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Non sposate le mie figlie! 2, la recensione

Nel 2014 il parigino Philippe de Chauveron dirigeva Non sposate le mie figlie! (Qu’est-ce qu’on a fait au Bon Dieu?), regalando alla commedia d’oltralpe un ennesimo frizzante successo. Uno degli ultimi, a dire il vero.
L’inesorabile calo di piacevolezza e originalità che, di lì a poco, avrebbero subito le brillanti pellicole francesi è tutt’altro che un mistero. Ed ecco che, mentre continuiamo a domandarci sconsolati, film dopo film, cosa sia capitato alla cinematografia gallica per intorpidirsi a tal punto… un’improvvisa speranza squarcia il grande schermo. Si tratta di un sequel inaspettato quanto atteso: Non sposate le mie figlie! 2 (il titolo originale, letteralmente, si chiede: Che cos’altro abbiamo fatto al buon Dio?).

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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Benvenuti a casa mia, la recensione

L’ilarità c’è, la commedia pure: è tutto il resto che manca.

Mi imbarazza scrivere di Benvenuti a casa mia perché è difficile commentare la pellicola senza doversi contraddire su quasi ogni suo aspetto. Ad esempio, la sceneggiatura. Se da un lato abbiamo delle battute e un lavoro sui personaggi che rappresentano la minoranza Rom, dall’altra abbiamo personaggi che vengono presentati e poi lasciati in un angolo, come uno scatolone di Natale che aspetta un anno per venire rispolverato, o peggio ancora per venire dimenticato in cantina. Così anche l’elemento sociale, che contraddistingue le commedie francesi più brillanti, non viene per nulla preso in considerazione. O meglio viene solo sfruttato per fare della comicità. Il che non fa ridere.

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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Non sposate le mie figlie!, la recensione

È approdato nelle nostre sale il fenomeno cinematografico d’oltralpe dell’anno, Non Sposate le mie Figlie! (titolo originale, Qu’est que on a fait au Bon Dieu?), commedia frizzante e garbata firmata da Philippe de Chauveron e interpretata da uno scoppiettante Christian Clavier.
La pellicola, che, in patria, ha incassato cifre da capogiro (si parla di 130 milioni di euro), prende di mira tematiche delicate quali l’integrazione razziale e la xenofobia. Riuscirà a centrare il bersaglio anche nel Bel Paese, come già accadde con Quasi Amici?

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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