Cyrano, la recensione

Joe Wright, dopo Anna Karenina, Espiazione e Orgoglio e Pregiudizio, torna a dirigere un film in costume, nello specifico si cimenta con l’adattamento cinematografico di Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand.

In questa nuova e fresca versione, Cyrano (Peter Dinklage) invece che avere un grottesco naso dalle dimensioni smisurate, soffre di nanismo ed è costantemente additato come mostro; ma condizione fisica non gli preclude l’essere un abilissimo spadaccino, capace di battersi contro numerosi uomini e uscirne vincitore. Cyrano, tuttavia, oltre che nell’arte della spada è un eccellente e delicato poeta, che passa il suo tempo a scrivere poesie e lettere d’amore per Rossana (Haley Bennett), amica d’infanzia di cui è da sempre innamorato. Ma durante una sera a teatro Rossana incrocia lo sguardo di Christian (Kelvin Harrison Jr.) e ne rimane folgorata: è un colpo di fulmine! Manda quindi a chiamare Cyrano, chiedendogli di arrangiare un incontro. È da questo momento in avanti che si snoda un interessante, seppur classico, triangolo amoroso. Cyrano scriverà delle lettere d’amore a Rossana, che verranno firmate da Christian. In questo modo la comunicazione tra i due amanti passerà sempre attraverso le meravigliose parole di Cyrano, che finalmente sente di poter riuscire ad amare Rossana sinceramente, cullandosi dell’idea che lei legga le lettere da lui scritte. Ma, come sempre, la verità bussa alla porta e di persona Christian non riuscirà a sostenere le aspettative di Rossana.

Il Cyrano di Joe Wright è terribilmente moderno, seppur ambientato a fine ‘800, e riesce a coinvolgere come non mai. Grazie ad uno svecchiamento del testo, soprattutto ispirato all’adattamento teatrale del 2018 da parte di Erica Schmidt (che è anche sceneggiatrice del film), le due ore volano e in batter d’occhio arriva il finale. Il film intrattiene splendidamente ed alcune scene riescono ad essere commoventi e toccanti, come il dialogo a tre al balcone di Rossana e la scena della battaglia al fronte.

Cyrano esce dalla dinamica puramente romantica e riesce a dire molto di più. Parla di orgoglio, di paura, di poesia, di dignità. Cyrano riesce a parlare con facilità allo spettatore e lo coinvolge emotivamente.

Nota dolente è sicuramente la scrittura dei personaggi che, fatta eccezione per il protagonista, sono poco approfonditi e poco raccontati, soprattutto nelle motivazioni dei loro gesti. Christian non emerge più di quello che lo spettatore già conosce di lui dalla tradizione, ma il Duca De Guiche (Ben Mendelsohn), in particolare, che dovrebbe rappresentare l’antagonista, risulta poco più di un’ombra sullo sfondo. Il film si perde leggermente nella scena finale, che presenta poco pathos e poca emozione.

Dopo essere stato presentato in anteprima italiana alla Festa del Cinema di Roma 2021, Cyrano arriverà nei cinema il 3 marzo 2022, distribuito da Eagle Pictures. La pellicola è inoltre candidata all’Oscar per i migliori costumi.

Agata Brazzorotto

PRO CONTRO
  • Eccellente interpretazione di Peter Dinklage, il fatto che non sia candidato a miglior attore la dice lunga sugli Oscar.
  • Molto piacevole e scorrevole, le due ore di film volano!
  • L’idea di trasformare il difetto di Cyrano in nanismo.
  • Molto classico, Joe Wright ci ha abituati meglio e da lui ci si aspetta di più.
  • Con l’eccezione di Cyrano, tutti i personaggi sono poco approfonditi.
  • Finale debole e poco evocativo.
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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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