Ragazze a mano armata, la recensione

Emma, Gioia e Stella sono tre studentesse fuori sede. Sono di Corleone ma vivono a Messina. In difficoltà con le bollette e prossime allo sfratto, decidono di affittare una stanza dell’appartamento in cui vivono. Dopo una serie di improbabili candidati, decidono di affittare la stanza a Beatrice, affascinante signora con più di qualche scheletro nell’armadio. Pochi giorni dopo, Beatrice scompare senza lasciare traccia… tranne un borsone con dentro un milione di euro. Presto, le ragazze si ritroveranno minacciate da un malavitoso romano e saranno costrette ad improvvisarsi rapinatrici di banche.
Stu film è ‘na camurria!! È davvero difficile riuscire ad individuare qualcosa di salvabile all’interno di un progetto come questo, un’operazione che trasuda amatorialità da ogni inquadratura e che stupisce non poco vedere approdare sul grande schermo. Soprattutto se valutiamo l’odierno periodo storico, in cui tante pellicole indipendenti di qualità molto più decorosa rimangono escluse dai circuiti cinematografici nello specifico e da quelli distributivi più in generale. L’idea che si annida dietro Ragazze a Mano Armata è quella di portare in scena una action comedy tutta al femminile, un omaggio moderno ad un certo cinema italiano degli anni Settanta interamente calato in terra sicula, con l’obiettivo di giocare coi luoghi comuni della zona e, al tempo stesso, sfatarne tanti altri. Protagoniste della vicenda sono tre studentesse fuori sede che, nonostante vengano da Corleone, con il mondo del crimine non hanno davvero nulla da spartire. Sono innocenti, sono ingenue e, soprattutto, sono goffe.

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Imparare a tenere in mano una pistola e prendere la mira non potrà che essere un’impresa esilarante… nelle idee dei realizzatori! Il risultato, invece, è del tutto fallimentare e il film non convince né come commedia e né come action. Il lato comico manca totalmente di fantasia e tutti gli sketch inscenati risultano prevedibili e banali, fin troppo sciocchi e dozzinali (come tutti quelli legati al personaggio di Gioia, ragazza cicciotella che non riesce a stare senza mangiare un pezzo di cioccolata). In un film che del low budget ha tutti i difetti e nessun pregio, se la parte comica non convince, non può che andar peggio sotto il profilo action. La sottotrama da thriller, con la rapinatrice sexy che cerca di scappare dal suo malvagio ex romano che rivuole la sua valigetta coi soldi, è talmente improbabile da non riuscire a risultare credibile nemmeno per un istante. Il tutto, però, è destinato a peggiorare nel finale, in cui si raggiungono veri e propri picchi di ridicolo: la sequenza della rapina in banca, infatti, più che risultare adrenalinica, somiglia a un vecchio sketch demenziale della Premiata Ditta.

Un’opera che sembra diretta da un giovanissimo filmaker alla sua primissima regia, porta invece la firma di uno che di cinema non è certo alle prime armi. A dirigere il film è Fabio Segatori, colui che nel 1999 aveva scritto e diretto Terra bruciata con Bova, Placido e Giannini e che, nel 2005, ha diretto il road-movie Hollywood Flies con un cast internazionale tra i quali figurava Vinnie Jones.
Il cast, in linea generale, convince davvero molto poco. Se nel ruolo della rapinatrice sexy troviamo Karin Proia (Boris) e in quello di Emma c’è Federica De Cola (Nuovomondo), per il resto ci sono per lo più giovani attori alle prime armi, la cui recitazione appare sempre acerba o sopra le righe.

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Apprezzabile, anche se poco utile all’economia del film, l’interpretazione – poco più di un cameo – di Nino Frassica nel ruolo dell’anziano e stanco pasticcere Nino.

L’idea di fare un crime-movie tutto al femminile, con qualche nota di umorismo, poteva essere sicuramente vincente; peccato che il tutto sia stato realizzato e confezionato in maniera così approssimativa da non poter ottenere nulla di più di un filmino amatoriale con evidenti note di provincialismo.
Ragazze a Mano Armata debutterà nelle sale italiane il 19 giugno, distribuito da Baby Films.

Giuliano Giacomelli

PRO CONTRO
  • Il soggetto, potenzialmente, avrebbe potuto riservare qualche cosa di buono. Un action tutto al femminile, in Italia, sarebbe stato sicuramente un prodotto interessante.
  • Pellicola fin troppo amatoriale in tutto, dalla scrittura alla resa visiva.
  • Cast poco convincente.
  • Situazioni comiche fiacche e banali.
  • Le sequenze action sono tristi e disarmanti.
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Valutazione: 4.0/10 (su un totale di 1 voto)
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