’evolversi degli eventi, e la divertente resa grafica della deformazione professionale della protagonista, incline ad appioppare, quasi automaticamente, voti e giudizi scolastici agli uomini con i quali interagisce. Il risultato è una miscela effervescente di efficace e sempre garbato umorismo (una battuta su tutte, l’ingrata etichetta di ‘quella specie di sit-com’ riservata a L’importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde), spray al peperoncino e morbida e luminosa fotografia, che contribuisce a trasmettere quella sensazione di spensierato benessere che caratterizza la pellicola.

La cornice meta teatrale in cui si svolge gran parte della vicenda, rappresenta il punto di partenza di un tempestoso e difficile percorso interiore che intraprenderanno tutti i protagonisti principali, che dovranno fare i conti, rispettivamente, con un rapporto padre-figlio incrinato da rancori ingiustificati e fraintendimenti, una pigra e pavida tendenza a lasciarsi vivere anziché prendere di petto la propria quotidianità, un passato di rimpianti e bugie. Ognuna di queste linee narrative è sviluppata con essenziale semplicità e sobria coerenza, ma resa speciale dalle ottime interpretazioni degli attori. In primis, una Julianne Moore sempre impeccabile, ma non sono affatto da meno i comprimari Nathan Lane e Greg Kinnear, star di commedie di successo (Piume di Struzzo e The Producers il primo, Qualcosa è cambiato e Little Miss Sunshine il secondo) e dotati di un innato e straordinario talento comico ma che è sempre più raro veder esprimere sul grande schermo il loro enorme potenziale in ruoli adeguati. Unici personaggi decisamente sopra le righe e note leggermente stonate, sono l’isterica vice preside e il consorte, nonché dirigente scolastico.

Kapinsans (Nathal Lane) e Jason (Michael Angarano) dirigono i ragazzi durante le prove.

Kapinsans (Nathal Lane) e Jason (Michael Angarano) dirigono i ragazzi durante le prove.

The English Teacher, è un prodotto piacevole e ben confezionato, destinato a non deludere chiunque abbia voglia di trascorrere un’ora e mezza all’insegna di scanzonato buonumore e disinvolta ironia, lasciandosi intrattenere senza impegno. Chissà che non sia destinato a diventare un classico…? Secondo chi scrive, ne ha tutte le potenzialità.
Il film, distribuito da Adler Entertainment, è nelle nostre sale dall’otto maggio.

Chiara Carnà

Pro Contro
  • Intrattenimento gradevole e di qualità, che garantisce un’ora e mezza all’insegna di spensierato buonumore.
  • E’ un piacere rivedere sullo schermo un Nathan Lane in forma smagliante.
  • L’umorismo garbato ed efficace.
  • l’intreccio lineare e la mancanza di particolari guizzi registici e narrativi potrebbe non accontentare tutti i palati.
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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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The English Teacher, la recensione, 7.0 out of 10 based on 1 rating

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