Emanuelle e gli ultimi cannibali, o quando l’erotismo incontrava lo splatter

CG Entertainment prosegue nell’impresa di recupero in home video dei film di Joe D’Amato e stavolta dedica spazio a un classico dell’exploitation horror-erotica come Emanuelle e gli ultimi cannibali, quinto capitolo della saga di Emanuelle nera e quarto diretto dal regista di Antropophagus.

Era il 1974 quando nei cinema usciva Emmanuelle di Just Jaeckin, grande successo erotico made in Francia che lanciava nel ruolo di protagonista la modella olandese Sylvia Kristel. E come spesso accadeva all’epoca, a un successo internazionale corrispondeva un fantasioso tentativo di emulazione italiano; così già l’anno successivo il regista Adalberto Albertini faceva uscire Emanuelle nera, che si legava al medesimo genere erotico eleggendo però a protagonista la bellezza esotica di Laura Gemser.

Indonesiana di nascita e una carriera come modella, Laura Gemser esordì al cinema in Italia nel 1974 con il ruolo di protagonista femminile in Free Love – Amore libero di Pier Ludovico Pavoni, dopo di che fu scritturata per un piccolo ruolo in Emmanuelle – L’antivergine, secondo capitolo della saga della Emmanuelle originale francese. Il successo arriverà, appunto, con la saga italiana in cui è la Gemser a interpretare la fotoreporter Emanuelle (per una questione di copyright con una solla “emme”), che prende il volo a partire dal secondo film, Emanuelle nera – Orient Reportage (1976), dove inizia il sodalizio artistico con Joe D’Amato e vengono delineate le basi exploitative che andranno poi a caratterizzare tutti gli altri film della saga.

Già in Emanuelle in America (1976), che rappresenta l’apice qualitativo della saga, notiamo una certa propensione alla violenza, quella più estrema, con i famigerati filmati (finto) snuff che portarono anche la produzione davanti a un giudice. Ed è proprio la violenza gratuita e la contaminazione con l’horror che caratterizzano Emanuelle e gli ultimi cannibali (1977), il successivo capitolo della saga che va inserirsi nel fiorente sottofilone del cannibal-movie.

In quegli anni il genere cannibal stava solcando il grande schermo ma non era ancora esploso (la consacrazione al botteghino arriverà con il discusso Cannibal Holocaust di Ruggero Deodato, nel 1980) ma Ultimo mondo cannibale di “monsieur cannibal” Ruggero Deodato era già nei cinema e aveva attirato sufficientemente l’attenzione su di se oltre che un inaspettato successo di pubblico. Inoltre, il cinema italiano non era nuovo alla spettacolarizzazione delle pratiche tribali delle popolazioni indigene del centro America sia per alcuni segmenti dei sensazionalistici mondo-movie, sia per la love story avventurosa e cannibalica di Umberto Lenzi Il paese del sesso selvaggio (1972) da cui indubbiamente Joe D’Amato ha preso qualcosa per la sua Emanuelle.

Emanuelle e gli ultimi cannibali racconta l’avventura in Amazzonia della reporter dalla pelle d’ebano che durante la raccolta di materiale informativo in un istituto psichiatrico assiste a un’aggressione ai danni di un’infermiera a cui viene strappato a morsi un seno da parte di una paziente tornata traumatizzata dopo una butta avventura in un villaggio amazzonico. Così, supportata dall’antropologo Mark Lester, Emanuelle decide di partire alla volta dell’America Centrale per documentare le pratiche cannibalistiche di alcune tribù che vivono ancora in stato primitivo. Insieme a una missionaria, due cacciatori e una coppia di turisti, Emanuelle e Mark si scontreranno con una tribù di cannibali affamati e le loro pratiche rituali in onore del dio Tupinaba.

Da un soggetto di Luigi Montefiori (non accreditato) e Joe D’amato e una sceneggiatura di Romano Scandariato – che ricordiamo come regista di alcuni successi di Nino D’Angelo ma anche del boccaccesco Sollazzevoli storie di mogli gaudenti e mariti penitenti – Decameron nº 69 (1973) – Emanuelle e gli ultimi cannibali riesce a fondere con estrema naturalezza e un invidiabile senso del ritmo le avventure erotiche della nota fotoreporter con i topoi del nascente filone cannibal. Girato nei pressi di Roma, a Manziana, e nella tenuta di Fogliano a Latina, che simulano con una certa efficacia gli scenari del Mato Grosso, il film di Joe D’Amato vanta un prologo che verrà ripreso con una sospetta vis ispirativa dallo scult di Marino Girolami Zombi Holocaust (1980) per gettarsi immediatamente nel vivo della vicenda che vede il viaggio di Emanuelle in Amazzonia. Nel mentre la bella protagonista si concede a più amplessi, in primis con l’antropologo interpretato da Gabriele Tinti, che all’epoca era già marito della Gemser. Il film è arricchito da una componente erotica davvero consistente e non viene ricordata solo per Laura Gemser ma anche per Monica Zanchi e per una disponibilissima Susan Scott che regala le scene softcore più memorabili del film.

In quanto cannibal-movie, Emanuelle e gli ultimi cannibali spinge tantissimo il pedale del gore che in un paio di occasioni è puro splatter: stupri, eviscerazioni, tipica evirazione e perfino un incredibile tortura che sfocia nello squartamento. Insomma, per i patiti del cinema più estremo questo film è una vera chicca.

Memorabile la colonna sonora di Nico Fidenco, anche questa poi ripresa da Zombi Holocaust.

Emanuelle e gli ultimi cannibali era già stato editato in DVD quasi vent’anni fa dalla Lamberto Forni, un’edizione ormai introvabile quotata a prezzi folli sui siti di e-commerce, e a rimediare a questa mancanza (che ne faceva l’unico titolo dalla saga ufficiale di Emanuelle nera irreperibile su mercato italiano) ci pensa Mustang Entertainment. Peccato, però, che la versione proposta dalla label distribuita da CG Entertainment sia clamorosamente cut!

La runtime del DVD Mustang è di 1.25.52 quindi già da questo capiamo che qualche cosa manca, sospetto confermato guardando il film, epurato da tutte le scene violente e scorciato anche di alcune scene erotiche più spinte. Nel dettaglio, possiamo notare alleggerimenti sia nella scena iniziale in manicomio in cui Emanuelle flirta con la ragazza cannibale, sia quando Isabel/Monica Zanchi spia Emanuelle che fa sesso con Mark, che la scena in cui Susan Scott si eccita guardando Salvador. Poi sono stati completamente tagliati: l’evirazione nel filmato di repertorio, la morte di Suor Angela (Anna Maria Clementi), la morte di Maggie (Susan Scott) e tagliata di qualche secondo anche la morte di Donald O’Brien.

In compenso, il master utilizzato è ad alta definizione e a livello video il film risulta davvero di ottima qualità, considerando il supporto e gli anni che il film ormai ha, presentato anche nel formato corretto in 1.85:1. Audio mono, ovviamente, ma chiaro e pulito. Nessun extra.

Se non fosse stato per l’immotivata e infelice scelta di editare una versione pesantemente cut del film, saluteremmo questa edizione con entusiasmo, ma così, al netto dei tagli, ci risulta un’uscita pressoché inutile.

Roberto Giacomelli

EMANUELLE E GLI ULTIMI CANNIBALI di Joe D’Amato

Formato: DVD

Label: Mustang Entertainment

Video: 16/9 – 1.85:1

Audio: Italiano 2.0

Sottotitoli: Italiano per non udenti

Extra: assenti

Puoi acquistare il DVD di Emanuelle e gli ultimi cannibali cliccando qui.

VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.