Ultimo mondo cannibale: il cult di Ruggero Deodato rivive in una versione restaurata in 4K grazie a Midnight Factory
Quando il genere cannibalico non era ancora di tendenza, un quasi quarantenne Ruggero Deodato stava per fare la leggenda del cosiddetto “cinema bis” italiano. Era il 1977, Deodato aveva lavorato come aiuto regista per mostri sacri come Rossellini, Freda, Corbucci e Margheriti, passando poi alla regia dirigendo un ragguardevole numero di lungometraggi e specializzandosi nel genere avventuroso; all’indomani dell’incursione nel poliziottesco con Uomini si nasce poliziotti si muore, da una sceneggiatura di Fernando Di Leo, Deodato accettò di dirigere per il produttore Giorgio Carlo Rossi un film sui cannibali che poi ha preso il nome di Ultimo mondo cannibale.
Rossi, che è accreditato anche come autore del soggetto, aveva già prodotto nel 1972 Il paese del sesso selvaggio di Umberto Lenzi, interpretato da Ivan Rassimov e Me Me Lay che, a dispetto del titolo italiano sensazionalistico, era un avventuroso/antropologico con venature romantiche e un particolare focus sulle pratiche folkloristiche dell’entroterra birmano più selvaggio, compresi echi di cannibalismo. Il film fu un successo in tutto il mondo e Rossi propose a Lenzi di fare il bis, ma il regista toscano, ormai dedicatosi al genere poliziesco, rifiutò prontamente passando il testimone a Ruggero Deodato.
“Il produttore Giorgio Carlo Rossi aveva intenzione di girare un film sul cannibalismo – ha dichiarato Ruggero Deodato – l’idea mi parve succulenta: poter conoscere l’Asia e scoprire l’inferno verde malese. Mi dedicai allo studio del cannibalismo e su un numero di National Geographic trovai delle foto suggestive di una tribù̀ aborigena del Borneo. Foto ambientate in un’enorme grotta, dove si vedevano vari aborigeni appoggiati all’entrata della caverna arrampicati su delle liane. Mi sono innamorato di quelle immagini e la rivista divenne il mio storyboard. Vedevo la preistoria e scelsi di andare a scoprire la giungla pluviale della Malesia, dove avrei girato quello che oggi considero il mio miglior film o, per lo meno, il più̀ sincero”.
Il soggetto del film, invece, si dice che nacque da una leggenda metropolitana che spuntava periodicamente sui rotocalchi dell’epoca, ovvero la misteriosa morte di uno dei figli dell’imprenditore e filantropo John Davison Rockefeller, secondo la quale fu catturato e ucciso da una tribù indigena di cannibali con la quale era venuto accidentalmente in contatto.
Ultimo mondo cannibale racconta l’avventura dello studioso Robert Harper che atterra insieme all’antropologo Rolf, al medico Swan e a un pilota nel loro campo base nel bel mezzo della giungla di Mindanao, in Malesia, dove un gruppo di ricerca stava conducendo degli studi sulla presenza del petrolio nella zona. Dopo l’atterraggio di fortuna, che rende la ripartenza difficoltosa, il gruppo si rende conto che nel campo non c’è traccia dei colleghi ma decide comunque di accamparsi per la notte. Una tribù di selvaggi rapisce Swan e uccide il pilota, così Robert e Rolf sono costretti alla fuga nella giungla che li porterà alla più terrificante esperienza della loro vita.
Girato con estrema difficoltà proprio nella giungla malesiana, Ultimo mondo cannibale si distacca abbastanza da quella venatura romantica, quasi sognante, che caratterizzava Il paese del sesso selvaggio inserendosi a gamba tesa nel genere avventuroso, del quale Deodato era esperto. Ma nel film del 1977 c’erano già tutte le caratteristiche che poi sarebbero state portate all’estremo in Cannibal Holocaust e che avrebbero sdoganato in tutto il mondo il filone cannibalico creando per Deodato l’appellativo di Monsieur Cannibal, compresa una terrificante scena di vera uccisione di un animale, in questo caso un coccodrillo. A differenza di Cannibal Holocaust, però, Ultimo mondo cannibale non indugia troppo sullo spettacolo violento morboso e appare più interessato all’aspetto antropologico e avventuroso della vicenda, pur non lesinando in momenti shock che sfociano nello splatter.
Nel cast ritroviamo sia Ivan Rassimov che Me Me Lay de Il paese del sesso selvaggio, ma il ruolo del protagonista è affidato a un pazzesco Massimo Foschi, che Deodato aveva notato al teatro mentre recitava nell’Otello e l’anno dopo avrebbe dato la voce a Darth Vader in Guerre Stellari. Quella di Foschi – così come è stato per l’attrice di origini birmane Me Me Lay – è una prova molto fisica e complessa che richiedeva un reale disagio e solo un attore molto motivato avrebbe potuto accettare, cosa che Foschi ha fatto con risultati davvero sorprendenti.
Ultimo mondo cannibale – che nel titolo prometteva anche suggestioni dall’ormai semi-defunto filone dei mondo movies – è stato un successo internazionale, suscitando anche scalpore in alcuni Paesi dove è stato distribuito, come l’Inghilterra e la Svezia che applicarono una pesante censura sull’opera. Questo clamore portò il filone ad essere tale con il proliferare di progetti simili che univano la fascinazione esotica con l’horror splatter: il primo a saltare a bordo del carro è stato Joe D’Amato con le contaminazioni hard di Emanuelle e gli ultimi cannibali e quelle più soft di Papaya dei Caraibi, seguito dall’ottimo La montagna del dio cannibale di Sergio Martino fino all’exploit mondiale di Cannibal Holocaust, che riportava Deodato al genere dando forma a quella che poi sarebbe stata una vera e propria trilogia con l’aggiunta di Inferno in diretta nel 1985.
La Limited Edition 4K UHD + Blu-ray + Bonus disc
Ultimo mondo cannibale è stato recentemente restaurato da Minerva Pictures e Midnight Factory presso il CSC – Cineteca Nazionale partendo dai negativi originali, con il contributo di Lamberto Bava, che al film ha lavorato come segretario di edizione e assistente alla regia. Il restauro in 4K è stato poi presentato all’80ª Mostra del Cinema di Venezia all’interno della sezione Venezia Classici, presentato da Nicolas Winding Refn che ha posto proprio il suo marchio sulla versione restaurata dell’opera, che oggi arriva in una splendida edizione limitata a 1000 copie distribuita da Midnight Factory per Plaion Pictures Italia.
Il film è presentato all’interno della collana Midnight Classics, che solo pochi mesi fa ha riportato in home video Cannibal Holocaust in edizione 4K UHD, cosa che accade anche a Ultimo mondo cannibale, proposto in un cofanetto 3 dischi che comprende il film in 4K, il film in blu-ray e un bonus disc blu-ray con i contenuti extra, oltre che il classico booklet e una cartolina che riproduce la locandina d’epoca.
Il film è proposto per la prima volta in 4K Ultra HD, in versione integrale e il cofanetto è un’esclusiva dello shop di Plaion Pictures FanFactory (qui il link per acquistarlo). Parliamo di un prodotto estremamente pregiato e curatissimo sotto ogni minimo aspetto, con una packaging accattivante e una marea di contenuti extra esclusivi che davvero valgono il prezzo leggermente sopra la media che questa edizione presenta.
Tecnicamente parlando, siamo di fronte a un prodotto eccellente perché il restauro dai negativi originali ha consentito di portare fuori quell’aspetto cromatico che non era affatto valorizzato nel precedente DVD targato Minerva Pictures (e ormai fuori catalogo da anni), così da ritrovare quella predominanza di verde e di marrone che la giungla protagonista del film aveva. Inoltre, Ultimo mondo cannibale ha molte scene poco illuminate ambientate in una grotta e, grazie alla visione in Ultra HD, c’è una perfetta gestione dei contrasti che rendono nitidi anche i momenti più bui, con dei neri profondi e un’attenzione al dettaglio davvero sorprendente.
L’audio in DTS-HD, ovviamente 2.0, è limpido e molto attento alla valorizzazione degli effetti sonori che si traducono essenzialmente nei rumori della giungla, onnipresenti e affascinanti.
Il comparto extra è imponente e composto da molti materiali realizzati appositamente per questa edizione, Parliamo di circa 6 ore di contenuti, divisi sia sul disco col film che sul disco apposito blu-ray. Sarebbe davvero lunghissimo parlarvi qui, nel dettaglio, di tutti gli extra contenuti nel cofanetto (noi stessi non abbiamo ancora finito di visionarli tutti), quindi vi rimandiamo all’elenco in appendice all’articolo. Ma tra interviste ai protagonisti e al regista, intervista a Lamberto Bava, confronto tra Deodato e Lenzi sulla paternità del cannibal movie, making of, un documentario inedito dedicato alla trilogia di Deodato, documentario sul genere cannibalico e presentazione di Nicolas Winding Refn a Venezia c’è davvero di tutto e di più su questo magnifico film e sul filone di cui fa parte.
Roberto Giacomelli
ULTIMO MONDO CANNIBALE – Limited Edition 4K Ultra HD + Blu-ray + Bonus disc
Label: Midnight Factory
Video: Blu-ray UHD: 2160p @24fps UHD Dolby Vision 2.35:1; Blu-ray: 1080p @24fps HD 2.35:1
Audio: Italiano 2.0 DTS-HD Master Audio, Inglese 2.0 DTS-HD Master Audio
Sottotitoli: Italiano, Inglese
Extra: Jungle Fever: Intervista esclusiva a Lamberto Bava • Searching for Cannibal Holocaust: documentario inedito con Ruggero Deodato e Carl Gabriel Yorke sulla realizzazione di Cannibal Holocaust • Deodato vs Lenzi: Incontro esclusivo tra Ruggero Deodato e Umberto Lenzi sulla paternità dei cannibal movie italiani • Eaten Alive – nascita e morte del cinema cannibalico italiano: documentario inedito sul genere cannibal italiano con interviste a Antonio Climati, Luigi Cozzi, Joe Dante, Ruggero Deodato, Frank Henenlotter, Robert Kerman, Me Me Lai, Umberto Lenzi, Jeff Lieberman, Giovanni Lombardo Radice, Sergio Martino, Eli Roth • Nicolas Winding Refn presenta Ultimo Mondo Cannibale: Masterclass con il regista Nicolas Winding Refn moderata da Manlio Gomarasca durante l’80ª Mostra internazionale d’arte cinematografica • Nudo tra i cannibali: intervista esclusiva all’attore protagonista Massimo Foschi • Botta e risposta Ruggero Deodato e Me Me Lai: Incontro con il pubblico per regista e protagonista di Ultimo Mondo Cannibale • La regina dei cannibali: Intervista esclusiva a Me Me Lai, la protagonista del film • Papà Cannibal: Intervista esclusiva a Ruggero Deodato sulla lavorazione del film • Trailer
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