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The Batman, la recensione

I personaggi DC Comics, al cinema, non hanno pace. È come se le miniserie e i reboot che caratterizzano ormai da un quarantennio le testate fumettistiche, sul grande schermo subissero un processo accelerato e Batman ne è il più ecumenico rappresentate. Senza contare la fugace trasferta cinematografica dell’eroe televisivo di Adam West, Batman al cinema è stato già rebootato quattro volte con sei attori differenti. Il (super)eroe che, ad oggi, conta più trasposizioni cinematografiche differenti, ultima delle quali, The Batman, rappresenta l’opportunità per esplorare i primi anni di attività del Crociato di Gotham in maniera decisamente differente da come ha fatto Christopher Nolan con il già ottimo Batman Begins. Se nel primo film con Christian Bale, infatti, si partiva idealmente dall’Anno Zero per attingere fondamentalmente da Anno Uno, The Batman con Robert Pattinson è l’Uomo Pipistrello più giovane (e inesperto) visto fino ad ora al cinema, ma inquadrato nel suo secondo anno di attività come vigilante di Gotham City.

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JigSaw (SAW)

JIGSAW

Jigsaw (conosciuto in Italia anche come l’Enigmista), ossia John Kramer, è un ingegnere civile con una vita tranquilla e felice con un buon lavoro e una bella moglie che è in attesa del loro primogenito. La sua vita però viene stravolta quando, un drogato in fuga dopo una rapina in una farmacia, travolge la moglie uccidendo così il bambino che portava in grembo. Dopo il divorzio gli venne diagnosticato un tumore incurabile al cervello e, dopo aver tentato il suicidio senza riuscire nell’intento, decide di mettere alla prova le persone che, a suo parere, non hanno capito quali sono i veri valori della vita. Pervaso dalla sua mentalità malata e, aiutato da vari personaggi, nei diversi “episodi” decide di rapire uno svariato numero di persone proponendo loro difficili enigmi che portano alla morte nel caso non vengano risolti. Col passare del tempo la sua sete di sangue e di vendetta prevale sul desiderio di far rinsavire le sue vittime che vengono così torturate grazie a marchingegni ideati dal suo cervello sublime.