Sex Education: i segreti del sesso
L’11 gennaio è uscita su Netflix una delle serie più attese di questo mese: Sex Education. Se ne è parlato tanto prima della sua uscita, soprattutto associandola a quello che dovrebbe essere il tema principale della serie, il sesso (perché si sa, è quello che vogliono tutti giusto?). La serie vanta anche nomi abbastanza famosi nel cast, prima fra tutti Gillian Anderson (X-Files, Hannibal) e il nostro protagonista Asa Butterfield (Il bambino con il pigiama a righe, Hugo Cabret). Inoltre è un teen-drama, genere conosciuto per attrarre la sezione di pubblico più grande di tutti e con più tempo a disposizione da passare in tranquillità, gli adolescenti.
Sembrerebbe una serie creata in laboratorio apposta per avere un grosso seguito. Ma andiamo prima a vedere di cosa parla: Otis (Asa Butterfield) è l’impacciato figlio di una sessuologa (Gillian Anderson), esposto a tematiche psicologiche fin dalla nascita. Casualmente si trova un giorno a scuola a dover aiutare un suo compagno in un problema di natura sessuale (incapacità nel concludere un rapporto) e lentamente, assistito dai suoi due migliori amici, diventa una sorta di psicologo per tutto il corpo studentesco.
Ogni puntata mostrerà all’inizio la problematica di un nuovo “paziente” che poi verrà risolta entro la fine. La trama principale stessa di Sex Education, in effetti non differisce particolarmente da questo schema: è il problema sessuale di Otis che deve essere affrontato, contemporaneamente a quelli di tutti gli altri, e scopriremo a fine stagione se sia possibile.
Sex Education a livello di trama trova molte similitudini con un film del 2007, Charlie Bartlett (con il compianto Anton Yelchin), anche se lì al posto del sesso c’era la vendita di farmaci psichiatrici e le conclusioni a cui si arriva alla fine sono quasi le stesse. Però Sex Education ha sicuramente un merito molto grande per il suo particolare approccio proprio al sesso: all’inizio risulta quasi irritante l’atteggiamento che pone verso la sessualità, molto tipico dei film (soprattutto quelli americani) sugli adolescenti, dove il sesso è questa cosa mistica, incredibile e allo stesso tempo un obbligo a cui tutti devono sottostare.
Però mano a mano, attraverso anche le consulenze di Otis, il focus si sposta dal sesso a coloro che lo fanno, rivelando le motivazioni, i desideri, ma soprattutto le preoccupazioni. Quasi come se fosse lo stesso spettatore a venire bacchettato per essersi aspettato chissà cosa, quando in realtà si parla di una cosa talmente semplice e parte della vita di tutti i giorni: il sesso. Un bel messaggio per tutti, soprattutto gli adolescenti.
Come si diceva in Scrubs: “forse lo sporco segreto sul sesso, è che non è affatto sporco!”. Speriamo in una seconda stagione! Buona visione.
Silvia Biagini
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