Scooby!, la recensione

Negli ultimi cinquant’anni ogni bambino, di ogni parte del mondo, con ogni probabilità ha fatto la conoscenza dell’alano fifone Scooby-Doo, protagonista di una delle più fortunate e longeve serie animate mai prodotte. Commissionata dal produttore Fred Silverman alla Hanna-Barbera nel 1968 e andata in onda per la prima volta nel 1969, Scooby-Doo! Where Are You? conta oggi un numero incredibile di episodi, un frequente rinnovamento grafico per le varie generazioni che ha dato via a spin-off e reboot e un merchandising sterminato. Oggi, a 51 anni dalla messa in onda del primo episodio e a 18 anni dal primo fortunato film live action per il cinema, Scooby-Doo torna in un lungometraggio d’animazione, Scooby!, che sarebbe dovuto arrivare sul grande schermo a maggio con Warner Bros. ma è stato ora dirottato sulle piattaforme VOD (in Italia dal 15 luglio) a causa del persistere mondiale dell’emergenza sanitaria da covid-19.

Amici inseparabili da anni, Shaggy e Scooby sono l’anima della Misteri & Affini, celebre organizzazione investigativa specializzata in casi paranormali. Un giorno i due vengono “rapiti” da una strana luce proveniente dal cielo, ma non si tratta di extraterrestri bensì del noto super-eroe Blue Falcon che sta seguendo il caso di un criminale internazionale interessato ad antiche reliquie risalenti al periodo di Alessandro Magno che, se riunite, avrebbero il potere di aprire uno squarcio dimensionale con il passato che potrebbe causare gravi danni al nostro presente. A quanto pare, Scooby è il discendente diretto del cane di Alessandro Magno e solo lui può risolvere la situazione!

Scooby!

Pensato come primo tassello di un franchise basato sull’universo condiviso Hanna-Barbera, Scooby! inizia mostrandoci il primo incontro tra Shaggy e Scooby e poi il formarsi della Misteri & Affini con i piccoli Fred, Daphne e Velma, andando quindi nella direzione dell’amata serie animata di fine anni ’80 Il cucciolo Scobby-Doo. In effetti questi primi 10-15 minuti del film diretto da Tony Cervone in cui i “nostri” sono bambini (e cuccioli) sono i più riusciti, fedeli e, non a caso, al centro della campagna marketing del film. Concluso questo prologo, troviamo i protagonisti cresciuti e alla ricerca di un nuovo caso su cui indagare, tenendo sempre al centro della narrazione lo strampalato Shaggy e il sempre affamato Scooby.

Scooby!

Con un chiarissimo intento di svecchiamento del franchise, Scooby! cerca di estendere la sua rete di interesse ben oltre le caratteristiche atmosfere horror e misteriose da cui è nato e che ne hanno decretato il successo, cercando invece di espandersi nel mondo del cinema di supereroi e cavalcando quindi l’onda del filone che oggi funziona per la maggiore nel cinema d’intrattenimento. Per questo scopo, gli sceneggiatori Matt Lieberman, Adam Sztykiel, Jack Donaldson e Derek Elliott rispolverano Blue Falcon, o meglio il suo figlio imbranato, il saggio cane robot Dynomutt (o Cane prodigio, come era conosciuto un tempo in Italia) e l’eroica Dee Dee Skyes; personaggi preesistenti nell’universo Hanna-Barbera che spingono quest’opera oltre il cross-over, verso quell’idea di universo condiviso che oggi fa tanto gola alle majors. Ed è proprio questa trovata che maggiormente diverte nell’intera operazione perché non solo L’invincibile Blue Falcon e Dee Dee Skyes, character di Capitan Caverna, ma anche altri celebri personaggi Hanna-Barbera trovano posto in Scooby!, qualcuno con un ruolo di cammeo, qualcun altro con un apporto fondamentale al plot del film.

Scooby!

Di fatto, però, notiamo in Scooby! un importante mutamento di abito che, in parte, stravolge l’identità dello show cercando di conquistare i gusti dei bambini di oggi con quello a cui sono abituati: super-eroi al posto dei classici mostri (o presunti tali), universo condiviso proprio come nei film Marvel e DC invece che i classicissimi episodi cross-over televisivi.

Nonostante questo mutamento di priorità, Scooby! cerca comunque di tenere al centro della “missione” una storia dai risvolti soprannaturali, divide poi la Misteri & Affini un due gruppi concentrandosi sulla “crisi di coppia” tra Shaggy e Scooby, un topos narrativo fin troppo sfruttato che conduce alla prevedibile morale sull’importanza della vera amicizia. Il look dei protagonisti rimane identico a quello originale, nonostante l’ambientazione moderna fa sembrare anacronistici i loro abiti e nonostante il passaggio dall’animazione classica a quella in CGI.

SCOOBY!

Un film che si rivolge prevalentemente a un pubblico di bambini, dunque, che ha il gravoso compito di vendere a una nuova generazione un personaggio con più di 50 anni sulle spalle. Probabilmente Scooby! ci riesce e, obiettivamente, è un prodotto gradevole e perfetto per un pubblico in target; purtroppo per chi ha più di 12 anni l’attenzione potrebbe facilmente vacillare e chi, come il sottoscritto, con Scooby-Doo ci è cresciuto nella sua fase classica, questo film può sembrare un prodotto davvero troppo diverso, perfino snaturato.

Da segnalare che nella versione in lingua originale è rimasto solamente Frank Walker, la voce di Scooby-Doo, tra i doppiatori originari per gli altri personaggi la Warner ha attinto a nomi di richiamo come Zac Efron (Fred), Amanda Seyfried (Daphne), Mark Wahlberg (Blue Falcon) e Ken Jeong (Dynomutt).

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Molto probabilmente i bambini lo adoreranno.
  • Intelligente inserimento di altri personaggi Hanna-Barbera per la creazione di universo condiviso.
  • La computer grafica è molto accattivante.
  • Non si ritrovano le atmosfere classiche di Scooby-Doo con l’abbandono completo della dimensione orrorifica.
  • Gli adulti potrebbero annoiarsi.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)
Scooby!, la recensione, 6.0 out of 10 based on 1 rating

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.