Quentin Tarantino: una miniserie su Django?

È sempre il solito. Quentin Tarantino non perde mai occasione, quando appare in pubblico, per pronunciare qualche rivelazione scottante e più o meno improbabile sui suoi progetti futuri. Stavolta, ospite del Festival di Cannes, ha dichiarato, nel corso di una conferenza stampa da lui tenuta per il ventesimo anniversario di Pulp Fiction, il proprio desiderio di tornare a mettere mano sul suo ultimo successo Django Unchained per trasformarlo in una miniserie televisiva. Il regista non è sceso nei dettagli, ma ha confessato che comportarsi come fece Kevin Costner con la versione estesa di Balla coi lupi,: realizzando una director’s cut televisiva di 236 minuti.

“Devo dire che ci sono un paio di cose che vorrei fare – ha raccontato Quentin – C’è Kill Bill: The All Bloody Affair, cioè Kill Bill: Volume 1 e Kill Bill: Volume 2 messi insieme. Di solito non mi piacciono le versioni speciali dei film, le originali sono quelle che mi stanno a cuore, però vorrei ridurre i due volumi di Kill Bill in un unico film. Dopotutto, li ho fatti nello stesso momento. E poi, un’altra cosa che vorrei fare riguarda Django Unchained. Ho circa 90 minuti di materiale di Django mai mostrato. La mia idea è di montarlo realizzando una versione di 4 ore di Django Unchained, da dividere in quattro capitoli da un’ora ciascuno, e mostrarli come miniserie sulla TV via cavo. Alcune persone amerebbero questa versione. Non vedrebbero l’ora di vedere questi episodi!”

A quanto pare, dunque, Tarantino potrebbe decidere di tornare in sala montaggio a lavorare su questi 90 minuti di girato, che erano stati esclusi dalla versione definitiva di Django, per ampliare la storia e realizzare una miniserie da circa quattro ore. A parte le sue idee su Django, il regista ha si è detto profondamente affascinato dalla Londra degli anni Settanta… chissà che la City non diventi lo scenario di uno dei suoi prossimi lavori? “Non sono più arrabbiato per il furto della sceneggiature di The Hateful Eight – ha continuato – mi sono calmato; abbiamo fatto delle letture con alcuni attori ma non so che cosa diventerà, se lo porterò mai al cinema o a teatro”.

Quentin ne ha anche per il digitale: “Il cinema come lo intendo io in questo modo muore. L’home theatre ce l’hanno tutti, non si godono i film super dettagliati davanti alla TV. Mi auguro che le prossime generazioni portino un’ondata di romanticismo e che la pellicola torni ad essere apprezzata, un po’ come i vecchi album di fotografie che lentamente stanno ritornano di moda”.

Chiara Carnà

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