The Greatest Showman in conferenza stampa. Hugh Jackman: “Non conformatevi, puntate su voi stessi”

The Greatest Showman è il film di Natale 2017 con Hugh Jackman: il 25 dicembre prossimo nelle sale è in uscita il musical drammatico sulla vita di P.T. Barnum, celebre imprenditore dello spettacolo e del circo. A interpretarlo il volto di Wolverine che torna al musical dopo il successo di Les Miserables. Nuova tappa al musical anche per Zac Efron, coprotagonista del film assieme a Michelle Williams che interpreta il ruolo della moglie di Barnum, e Zendaya di recente sugli schermi con Spiderman: Homecoming.
Un blockbuster natalizio con la regia di un esordiente, Michael Gracey, giovane regista al quale Jackman ha dato un’occasione. “Hugh – racconta il regista in collegamento da Londra con Roma assieme a Hugh Jackman, Zac Efron e Zendaya – dopo il party di uno spot girato insieme mi disse che avrebbe voluto lavorare con me. Pensavo fossero frasi di circostanza, ma dopo qualche mese è arrivato il copione. Secondo voi potevo dire no?”
“Barnum? È come Steve Jobs” parola di Hugh Jackman!
Poco conosciuti, all’epoca della lavorazione del film durata oltre 3 anni, erano anche i curatori delle musiche Benji Pasek e Justin Paul, che, l’anno scorso, hanno alzato al cielo gli oscar per le musiche di La La Land. Di popolarità e successo parla pure The Greatest Showman: siamo nella fine dell’Ottocento è Barnum, figlio di sarto, sembra essere destinato alla servitù. Poi la sua voglia di sognare e la determinazione lo impongono come uno dei più grandi imprenditori dello spettacolo.
Durante la conferenza stampa romana con i protagonisti in live streaming da Londra, l’interprete del greatest showman, Hugh Jackman, ha spiegato la sua fascinazione per Barnum:
“Per me è come Steve Jobs. Un visionario. Barnum è dirompente e ha la conoscenza innata delle persone. Inoltre sa trasformare le critiche in opportunità, per lui l’immaginazione è stata l’elemento di elevazione sociale, il successo ha significato sopravvivenza dato che veniva dalla povertà. Per me non è stato così ma, come lui, devo cercare l’arduo equilibrio tra lavoro e famiglia. Per fortuna ho una splendida moglie che sa riportarmi sempre alla realtà”.
Un musical sulla diversità nel segno dei Freaks
The Greatest Showman è un musical che coinvolge i “freaks” (come il titolo del capolavoro anni Trenta di Browning), i diversi. Si parla di uguaglianza e razzismo. Temi che si possono trasportare alle cronache più difficili di oggi.
“Non li chiamiamo freaks – precisa Gracey – ma il senso è uguale. Nel film abbiamo cercato di umanizzare il diverso”.
È d’accordo Jackman che aggiunge:
“Ci sono dei temi simili agli X-Men, in particolare quello della diversità. Barnum ha portato le diversità alla luce del sole in un’epoca, l’Ottocento, dove i diversi erano considerati ‘maledetti’. Oggi penso che non ci sia nessun adolescente che non si senta un po’ freaks, a disagio per qualche sua diversità. Sapete che vi dico? Non sprecate tempo a conformarvi, puntate tutto su voi stessi, siate fieri di voi!”.
La giovane Zendaya nel film è una trapezista e, durante la conferenza romana, pone l’accento sulle relazioni imposte:
“È triste sentirsi dire da qualcun altro chi devi amare, i nostri personaggi scelgono di amarsi nonostante gli altri contro. Ci vuole coraggio, fisicamente e sentimentalmente”.
Zac Efron invece veste i panni, di lusso, dell’imprenditore Carlyle che diventerà socio di Barnum:
“Lui ha tutto, soldi, conoscenze, successo ma è infelice. Solo lavorando con Barnum e trovando la donna giusta, il vero amore, scoprirà la felicità autentica”.
L’omaggio all’Italia tra Fellini, Benigni e Zucchero
Siamo a Roma, alla Casa del Cinema, a pochi passi da Via Veneto e Fontana di Trevi, centri urbano della “dolce vita”, si parla di un film sul Circo, difficile dunque non coinvolgere Federico Fellini. Il giovane Gracey, con emozione, spiega:
“Impossibile aggirare il cinema di Fellini quando si fa un film del genere, lui è tra i più grandi del mondo”.
A Hugh Jackman non manca l’aneddoto italiano e un bel complimento al nostro Paese:
“Vorrei ricordare anche Benigni e la sua celebre reazione alla notizia della vittoria degli Oscar. Nessuno meglio degli italiani sa come celebrare la vita”
e a proposito di musica ricorda:
“Tempo fa ero a Bologna, ascoltai un disco di Zucchero e me ne innamorai, l’ho sentito fino a consumarlo”.
A cura di Luca Marra
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