Archivio tag: beast movie
The Reef – Intrappolate, la recensione

Ma come fai a vedere questi film da una vita? Non ti annoi a seguire sempre le stesse storie con i soliti personaggi, intrecci piatti e costantemente uguali? Sono solo alcune delle domande che vengono rivolte agli appassionati di horror da parte di amici e parenti, quando si fa riferimento in particolare ai filoni degli slasher e dei beast movie. Queste persone, tuttavia, non sanno che la risposta a tali interrogativi è molto più semplice di ciò che si pensi e va ricercata nel fatto che queste tipologie di film non fanno altro che servirsi di plot stereotipati, anche se solo in apparenza, per guardare dentro l’animo umano e analizzare le sue paure e le emozioni primordiali.
È quello che accade, ad esempio, nelle pellicole che hanno come protagonisti squali giganti che attaccano una o più persone, con gli intrecci che giocano su una delle paure più intime e insite in ognuno di noi: ritrovarsi in mare aperto a fronteggiare una minaccia quasi impossibile da decifrare e da prevenire, oltre che dall’aspetto invincibile. Insomma, un incubo terrificante che trasforma l’acqua da elemento vitale in teatro di sangue e morte e la natura da “madre” accogliente e protettiva in una spietata assassina. Questi sono soltanto alcuni degli elementi che concorrono a giustificare il fascino così irresistibile che questo filone cinematografico esercita sul pubblico di ogni età e generazione, al punto da annoverare una produzione vastissima e variegata nel corso dei decenni.
Beast, la recensione

Se facciamo mente locale, di leoni killer al cinema non ne individuiamo troppi. Sicuramente il titolo più celebre che risponde a questa esigenza è Spiriti nelle tenebre (1996), il bel thriller avventuroso di Stephen Hopkins con Michael Douglas e Val Kilmer, se poi scaviamo un po’ più indietro nel tempo troviamo Il grande ruggito (1981) con Tippi Herden e Melanie Griffith in cui, però, i leoni non sono l’unica minaccia. Se invece ci avviciniamo ai giorni nostri, troviamo il notevole Prey – La caccia è aperta (2007) scritto e diretto da Darrell James Roodt e i meno riusciti Prey – La preda (2016) dell’olandese Dick Maas e Rogue – Missione ad alto rischio (2019) di M.J. Bassett. A questo sparuto elenco di titoli oggi aggiungiamo Beast di Baltasar Kormákur, in uscita nei cinema italiani il 22 settembre e in grado di piazzarsi tranquillamente sulla vetta qualitativa di questo micro-filone del beast movie e dell’eco-vengeance.
Coccodrilli affamati in alta definizione: Black Water: Abyss disponibile in blu-ray disc

Il cinema a base di animali assassini è stato un sottofilone dell’horror molto prolifico tra la seconda metà degli anni settanta e la prima metà degli anni ottanta. Una moda scoppiata a seguito del successo del capolavoro di Steven Spielberg, Lo Squalo, dal quale hanno tratto origine molti film divenuti nel tempo piccoli e autentici oggetti di culto. Con l’arrivo degli anni novanta – tolte alcune dovute eccezioni – la macchina cinematografica sembrava aver perso interesse per questo sottofilone mentre con l’avvento degli anni duemila questi “animali killer” sembravano destinati a rimanere ad appannaggio di brutti film direct-to-video o improbabili produzioni televisive realizzate con pochi soldi e zero gusto artistico (qualcuno ha detto The Asylum?). Ma negli ultimissimi anni sembra essere riemerso un certo interesse verso questo genere, in modo particolare verso squali (Paradise Beach – Dentro l’incubo e 47 metri) e coccodrilli (Crawl e The Pool), e proprio nelle settimane scorse CG Entertainment e Adler Entertainment hanno portato in alta definizione blu-ray disc Black Water: Abyss, l’ultimo incubo acquatico a base di coccodrilli affamati.
The Pool, la recensione

Inserire un coccodrillo killer in un contesto cinematografico non è più una passeggiata, almeno non da quando animali acquatici impazziti e mutanti sono diventati una peculiarità di certo cinema trash direct-to-video (si, parliamo di The Asylum e affini) che ha abbassato moltissimo la media qualitativa di questo filone introducendo varianti che definire fantasiose è un eufemismo. Per questo motivo, trovarsi tra le mani un piccolo film come il thailandese The Pool, che un coccodrillo incazzoso ce l’ha tra i pochi protagonisti, è un grande sospiro di sollievo, la dimostrazione che anche le piccole produzioni possono ancora ambire a beast-movie dignitosi e qualitativamente concorrenziali.
Jallikattu, la recensione

Il jallikattu è una pratica molto in voga in tutta l’India orientale, e consiste nel lasciare libero per un villaggio un bufalo: il giovane che riuscirà a fermarlo o domarlo sarà ricoperto di gloria ed onorificenze.
Il film di Lijo Jose Pellissery parte da questo presupposto per mettere in scena una discesa negli inferi rumorosa e caotica. In questo caso il bufalo fugge per errore, mandando all’aria il banchetto nuziale cui era stato destinato, scatenando l’ira di tutti gli abitanti del villaggio.
Crawl – Intrappolati, la recensione

Un argomento particolarmente florido nel filone horror dei beast movies è quello che interessa alligatori, coccodrilli e altri rettili acquatici. Non sono pochi, infatti, i film che hanno incentrato su questa particolare minaccia gustosi divertissment a base di sopravvivenza estrema, gore massiccio, un pizzico d’avventura e urla a squarciagola. Se torniamo indietro negli anni, possiamo trovare autentiche perle come l’ineguagliato Allligator (1980) di Lewis Teague, il gustoso Killer Crocodile (1989) di Fabrizio De Angelis, Lake Placid (1999) di Steve Miner e Crocodile (2000) di Tobe Hooper. Dopo di che, in mezzo a una marea di scadenti produzioni televisive e direct to video a cui ha contribuito la famigerata trash-maker The Asylum, possiamo citare giusto un terzetto di titoli che si fanno ricordare con gran piacere, tutti prodotti nel 2007: Paura Primordiale di Michael Katleman, Rogue di Greg McLean e Black Water di David Nerlich. Poi il buio, se non sporadici tentativi di utilizzare rettili realizzati in brutta CGI per filmetti da seconda serata televisiva. Fino a oggi.
Beast Movies – Parte 1. Il modello di Spielberg: L’ultimo squalo

Enzo G. Castellari, maestro del western e del poliziesco nostrano, dirige quello che è – insieme a Tentacoli di Assonitis – la migliore risposta italiana a Lo squalo di Spielberg: si tratta de L’ultimo squalo (1981), spettacolare mix di avventura, horror e film catastrofico.
Adrenalinico e “muscolare” come tutti i film del regista, questa versione italiana di Jaws rispecchia abbastanza fedelmente l’originale, riproponendone le atmosfere in maniera efficace, a tal punto che la Universal fece causa alla produzione italiana. Pur non potendo competere con i colossi americani, Castellari ha potuto però realizzare quasi sempre film ad alto budget, e L’ultimo squalo non fa eccezione.
Beast Movies – Guida al cinema degli animali assassini Made in Italy

Il cinema horror si è spesso approcciato alla tematica naturalistica ed ecologista mostrandoci le conseguenze dell’azione scellerata dell’uomo sulla Natura. Come si è avvicinato a queste suggestioni? Semplice! Scatenato le forze della Natura sull’uomo stesso, spesso sotto forma del suo più nobile rappresentate: il regno animale.