Alla ricerca di Jane, la recensione
Jane Hayes (Keri Russell), quarantenne newyorkese sfortunatissima in amore, è ossessionata da Jane Austen e dai suoi romanzi tutti pizzi e merletti ambientati nell’Inghilterra di fine ‘700, periodo costellato dall’etichetta, dalla forma e dagli amori duraturi. Tale è la sua ossessione da spingerla a volare sino in Inghilterra, nel posto che più di tutti desidera, ovvero Austenland, in cui è possibile calarsi nelle atmosfere e nelle ambientazioni austaniane. Riuscirà la nostra Jane a vivere come nei romanzi della sua scrittrice preferita e a trovare il vero e sperato, e perché no, anche sofferto amore?
Importante: Le sognatrici, le romantiche e le amanti di Austen continuino a leggere. Tutti gli altri vadano direttamente all’ultima riga.
Ovviamente si, riuscirà a trovare l’amore e capirà anche che il presente non è così male, finendo di proiettarsi e di vivere nel passato… Alla ricerca di Jane è una classica commedia romantica con tanto di happy ending, che cerca di giocare sull’ambiguità realtà-immaginazione, presente-passato senza tuttavia riuscirci del tutto. Il plot, lineare per non dire banale, nel finale cerca di giocarsi le carte del colpo di scena, ancora una volta non riuscendoci del tutto e, anzi, dando l’idea di voler per forza stupire lo spettatore. I personaggi oscillano tutti tra l’odioso e lo stereotipo, mentre i dialoghi e le situazioni create vorrebbero essere divertenti ma – indovinate un po’? – non ci riescono mai del tutto. A sua discolpa posso dire che si tratta di un prodotto fortemente targhettizzato per un pubblico femminile over 30… In tutta onestà, più di una volta mentre scorreva la pellicola in sala mi chiedevo cosa diavolo ci facessi li dentro…
In ogni caso il film, nonostante sia ben confezionato, presenta delle evidenti pecche di sceneggiatura e di ritmo, elargendo più di una volta generosi sbadigli, che difficilmente saranno perdonati anche dalle spettatrici più romantiche. Senza contare il discorso sul gioco dei ruoli che il film impone come chiave di lettura, ma che risulta stucchevole quasi sin da subito, eccessivamente pretestuoso e a tratti veramente ai limiti della credibilità.
Sognatrici, romantiche, amanti di Jane Austen: fossi in voi ci penserei due volte a spendere i soldi per andarlo a vedere al cinema.
Per tutti gli altri: ammazza che pigri… Se non sopportate due righe di recensione sicuramente non sopporterete mail il film!
Lorenzo Giovenga
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