Adaline – L’eterna giovinezza, la recensione

Blake Lively torna a far parlare di sé a distanza di pochi mesi dalla nascita della prima figlia, che ha chiamato James perché – come ha dichiarato in un’intervista a Live – è un ‘nome di famiglia’ e le piaceva l’idea di darle un nome maschile.
La bella Blake, da oggi, è nelle sale cinematografiche con Adaline – L’eterna giovinezza, pellicola che la vede nei panni della protagonista Adaline Bowman, una donna senza età.

La trama è presto detta: siamo negli anni trenta del Novecento. Adaline, all’età di 29 anni, è vittima di un incidente automobilistico, al quale riesce a sopravvivere miracolosamente ma non senza effetti collaterali. Adaline, infatti, dopo l’incidente diventa immortale e non può invecchiare. Metabolizzando questo miracolo, Adaline trascorre la sua vita in giro per il mondo, mantenendo il suo segreto ma portando con sé tanta solitudine e dolore. Vede i propri cari morire e i figli invecchiare, ma l’incontro con un uomo potrebbe cambiare le cose.
Il regista Lee Toland Krieger ci regala un movie-drama in cui essere immortali non è poi così fico. A pensarci bene, rimanere giovani e belli per l’eternità non è male ma, se non hai accanto qualcuno come te, sei condannato a rimanere solo.

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Per quasi otto decenni la Bowman ha respinto ogni tipo di legame sentimentale, scappando appena iniziava a intravedere i segni del tempo sul volto del suo amato, mentre sul suo nulla mutava. Tuttavia, l’incontro con il sensuale Ellis Jones potrebbe far riaccendere in Adaline la voglia di amare di nuovo. Ma, come ogni bella favola che si rispetti, il pericolo è sempre dietro l’angolo. Difatti, l’incontro con una fiamma del passato potrebbe far venire a galla la verità sulla sua eterna giovinezza e Adaline sarà costretta a prendere una decisione che potrebbe irrimediabilmente cambiare la sua vita.

C’è da ammettere che Blake Lively ne ha fatta di strada da quando interpretava Serena van der Woodsen nella serie tv Gossip Girl. Sorprende in positivo l’interpretazione che dà di Adaline: donna bella e dotata di un’eleganza impeccabile e sublime, grazie anche al grande talento di Angus Strathie (Vincitore del premio Oscar per i costumi di Moulin Rouge!). La Lively impersonifica alla perfezione una donna che, effettivamente, viene da un’altra epoca, impreziosendo la recitazione con la gestualità leggera ed educata tipica del Novecento. La trama è resa più naturale grazie alla dimestichezza di Harrison Ford con la macchina da presa, riuscendo a donare quello scatto emotivo in più di cui la pellicola aveva bisogno.

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Se il valore aggiunto del film è rappresentato dal talento degli attori, non si può dire lo stesso per la sceneggiatura, del tutto priva di colpi di scena, firmata da J. Mills Goodloe, Salvador Paskovitz e Allison Burnett. Spesso si ha l’impressione che la storia si dilunghi più del dovuto, risultando piatta in alcune sequenze. Il finale così scontato, poi, sminuisce l’intero film. Il messaggio che il regista propone si basa su due sentimenti che percorrono vie simultanee: l’angoscia di Adaline nel non saper dare spiegazioni per il suo aspetto sempre giovanile, costretta quindi a fuggire e cambiare identità ogni dieci anni, e la paura per coloro che vorrebbero rinchiuderla in un centro medico per studiarla. Le emozioni vengono irrimediabilmente meno, proprio a causa di un finale troppo pilotato all’ovvio.

Ciononostante, la pellicola nel complesso è buona: sia la recitazione, che i dialoghi la rendono un prodotto piacevole e ben strutturato.
Nel cast oltre a Blake Lively e Harrison Ford troviamo: Michiel Huisman, Kathy Baker, Ellen Burstyn, Amanda Crew, Richard Harmon, Anjali Jay, Barclay Hope, Chris William Martin e Lynda Boyd. Adaline – L’eterna Giovinezza, in sala dal 23 aprile, è distribuito dalla Eagle Pictures.

Camilla Lombardozzi

Pro Contro
  • I costumi danno una marcia in più all’intero film.
  • La recitazione e i dialoghi rendono la pellicola un prodotto ben strutturato e piacevole.
  • La fotografia di David Lanzenberg dà al film quell’aspetto vintage, avvolto da un alone di ricordi, donando più veridicità ad alcune sequenze chiave.
  • La sceneggiatura è priva di colpi di scena e, in alcune sequenze, diviene piatta e banale.
  • Il finale risulta scontato.
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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Adaline - L'eterna giovinezza, la recensione, 6.0 out of 10 based on 1 rating

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