Il Libro della Giungla: le voci italiane si raccontano [Video]

Con l’uscita italiana del film Disney Il Libro della Giungla, nei nostri cinema dal 14 aprile, la divisione italiana di The Walt Disney Company ha organizzato una conferenza stampa con le voci italiane del film diretto da Jon Favreau. Nomi illustri del mondo del cinema e della televisione che hanno doppiato in maniera egregia il kolossal in CGI e live action, a cominciare dall’attore sorrentiniano Toni Servillo, che ha dato la voce alla pantera nera Bagheera, e il comico e attore Neri Marcorè, che è invece la voce dell’orso Baloo. Completano il quadro Violante Placido (la lupa Raksha), Giovanna Mezzogiorno (il serpente Kaa) e Giancarlo Magalli (l’orango Louie).

Ecco cosa ci hanno detto i doppiatori della loro esperienza con il film e con l’universo Disney. In coda all’articolo anche un lungo estratto video della conferenza stampa romana.

Alla domanda sul rapporto che i doppiatori di Il Libro della Giungla hanno con la Disney e come hanno affrontato i loro personaggi, così hanno risposto.

Toni Servillo.

Il rapporto con Disney va avanti da quando si era bambini, ora che sono papà non è cambiato molto. Il mio film preferito è La spada nella roccia.

Bagheera indica al ragazzo la strada, gli insegna a stare sulle proprie gambe. Si tratta di un film formativo, è un maestro che chiunque vorrebbe avere.

Giovanna Mezzogiorno.

Anche io sono cresciuta con i cartoni Disney, il mio preferito è Bianca & Bernie. Ora anche io ho due bambini piccoli, la tradizione continua. Però i bambini oggi sono diversi da una volta e i film che io ho amato nella mia infanzia li annoiano, i cartoni di oggi sono più curati, molto diversi.

Kaa ha la complessità di chi seduce. È onesta nella sua seduttività, ha una doppia faccia nel suo essere protettiva verso Mowgli.

Neri Marcorè.

Ho pochi ricordi legati ai film Disney perché li ho visti tutti dai 20 anni in su. Però sono grato alla Disney perché ho imparato a leggere con Topolino. Il mio preferito, comunque, è Robin Hood e vorrei che lo rifacessero oggi per poterlo doppiare.

Questo film è rivolto a tutti, non solo i bambini, e Baloo è un cialtrone, non ama rispettare le regole, ma ha un grande cuore.

Violante Placido.

La Disney ci ha fatto sognare, i miei preferiti sono Gli Aristogatti e Il libro della giungla perché adoro gli animali e con questo film vivi molto vicino a loro, grazie a degli effetti molto realistici.

Raksha, il mio personaggio, la sento molto vicina a me, i lupi sono vicini agli esseri umani, sono monogami, leali, protettivi. Mi sono perfino commossa durante il doppiaggio perché emergeva il suo aspetto da mamma.

Giancarlo Magalli.

Anche io ho un rapporto con la Disney che va avanti fin da quando ero bambino e anche io ho imparato a leggere con Topolino. Avendo due figlie che hanno 20 anni di differenza, mi è toccato fare due volte la trafila con le cose Disney, con cartoni, parchi etc. Avevo già doppiato il personaggio Filottete in Hercules e sono lusingato che mi abbiano richiamato dalla Disney… loro mi chiamano ogni 20 anni. Filottete era un Satiro ciccione e pelato, questo è un Orango obeso e comincio a sospettare che mi chiamino per somiglianza fisica con il personaggio.

Parlando di come hanno affrontato il doppiaggio.

Neri Marcorè.

Quando ho iniziato a fare tv, proprio Magalli, durante la settimana andavo ad assistere ai doppiaggi con Michele Gammino. A mano a mano che si fa si acquista scioltezza, ma all’inizio è difficile.

Giancarlo Magalli.

La tecnica del sinc è complicata quindi bisogna saper recitare e anche saper andare in sincrono. Poi in Italia è molto diverso dall’America, perché lì il cartone lo disegnano sulla recitazione dell’attore, invece da noi c’è l’adattamento e si fa sforzo doppio!

Giovanna Mezzogiorno.

Non ho sentito il doppiaggio originale della Johansson. Io non avevo mai doppiato se non me stessa, quindi è stato molto difficile. In passato ho fatto dei provini per doppiare dei film americani ma non sono stata presa.

Neri Marcorè.

Per la canzone Lo stretto indispensabile sono partiti adattando la canzone originale del ‘67 e io ho suggerito alcune variazioni perché si adattavano meglio all’intonazione di voce che stavo dando a Baloo.

Toni Servillo.

Io ho partecipato a questo film non perché avevo troppo interesse per il doppiaggio ma perché me l’hanno proposto e quando l’ho detto in famiglia i miei figli hanno detto “fallo papà” e io l’ho fatto.

Io ho sentito il doppiaggio originale di Ben Kingsley sul personaggio di Bagheera e c’è una nobiltà tipicamente inglese nella sua voce che in Italiano non si poteva rendere; e così abbiamo cercato di creare un’atmosfera di responsabilità e protezione attorno a Mowgli che è diventata la caratteristica del mio personaggio.

Infine su alcuni aspetti che riguardano il film.

Giovanna Mezzogiorno.

In confronto al vecchio film d’animazione questo è più per adulti, così come lo sono gran parte dei film per ragazzi che vengono fatti oggi in confronto al passato.

Giancarlo Magalli.

La legge della giungla è più ottimale di quella umana. La tregua che c’è quando c’è siccità la farei passare a palazzo Chigi. Negli animali c’è un’etica. Anche la tigre, che è cattiva, lo è perché è stata danneggiata dall’uomo.

Di seguito il video della conferenza stampa.

Roberto Giacomelli

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