Venezia 76. The King – Il Re

Liberamente ispirato agli Henriad di Shakespeare, The King racconta la guerra tra Inghilterra e Francia dei primi anni del ‘400, in chiave psicologico-drammatica.

Hal, figlio del Re d’Inghilterra Enrico IV, è un giovane che ha deciso di vivere fuori dalla corte, una vita tutt’altro che reale: sbronze, prostitute e dormite molto lunghe. Quando il padre si ammala, Hal sente il peso di un rapporto che per forze naturali finirà, quindi decide di tornare a corte e di vedere di persona come stanno le cose. Qui il confronto inter-generazionale si sposta sulla situazione inglese: molte ribellioni hanno causato una guerra civile, che sta depredando il Paese di quasi tutte le risorse disponibili. Hal è contrario alle azioni punitive intraprese dal padre, grande sostenitore della guerra, che rivendica il diritto di difendere i territori, di preservare l’integrità e l’egemonia della corona.

Non se ne esce, ma a ereditare il ruolo del padre sarà Percy, fratello di Hal, anche lui grande sostenitore della guerra. Ecco che Percy parte per il Galles, ma non ne ritornerà. In concomitanza con la morte del fratello, avviene la stessa del re: Hal è il nuovo Re d’Inghilterra, con il nome di Enrico V.

Contrario ai conflitti, nazionali e internazionali, Enrico V subisce un affronto da parte della Francia, la quale lo provoca paragonandolo a un ragazzino immaturo. La guerra deve scoppiare.

Lascio a chi vedrà il film la sorpresa di scoprire l’esito di questo conflitto e mi addentro su alcune annotazioni tecniche su The King.

The King - Il Re

Il film di David Michôd non è per nulla spiacevole, anzi, le due ore e un quarto passano tranquillamente senza che ci siano interruzioni nella soglia dell’attenzione. Il ritmo è moderato ma continuo, non ci sono grandi colpi di scena (a parte uno, verso la fine) e questo contribuisce a dare fluidità al prodotto.

Tuttavia ci sono delle osservazioni da fare.

A livello di performance degli attori, il migliore è sicuramente Robert Pattinson (nel film, il figlio del re di Francia). Poi le scene di battaglie danno la stessa sensazione dei film ’80 in cui si capisce benissimo che l’azione si svolge dentro una piscina. Effetti speciali quindi molto scarsi.

Poi, essendo una produzione Neflix, traspare la solita composizione della luce presente in molte delle serie prodotte. Quest’ultimo aspetto rende il prodotto molto standardizzato (probabilmente è così, vista la mole di produzione del gruppo).

C’è da analizzare anche un punto che riguarda da vicino la storia. Vengono spesi tanti minuti a seguire l’ascesa di Hal al trono, quanti sono quelli che vengono dedicati a tutta la guerra. In sostanza: intro troppo lungo.

Le battute poi sono le tipiche che vogliono colpire, ma alla fine risultano trite e ritrite. Fa eccezione il (breve) discorso che viene fatto dal Re, a inizio della battaglia decisiva. Sempre parlando di battaglie, ne viene rappresentata solo una effettivamente, con l’altra che passa come una “pasta asciutta” nel frattempo che le catapulte lanciano massi infuocati.

C’è infine da dire, che questo non è tanto un film storico, quanto un dramma personale a sfondo storico. La vicenda, infatti, si basa principalmente sull’aspetto del Re come persona, da cui la scelta di mettere questo titolo. Ancora una volta, però, la decisione di avere questo focus non viene portata fino in fondo, tanto che in alcuni passaggi ci dimentichiamo di essere nella testa del Re.

Film consigliato per un lunedì sera qualsiasi, quando la fatica massima è spostarsi dal divano, al bagno, alla camera da letto.

Roberto Zagarese

PRO CONTRO
  • Scorrevolezza.
  • Effetti speciali.
  • Recitazione.
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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Venezia 76. The King - Il Re, 6.0 out of 10 based on 1 rating

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