Beau ha paura: arriva in blu-ray la delirante, psicotica e ossessiva commedia nera di Ari Aster interpretata da Joaquin Phoenix

Ari Aster ha guadagnato in questi ultimi anni uno stuolo di fan molto trasversale, ovvero quelli del cinema horror e quelli dei film d’autore, dal momento che Hereditary – Le radici del male e Midsommar – Il villaggio dei dannati rappresentano due dei più importanti e celebrati esempi della new wave horror con declinazione arthouse. Per la sua terza prova con un lungometraggio, però, Aster sceglie una strada decisamente più tortuosa e, rinnovando il sodalizio produttivo con l’ormai potentissima A24, firma un film inclassificabile e molto complesso (tanto da pensare quanto da fruire): Beau ha paura. Quindi dopo due horror nudi e crudi, giunto alla sua terza regia per il grande schermo, Ari Aster pensa bene di destabilizzare tutti – fan e detrattori – scrivendo, producendo e dirigendo una commedia nera assolutamente delirante, psicotica, ossessiva e malata che si regge interamente sulle spalle del gigantesco Joaquin Phoenix che qui regala una delle sue performance più sentite. Uscito in sala lo scorso aprile, sotto il marchio della sempre attenta I Wonder Pictures, Beau ha paura è da poco disponibile in blu-ray grazie ai canali distributivi di Eagle Pictures.

Di cosa parla Beau ha paura.

Beau (Joaquin Phoenix) è un uomo di mezz’età schiavo delle sue paure e di una madre protettiva che l’ha reso vulnerabile alla vita. Beau vive in un quartiere molto degradato e pericoloso, non riesce ad affrontare la quotidianità senza i medicinali che gli prescrive il suo psicoterapeuta e periodicamente prende l’aereo per andare a trovare sua madre, CEO di un’azienda che opera in diversi settori. È giunto proprio quel periodo e la mamma aspetta con ansia Beau, ma un bizzarro contrattempo impedisce all’uomo di uscire di casa: da questo momento si susseguono eventi assurdi che portano Beau a compiere un viaggio (fisico e interiore) per raggiungere la genitrice e affrontare le sue paure più intime.

Un giudizio critico.

Messi da parte i culti pagani di Hereditary e Midsommar, Ari Aster continua però ad esplorare le tante sfumature del lutto, anzi della sua elaborazione. Se Midsommar partiva da questa tematica ed Hereditary se ne nutriva a più intervalli, Beau ha paura compie un percorso decisamente più complesso.

Quello che Ari Aster fa compiere al suo protagonista è un viaggio iniziatico, un coming of age affidato a un cinquantenne, e lo fa cercando di scansarsi ogni possibile etichetta di genere, o meglio, inglobando in un film indefinibile commedia, dramma, horror e avventura.

Di fatto, Beau ha paura è come una lunga seduta di psicanalisi e tutto quello che vediamo potrebbe essere la proiezione delle fantasie e delle nevrosi del protagonista. Diventa, dunque, molto complicato dare un senso al susseguirsi di eventi assurdi, grotteschi, a tratti surreali, che affollano i 179 minuti di durata del film. Per questo motivo, Aster chiede allo spettatore di abbandonarsi completamente a quello che gli mostra, munirsi di una corposa sospensione dell’incredulità, e affrontare con Beau questo viaggio nel suo personale mondo di Oz popolato da senzatetto assassini, maledizioni legate al sesso, adolescenti psicopatiche, violenti reduci di guerra con disturbo da stress post traumatico e mostri che vivono in soffitta.

All’inizio ci si diverte ad assistere alle disavventure di Beau, raccontate in tempo reale come in una versione sotto acido dello scorsesiano Fuori orario, poi il film si fa sempre più nero abbracciando un’ironia decisamente macabra, fino a risultare perfino inquietante con risvolti da incubo degni di un horror. E si arriva, con un ritmo decisamente frenetico, a un terzo atto che non risparmia colpi di scena ma che può lasciare con l’amaro in bocca chi cerca una quadratura del cerchio a tutti i costi.

Per molti aspetti, Beau ha paura ricorda un altro “film suicida” dello scorso anno, Bardo, la cronaca falsa di alcune verità di Alejandro González Iñárritu, di cui è una versione decisamente più estrema e sopra le righe, la classica opera destinata a dividere senza mezze misure: sarà uno dei film della vostra vita o la peggior visione al cinema di quest’anno. Fate voi.

L’edizione blu-ray disc di Beau ha paura.

Questo delirante incubo ad occhi aperti scritto, diretto e prodotto da Ari Aster arriva sul nostro mercato home video con Eagle Pictures, in collaborazione con I Wonder Pictures, che lo edita in tutti i formati utili per soddisfare le esigenze d’ogni collezionista. Dunque, è prevista l’edizione 4K UHD + blu-ray, l’edizione semplice blu-ray così come l’immancabile edizione standard DVD. Noi vi parliamo dell’edizione semplice in alta definizione blu-ray disc che soddisfa – pur senza entusiasmare – un po’ su tutta la linea.

Tecnicamente il supporto non delude assolutamente, anzi, riesce a difendersi molto bene sia sul fronte visivo che su quello sonoro. Il quadro video esibisce un’immagine molto limpida, contrastata in modo perfetto e pronta a mettere in risalto la fotografia dai colori tenui e spesso pastello. Molto soddisfacente il reparto sonoro, forse vero fiore all’occhiello dell’edizione, che restituisce uno squillantissimo e avvolgente 7.1 DTS-HD Master Audio sia per la versione originale che per quella doppiata in italiano.

Vista l’entità del film, non certo un colosso del botteghino ma comunque un’opera che ha saputo catturare una certa attenzione alla sua uscita in sala, c’era da aspettarsi qualcosa di più sul fronte dei contenuti extra. Tra questi, infatti, troviamo solamente un making of di 15 minuti contenente una serie di interviste al cast tecnico e artistico.

Giuliano e Roberto Giacomelli

BEAU HA PAURA di Ari Aster

Label: Eagle Pictures e I Wonder Pictures

Formato: Blu-ray (disponibile anche in 4K UHD + bluray e DVD)

Video: 1.85:1  1080p@24 HD

Audio: DTS-HD MA 7.1 Italiano / DTS-HD MA 7.1 inglese

Sottotitoli: Italiano

Extra: Making of

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