Il Natale della mamma imperfetta, la recensione

Più che imperfetto un film totalmente sbagliato.

Con Il Natale della mamma imperfetta la crossmedialità tanto cercata da mamma Rai non funziona e viene fuori uno strano ibrido a metà strada tra web serie lunga 90 minuti e film televisivo natalizio colmo di buoni sentimenti. Ivan Cotroneo, che era riuscito nel miracolo di scrivere e dirigere la prima web serie targata Rai, con una recitazione di altissimo livello, un’ottima sceneggiatura e un ritmo degno di una serie comica americana, con il film televisivo non coglie assolutamente il bersaglio.

La prima impressione che si ha è che a poco a poco la Rai ha aumentato l’influenza su questo fortunato format, agendo un po’ come Re Mida al contrario. Se  la prima stagione di Una mamma imperfetta era nata per il web, trasmessa su Corriere.it, e solo successivamente proposta in prima serata su Rai 2, la seconda stagione sbarca direttamente in tv, e si vede… C’è una differenza sostanziale tra le due stagioni: mentre la prima mantiene la freschezza della web serie, che strizza l’occhio alla BBC o alla FOX, la seconda stagione si uniforma con le monotone produzioni Rai, ed ecco tolta tutta quella freschezza che tanto avevamo apprezzato sul web. La Rai sembra non volere la novità e appena la trova la fagocita, cercando di uniformarla con il resto del palinsesto che, ormai, il più delle volte sa di muffa. E così avviene in maniera potenziata per Il Natale della mamma imperfetta.

Il film è totalmente indeciso su che strada prendere, tanto che si potrebbe tranquillamente dividerlo in due parti. Se nella prima parte si mantiene la struttura della web serie, nella seconda il film diventa quasi una puntata di Don Matteo, dove al posto del prete con l’accento americano, abbiamo quattro mamme innervosite perché non sanno dove passeranno il Natale, organizzato a sorpresa dai loro quattro rispettivi inutili mariti. Ma la cosa ancor più strana  è che paradossalmente la parte che funziona meglio è proprio la seconda, in quanto in qualche modo riesce a creare una narrazione di ampio respiro e a costruire situazioni che possono reggere i 90 minuti di durata. Al contrario, la prima parte, quando ancora la storia non è partita e ci si limita a raccontare i preparativi del Natale per sketch, ha terribilmente il fiato corto.

La mamma (im)perfetta prepara l'albero di Natale

La mamma (im)perfetta prepara l’albero di Natale

Gli sketch, le interviste, la narrazione a salti e a inserti funzionano negli 8 minuti del web ma non funzionano nel modo più assoluto per un tempo più lungo. Cotroneo si dimostra indeciso nella direzione da far prendere al prodotto e sembra quasi lacerarsi in dubbi amletici: mantenere la struttura originaria col rischio di annoiare, o stravolgere il linguaggio web per un più canonico linguaggio di fiction? Alla fine decide per entrambe le cose partorendo un film noiosetto e troppo indeciso.

Ma le mie parole di sdegno in realtà nascondono l’amarezza per un progetto che ritengo di altissima qualità nel panorama delle serie comiche nostrane. E sinceramente non mi capacito di come la Rai sia riuscita a rovinare un prodotto tanto geniale.  In fin dei conti gli attori della serie sono tutti ampiamente sopra la media, in special modo Lucia Mascino, una mattatrice fenomenale, senza contare la sceneggiatura di Cotroneo capace di raccontare in modo mai banale l’universo femminile, attraverso bei personaggi, a volte eccessivamente sopra le righe ma adorabilmente riconoscibili.

Le mamme imperfette al completo

Le mamme imperfette al completo

Il Natale della mamma imperfetta non è un prodotto da buttar via, anzi, per essere una produzione televisiva (esce al cinema un solo giorno, ovvero il 17 Dicembre e il 27 viene trasmesso in prima serata su Rai 2) è persino fatto troppo bene, e di sicuro è un ottimo prodotto per famiglie. Il vero problema è l’incapacità di certa produzione italiana nel non riuscire a guardare con sguardo critico e innovativo al panorama audiovisivo contemporaneo. Che bisogno c’era di trasformare una serie web di successo in un lungometraggio e di proiettarlo sia al cinema che in tv? Ci si riempie la bocca con tutte queste parole nuove come crossmedialità e multipiattaforma, che non servono altro a darsi dei toni e che non rispecchiano in nessun modo una volontà della produzione italiana al nuovo. Non so se ci rendiamo conto, ma per nuovo qui si intende un film natalizio per famiglie! Voglio dire, è un po’ come considerare Porta a porta un programma innovativo mettendo Willwoosh al posto di Bruno Vespa…  La cosa inizia a inquietarmi.

Lorenzo Giovenga

 

PRO CONTRO
  • Bravissimi attori.
  • A tratti divertente.
  • Per gli amanti della serie è un’ottima occasione per approfondire i personaggi.
  • La scena finale.
  • Un ibrido indeciso.
  • A tratti noioso.
  • La Rai.
  • La fiera dei buoni sentimenti.
  • Come si fa a festeggiare un Natale all’aperto??

 

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