Daddy’s Home, la recensione

Nel 2010 usciva nei cinema I poliziotti di riserva, un buddy movie diretto da Adam McKey e interpretato da Will Ferrell e Mark Wahlberg. I due attori formavano una coppia inedita perché univano idealmente il cinema comico-demenziale e quello action in un film che aveva nelle intenzioni proprio di parodiare i polizieschi americani. Quella coppia funzionava e neanche poco, per questo non ci stupisce che Sean Anders li abbia riuniti per Daddy’s Home, una commedia sulla famiglia allargata che, di fatto, ripropone la medesima sinergia di parte per i due attori.

Ferrell è buono di cuore, fin troppo diligente, gentile e remissivo; Wahlberg è un vincente, prepotente, sbruffone e riesce a ottenere sempre il massimo con il minimo impegno. Una volta definiti i caratteri, si ha praticamente il film pronto!

daddy's home 1

In Daddy’s Home Will Farrell è Brad, sposato con Sara e patrigno di due bambini, che con estrema fatica sta cercando di crescere facendosi accettare da loro. Un giorno piomba nella loro casa Dusty, ex marito di Sara e padre dei suoi figli, un bellimbusto a cavallo di una Harley Davidson idolatrato dai bambini e capace di avere successo in ogni cosa che fa. Per Brad la presenza di Dusty è un vero incubo: porta scompiglio nella sua quotidianità, mette in discussione le sue decisioni da capofamiglia e pare distruggere ogni progresso raggiunto nel farsi accettare come nuovo padre.

daddy's home 2

I meccanismi della commedia yankee che racconta la famiglia contemporanea, ridendoci su, sono perfettamente rispettati in una struttura che sicuramente non riserva sorprese. Ma la mancanza di reali novità è ripagata da un ritmo elevatissimo e da una sinergia tra i due attori praticamente perfetta. Tanto è imbranato e sgraziato Ferrell quanto è sicuro di sé e figo Wahlberg, una coppia in perfetta antitesi, che quindi si compensa e funziona perché dà vita a situazioni e momenti da risata assicurata. Dal regalo di Dusty ai bambini, un cagnaccio malandato chiamato Tumor, alla scena quasi da cartoon con Ferrell alle prese con una moto, dalla invasiva presenza dell’operaio Griff alla visita andrologica di Brad… è tutto un susseguirsi di gag che vanno sempre a segno con successo.

Se poi amate la comicità di Ferrell, avvezza alla figuraccia e alla remissività, in Daddy’s Home c’è una delle migliori prove di questi ultimi anni, dopo i non proprio riuscitissimi Anchorman 2 e Duri si diventa.

daddy's home 3

Funziona molto bene anche il cast di contorno, dalla mogliettina-modello interpretata da Linda Cardellini, all’andrologo “piacione” capace di mettere in imbarazzo i suoi clienti interpretato da Bobby Cannavale; anche se la palma di comprimario più divertente va a Thomas Haden Church, che è il capo di Brad, avvezzo a istillare perle di saggezza che si traducono in squallide storielle personali dei più che evidenti tradimenti delle sue numerose ex mogli.

Sean Anders, che ha una invidiabile carriera come sceneggiatore e torna alla regia dopo il divertente Come ammazzare il capo 2, si adatta perfettamente alla comicità di Ferrell mettendosi a disposizione dei suoi attori e se Daddy’s Home si può ritenere una commedia del tutto riuscita è proprio perché l’intero meccanismo funziona a perfezione, senza che una componente tenda a prevalere sulle altre.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Will Ferrell e Mark Wahlberg tornano a lavorare insieme dopo I poliziotti di riserva e funzionano ancora alla perfezione.
  • Le gag vanno tutte a segno.
  • Il miglior Ferrell degli ultimi anni.
  • Nulla di realmente nuovo, a cominciare dai caratteri dei personaggi principali e da come interagiscono tra loro.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)
Daddy's Home, la recensione, 7.0 out of 10 based on 1 rating

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.