Archivio tag: ari aster

Dream Scenario, la recensione

Il professore universitario Paul Matthews comincia ad apparire nei sogni delle persone. Non solo dei conoscenti, ma anche di emeriti sconosciuti sparsi in giro per il mondo. Proprio lui, un uomo ordinario, anonimo, che si fatica a riconoscere per strada. E, infatti, nei sogni non è altro che una comparsa, un uomo che cammina sullo sfondo, che spunta da una siepe. Però questo fa di Paul una star, l’uomo che tutti conoscono senza che nessuno effettivamente sa chi sia, finendo inevitabilmente all’attenzione dei media. Più se ne parla, più Paul diventa virale all’interno dell’attività onirica di chiunque. Quando, però, i sogni in cui Paul compare si trasformano in incubi e lui stesso lascia da parte il ruolo di comparsa per diventare un protagonista, spesso malvagio e spietato, le cose cambiano e la celebrità dell’uomo gli si ritorce contro fino a trasformarlo nella persona più odiata del mondo.

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Beau ha paura: arriva in blu-ray la delirante, psicotica e ossessiva commedia nera di Ari Aster interpretata da Joaquin Phoenix

Ari Aster ha guadagnato in questi ultimi anni uno stuolo di fan molto trasversale, ovvero quelli del cinema horror e quelli dei film d’autore, dal momento che Hereditary – Le radici del male e Midsommar – Il villaggio dei dannati rappresentano due dei più importanti e celebrati esempi della new wave horror con declinazione arthouse. Per la sua terza prova con un lungometraggio, però, Aster sceglie una strada decisamente più tortuosa e, rinnovando il sodalizio produttivo con l’ormai potentissima A24, firma un film inclassificabile e molto complesso (tanto da pensare quanto da fruire): Beau ha paura. Quindi dopo due horror nudi e crudi, giunto alla sua terza regia per il grande schermo, Ari Aster pensa bene di destabilizzare tutti – fan e detrattori – scrivendo, producendo e dirigendo una commedia nera assolutamente delirante, psicotica, ossessiva e malata che si regge interamente sulle spalle del gigantesco Joaquin Phoenix che qui regala una delle sue performance più sentite. Uscito in sala lo scorso aprile, sotto il marchio della sempre attenta I Wonder Pictures, Beau ha paura è da poco disponibile in blu-ray grazie ai canali distributivi di Eagle Pictures.

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Beau ha paura, la recensione

Beau ha paura è un film suicida. Un magnifico film suicida.

Ari Aster ha guadagnato in questi ultimi anni uno stuolo di fan molto trasversale, ovvero quelli del cinema horror e quelli dei film d’autore, dal momento che Hereditary – Le radici del male e Midsommar – Il villaggio dei dannati rappresentano due dei più importanti e celebrati esempi della new wave horror con declinazione arthouse. Per la sua terza prova con un lungometraggio, però, Aster sceglie una strada decisamente più tortuosa e, rinnovando il sodalizio produttivo con l’ormai potentissima A24, firma un film inclassificabile e molto complesso (tanto da pensare quanto da fruire): Beau ha paura.

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Beau ha paura: il trailer italiano del nuovo surreale incubo di Ari Aster

I Wonder Pictures ha diffuso il trailer ufficiale italiano di Beau ha paura, il nuovo film di Ari Aster, prodotto da A24 e nelle sale ad aprile. Il premio Oscar Joaquin Phoenix è il protagonista della emozionante odissea di un uomo che attraversa varie stagioni della sua esistenza, tra sfide quotidiane e scenari imprevedibili, in una sorprendente epopea umana.

Dopo Hereditary – Le radici del male e Midsommar – Il villaggio dei dannati, inserito fra i 10 migliori film indipendenti del 2019 dal National Board of Review Awards, il pluripremiato autore Ari Aster torna a stupire il pubblico con un’opera che intreccia mistero e humor nero in un viaggio folle e immersivo.

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Eli Roth’s History of Horror: con Midnight Factory la seconda stagione completa

Era l’inizio del 2020 quando Midnight Factory aveva ampliato la propria offerta home video editando la prima stagione di Eli Roth’s History of Horror, un gustoso viaggio nel brivido condotto da Eli Roth, regista di pellicole divenute instant-cult come Hostel o Cabin Fever ma anche attore in iconici ruoli come quello del Sgt. Donny Donovitz in Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino. Che Eli Roth fosse un vero e proprio appassionato di cultura horror – al limite del fanatismo – non è mai stato nascosto a nessuno e quindi non stupisce questa sua iniziativa, una docu-serie targata AMC (l’emittente di The Walking Dead) che prova ad mettere ordine nell’affollato universo dell’orrore cinematografico. Attraverso preziosi interventi come quello di Quentin Tarantino, Rob Zombie, Joe Dante, Stephen King, Greg Nicotero, Jordan Peele o Jack Black, Eli Roth analizza alcuni generi cinematografici legati al mondo horror cercando di individuare quali siano i titoli che meglio li rappresentano. Da poche settimane Midnight Factory, costola di Koch Media specializzata in horror, ha reso disponibile in Limited Edition 2 blu-ray + Booklet la seconda stagione completa (composta da sei episodi) di questo intrigante viaggio nel cinema horror.

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Orrore e società: un viaggio attraverso le generazioni

New York, anni ’60. Una giovane coppia si trasferisce in uno dei palazzi più antichi e sfarzosi della città. Nonostante un amico li ammonisca riguardo sinistre leggende legate al palazzo, Rosemary e Guy non si fanno intimorire e iniziano la loro nuova vita entusiasti e pieni di speranze. Dopo aver appreso del suicidio di una ragazza e aver fatto la conoscenza dei singolari anziani che la ospitavano, i nuovi inquilini inizieranno a subire le morbose attenzioni della coppia di vicini che si insidieranno sempre più nell’intimità dei due giovani. Rosemary, che nel frattempo è rimasta incinta, diventa sempre più sospettosa, paranoica e intimorita dal comportamento di Minnie e di suo marito Roman che sembrano interessanti tanto a Guy quanto al nascituro.

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The Lighthouse: disponibile in blu-ray il ritratto visionario della follia firmato da Robert Eggers

Insieme al “cugino” Ari Aster, Robert Eggers è senza ombra di dubbio il portabandiera di questa new wave horror che stiamo vivendo da qualche anno a questa parte. Si è fatto conoscere nel 2015 (in Italia l’anno seguente) con l’uscita di The Witch, singolare horror in costume che rielabora in modo personale e suggestivo il concetto di stregoneria, presentato in anteprima al Sundance Film Festival e diventato immediatamente un successo inaspettato, applaudito ed elogiato da pubblico e critica e forte di un incasso di 40 milioni di dollari a fronte di un budget di 3 milioni. Nel 2019 Eggers alza l’asticella dell’autorialità e ci riprova con The Lighthouse, uno strambo e visionario ritratto della follia umana interpretato dagli eccezionali Robert Pattinson e Willem Dafoe. The Lighthouse è disponibile già da qualche settimana in blu-ray grazie ai canali distributivi Universal Pictures.

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Midsommar – Il villaggio dei dannati, la recensione

In questi anni stiamo assistendo alla rinascita del cinema horror d’autore. Una pratica che in passato ha salutato il contributo al genere di grandi maestri della settima arte come Roman Polanski, Brian De Palma, Nicolas Roeg e Stanley Kubrick – solo per fare i nomi più celebri – oggi sta tornando con prepotenza grazie a piccoli casi mediatici che si traducono sovente anche in buoni successi commerciali. Uno dei massimi esponenti di questa new wave orrorifica autoriale è senza ombra di dubbio Ari Aster, fattosi notare lo scorso anno con l’eccezionale Hereditary – Le radici del Male e ora pronto con il suo secondo lungometraggio: Midsommar – Il villaggio dei dannati.

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Hereditary – Le radici del Male: la rivelazione horror dell’anno in Blu-ray con Midnight Factory

Quella che ci stiamo per lasciare alle spalle è stata un’annata indubbiamente ricca ed interessante per il genere horror, non c’è che dire. Se non altro, banalmente parlando, è stato un anno che ha visto il ritorno sul grande schermo di due icone “leggendarie” per ciò che riguarda questo genere: il Predator, sanguinario cacciatore spaziale, e Michael Myers, noto serial-killer di baby-sitter creato da John Carpenter e Debra Hill. Molto deludente il primo e decisamente entusiasmante il secondo eppure, il 2018, è giusto che venga ricordato per un altro “piccolo” film dell’orrore, Hereditary – Le radici del Male, un’opera magistrale così carica d’inquietudine ed angoscia da riuscire ad adempiere alla funzione primaria del genere – spaventare – senza dover ricorrere a quei facili trucchetti (i vari jumpscare, per intenderci) di cui Hollywood sembra non riuscire più fare a meno. La folgorante opera prima di Ari Aster è disponibile da qualche settimana in home video sotto il duplice marchio Midnight Factory e Lucky Red.

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Hereditary – Le radici del Male, la recensione

Quello che sta accadendo al cinema horror ha dell’interessante. Parallelamente alle produzioni mainstream per il pubblico da multisala, solitamente rappresentate dai film della Blumhouse o quelli del Conjuring-verse della Warner Bros, viaggia uno sparuto gruppo di opere destinate a un pubblico più “selezionato”, amanti di quell’horror d’autore che va oltre la sola esperienza di visione in sala. Si tratta di prodotti selezionati in festival non essenzialmente di settore (come Sundance, Cannes, Venezia), spesso di autori esordienti o anche di affermati artisti. Oggi questo sempre più folto numero di film, dei quali fanno parte opere come Babadook, It Follows, The VVitch, Il sacrificio del cervo sacro, si arricchisce di Hereditary – Le radici del male, acclamato esordio alla regia di Ari Aster.  

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