Waiting for the Barbarians, la recensione

Presentato In Concorso alla 76esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, Waiting for the Barbarians è stato il colpo di coda dell’edizione 2019 del Festival. Il film con la regia del colombiano Ciro Guerra, alla sua prima esperienza in lingua inglese, ha una produzione quasi tutta italiana ed è la trasposizione cinematografica del romanzo omonimo del 1980 del premio Nobel John Maxwell Coetzee, che ha messo lo zampino anche nella sceneggiatura del film.

Waiting for the Barbarians è un film dal ritmo dilatato, che si prende i suoi tempi, vero e proprio cinema d’autore ma con un cast mainstream che vede tra i protagonisti Mark RylanceRobert Pattinson Johnny Depp.

wainting for the barbarians

Così come nel romanzo, ci ritroviamo in un luogo senza nome e senza tempo, in un avamposto di frontiera al confine di un impero non definito. Mark Rylance veste i panni di un funzionario amministrativo, chiamato da tutti “il Magistrato”, prossimo alla pensione che aspetta con serenità e tranquillità, la stessa tranquillità che ha impiegato nel gestire la frontiera per tutto questo tempo. Oltre quest’ultima, infatti, vivono i “barbari”, ossia popolazioni nomadi originarie di quelle lande deserte e desolate, con le quali il Magistrato ha instaurato un rapporto rispettoso e di cordiale convivenza e indifferenza. La situazione, però, è destinata a cambiare quando l’Impero invia alla frontiera il terribile Colonnello Joll, interpretato da un freddissimo e spietato Johnny Depp, con la missione di scoprire se i barbari siano o meno una minaccia per la sicurezza dell’Impero. I suoi metodi disumani, fatti di torture sia fisiche che psicologiche, mettono in seria crisi di coscienza il Magistrato che prova in tutti i modi a ribellarsi a questi insensati e terribili interrogatori del Colonnello e del suo braccio destro Mandel, interpretato da Robert Pattinson. Niente sarà più come prima.

Waiting for the Barbarians

Nessun luogo, nessuna data, nessun nome, tutto a sottolineare quanto i temi toccati dalla pellicola siano terribilmente attuali al nostro tempo, in ogni parte del mondo. La frontiera del Magistrato non è che la sintesi di una società mal governata, che crolla e si chiude su se stessa ma che è in costante ricerca di un nemico inesistente da incolpare e combattere. I barbari stanno arrivando, ma chi sono in realtà? Le popolazioni nomadi che abitano quei luoghi da sempre o i colonialisti che scambiano la propria permanenza come predominio su popolazioni, ai loro occhi, involute?

Grazie a una buona fotografia, scelte registiche molto interessanti e atmosfere avvolgenti e ben costruite, Ciro Guerra riesce ad affrontare dei temi attualissimi con la giusta sensibilità, a volte con crudezza e spietatezza, altre con pacatezza.

Waiting for the Barbarians vanta delle ottime scelte stilistiche che lo rendono oltremodo affascinante, e le eccellenti interpretazioni del cast sono un valore aggiunto. I protagonisti, infatti, riescono a raccontare con semplicità la contrapposizione tra il bene in male: da un lato Johnny Depp e Robert Pattinson spietatissimi, monolitici, irremovibili dalle proprie convinzioni, dall’altro Mark Rylance con il suo aspetto sempre dignitoso, pacato, umano.

Le interpretazioni di Johnny Depp e Robert Pattinson sono brevi ma sicuramente di grande impatto, ma tocca a Rylance dare spessore al film. Il suo Magistrato, infatti, si fa portavoce di umanità e speranza lì dove non ce n’è più, combatte con forza contro le ingiustizie senza perdere mai di vista i suoi ideali illuminati, al punto di perdere ogni cosa, tranne la propria dignità.

Ciro Guerra decide di raccontare tutto questo con un ritmo molto lento, sicuramente funzionale alla narrazione e all’evoluzione del protagonista, ma che potrebbe allontanare il pubblico più ampio. Waiting for the Barbarian non ha ancora una data d’uscita, ma è stato senza dubbio un film importante per questa ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia e ne sentiremo ancora, sicuramente, parlare.

*EDIT. Waiting fot the Barbarians sarà distribuito nei cinema italiani dal 24 settembre 2020 da Iervolino Entertainment.

Rita Guitto

PRO CONTRO
  • Le atmosfere sono molto suggestive.
  • Le performance attoriali, soprattutto di Rylance e Depp sono stupefacenti.
  • I temi del film sono attualissimi.
  • L’estetica della messa in scena è molto curata.
  • Il racconto è davvero troppo dilatato e il ritmo molto lento, soprattutto nella parte centrale.
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