Sharknado : Alle origini di mito. In Blu-ray due documentari sulla fortunata saga.

«Gli squali funzionano ed anche i disastri funzionano. Mettili insieme e ne tirerai fuori qualcosa»

(Anthony C. Ferrante)

Per la famigerata casa di produzione e distribuzione The Asylum, che ricordiamo esser nota per la produzione di piccoli film di scarsa qualità nati per cavalcare il successo dei grandi blockbuster in uscita (i mockbuster, come sono stati soprannominati), il 2013 è stato sicuramente l’anno della svolta “artistica”. Inaspettatamente, infatti, i produttori David Michael Latt, David Rimawi e Paul Bales si sono ritrovati fra le mani il loro Ben-Hur, ossia un film dalla grossa portata produttiva (in paragone alle loro abituali produzioni) che ha avuto l’effetto di un fulmine a ciel sereno riuscendo a strappare consensi da pubblico e critica, generare un vero e proprio fandom oltre che una saga fortunata con all’attivo già cinque sequel. È Sharknado, improbabile action-horror-catastrofico capace di convertire il brutto in bello, un’opera dozzinale e senza alcun senso che è riuscita a piegare le masse ai propri piedi diventando un vero e proprio fenomeno di costume capace di radicalizzarsi nella cultura popolare odierna.

Grazie a Koch Media, adesso, arrivano in Blu-ray disc due documentari (distribuiti insieme in modalità cofanetto, Sharknado: Alle origini del mito) dedicati proprio alla nascita di questo inaspettato e misterioso fenomeno commerciale: l’interessante Sharknado: Feeding Frenzy e l’ironico (per non dire maldestro) Sharknado: Heart of Sharkness, entrambi realizzati dal documentarista Jeremy Wagener sotto l’impegno produttivo della stessa The Asylum.

Sharknado: Feeding Frenzy è esattamente quel documentario che tutti avremmo voluto vedere subito dopo aver visto per la prima volta Sharknado, cioè mentre ci si domandava ancora – con una certa insistenza e inquietudine – “come accidenti siamo arrivati a questo?!”.

Adottando la forma documentaristica classica, Wagener realizza un documentario di 78 minuti ricco di interviste ai produttori dell’etichetta The Asylum e tutto il suo staff, al team del canale SyFy, al regista Anthony C. Ferrante, l’intero cast artistico (in riferimento ai primi tre film, essendo questo documentario del 2015) e molti appassionati o studiosi di marketing. Un’opera completa e complessa, indubbiamente più interessante degli stessi film, che racconta in dettaglio la travagliata genesi di questa saga-impazzita capace di spingersi lì dove nessuno avrebbe mai immaginato. A tal proposito, infatti, risulta tanto interessante quanto divertente sapere che in fase di pre-produzione il titolo del film era stato cambiato da Sharknado (titolo riabilitato in fase di riprese) a Dark Skies poiché, con l’improbabile e poi effettivo titolo originale, nessun attore voleva saperne di leggere la sceneggiatura. Così come risultano irresistibili le testimonianze dell’attore protagonista, la meteora Ian Ziering (Beverly Hills 90210), che confessa il suo enorme scetticismo iniziale sul progetto con timore che un film del genere avrebbe stroncato la sua carriera una volta per tutte.

Ma Sharknado non è stato solamente un «Wow!» continuo, come ci spiegano i produttori, perché l’esplosione di un successo così grande e inaspettato nelle mani di un piccolissimo studio produttivo abituato a lavorare con budget molto bassi, immancabilmente, ha generato dei grandi problemi – legali e gestionali – difficili da fronteggiare senza compromettere la saga o l’intero franchising. Insomma, Sharknado: Feeding Frenzy è un documentario avvincente ed interessante, imprescindibile per gli amanti di Sharknado ma utile anche a capire molti meccanismi interni alla lavorazione di un film (bello o brutto che esso sia).

Mettiamo da parte le nozioni seriose e interessanti e passiamo al secondo documentario in questione, Sharknado: Heart of Sharkness. Diciamo subito che, questa volta, non abbiamo a che fare con un vero documentario bensì Jeremy Wagener si diverte a realizzare un mokumentary tutto ambientato negli studi The Asylum e con protagonista il vero staff della casa di produzione e distribuzione. Lo scopo del mokumentary è quello di raccontare la finta-vera storia che si annida dietro al progetto Sharknado, una storia “oscura” e antecedente al coinvolgimento di Anthony C. Ferrante, una realtà che la stessa The Asylum ha provato ad insabbiare fino all’arrivo di un documentarista troppo curioso (lo stesso Wagener) intenzionato a portare tutto a galla grazie al ritrovamento di alcuni nastri contenenti il backstage della prima versione di Sharknado, ovvero un film d’autore realizzato dal giovane David Moore (interpretato da Jared Cohn, regista e attore in molte produzione The Asylum), cineasta che si è lasciato ossessionare dal progetto fino a sprofondare nella follia pura.

Come si può capire siamo dalle parti della cavolata nuda e cruda, una sorta di parodia del filone found footage, un’opera totalmente autoreferenziale e dal sapore ludico che la stessa The Asylum ha voluto realizzare per ironizzare sul suo cavallo da battaglia. Ne viene fuori un ritratto della casa di produzione non troppo dissimile da quello della ben più nota Troma (solo meno “colorato”) con personaggi – reali e immaginari – che  si muovono sulla scena come in una vignetta di Benito Jacovitti. Ma il mokumentary avanza senza fantasia e con le idee poco chiare (David Moore va visto come un senza talento pieno di se in stile Tommy Wiseau o come un regista dalle velleità autoriali sotto contratto con lo studio sbagliato?). Ne viene fuori un mokumentary oggettivamente brutto che finisce per annoiare dopo pochi, pochissimi minuti.

Sharknado: Alle origini del mito arriva in Blu-ray disc (disponibile anche in DVD) con Koch Media in un’edizione doppio disco (un documentario per disco) dall’estetica non particolarmente accattivante.

Venendo all’aspetto tecnico dei due documentari, invece, c’è davvero poco da lamentare. Non particolarmente esigenti nella messa in scena, i due lavori di Wagener riescono a beneficiare dell’alta definizione restituendo un’immagine limpida ed una buona potenza sonora (DTS-HD MA 2.0 sia nella versione originale che in quella doppiata in italiano). Contenuti extra inesistenti ma, in questi casi, non sussiste vero danno essendo i film stessi una sorta di “super-extra” della saga divenuta un autentico fenomeno di culto.

Giuliano Giacomelli

SHARKNADO – ALLE ORIGINI DEL MITO di Jeremy Wagener

(Sharknado: Feeding Frenzy + Sharknado: Heart of Sharkness)

Label: Koch Media

Formato: Blu-ray 2 dischi (disponibile anche in DVD)

Video: 1.78:1  (16:9)

Audio: Italiano e Inglese 2.0 DTS-HD Master Audio

Sottotitoli: italiano

Extra: non presenti

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