Sensorium Dei, il nuovo corto emozionale di Michele Pastrello

Il tempo. Misura attraverso la quale si percepisce il cambiamento. Dimensione che si è prestata e si presterà a riflessioni filosofiche e studi di carattere scientifico, nonché argomento centrale anche nell’ultimo cortometraggio di Michele Pastrello, Sensorium Dei.

Ideale terzo capitolo di una trilogia, iniziata nel 2014 con Desktop e proseguita con Awakenings (coscienza dopo il sonno), Sensorium Dei porta a compimento un progetto filmico fondato sulla creazione e trasmissione di emozioni. In molti hanno definito gli ultimi lavori di Pastrello “video emozionali” perché riflettono sull’esistenza e puntano tutto sull’emozione che immagini bellissime e musiche armoniose possono trasmettere. Se Desktop parlava della solitudine indotta dalla lontananza e Awakenings del risveglio delle coscienze, Sensorium Dei prende spunto da una massima di Isaac Newton per raccontare lo scorrere del tempo. Ma, a differenza dei due lavori che l’hanno preceduto, quest’ultimo corto di Pastrello è più ermetico, affidato al simbolismo per tratteggiare un aspetto filosofico dello scorrere dei minuti, delle ore, dei giorni, forse.

Sensorium dei

Un uomo, un bosco, una danzatrice e il ticchettio dell’orologio. L’uomo guarda sé stesso come se fosse una proiezione astrale del suo Io, ma è diverso da sé, forse appartiene a un arco temporale parallelo, o semplicemente al suo passato o al suo futuro. L’uomo continua a separarsi da sé, ha vestiti differenti e un aspetto sempre leggermente modificato, ad indicare il suo appartenere a un tempo dissociato. La natura che lo circonda urla lo scorrere del tempo, marcisce, si rigenera, mentre sulla riva di un torrente una donna si esibisce con in una danza liberatoria. Infine c’è il ticchettio inesorabile che materializza sonoramente quello scorrere del tempo fino ad ora mostrato attraverso le immagini, i dettagli. Il tutto accompagnato da una musica sempre più ossessiva, perfetta per scandire l’azione astratta di cui si riempie minuto dopo minuto Sensorium Dei.

Sensorium dei

L’uomo è Stefano Negrelli, vero trait d’union nella trilogia emozionale del regista veneziano, la donna Eleonora Panizzo. Loro sono i corpi e i volti del film, tutto il resto lo fa la splendida fotografia di Mauro Corti e i movimenti di macchina elegantissimi, perfetti, adatti a valorizzare la Natura che diventa quasi il terzo protagonista di Sensorium Dei.

Il senso dell’ultimo lavoro di Michele Pastrello è tutto nelle immagini e nelle suggestioni che trasmettono, rimane allo spettatore dargli un significato concreto a cui neanche la didascalia finale, che si riferisce a una frase dello scrittore Giuseppe Costantino Budetta, vuole dare un’interpretazione univoca.

Potete vedere Sensorium Dei qui di seguito.

Roberto Giacomelli

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