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La Spia – A Most Wanted Man, la recensione

La spia – A Most Wanted Man è stato presentato durante l’ultimo giorno di proiezioni al Festival Internazionale del film di Roma, nella sezione Gala. Figlio di un certo cinema che predilige la struttura narrativa all’azione vera e propria, l’ultimo lavoro di Anton Corbijn si è da subito fatto notare per la grande produzione alle spalle e per il cast da capogiro che vi ha preso parte. Ma ciò che conta e, allo stesso tempo, rammarica di più, è che questo sia l’ultimo lavoro completato dal premio Oscar Philip Seymour Hoffman, prematuramente scomparso lo scorso febbraio.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Synecdoche, New York, la recensione

Sineddoche. La parte per il tutto. Figura retorica che consiste nella sostituzione di un termine con un altro, che ha con il primo una relazione di vicinanza. Termine che suona stranamente simile a Schenectady, cittadina nello stato di New York in cui il regista teatrale Caden Cotard (Philip Seymour Hoffman) vive con la moglie Adele (Catherine Keener) e la loquace figlioletta Olive.
Caden ha messo in scena con successo un allestimento, interpretato da attori giovani, di Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller. Improvvisamente, sembra che tutti i temi del dramma – ambizioni fallite, difficili rapporti familiari – si riversino tragicamente nella sua quotidianità. La moglie, che non lo ama più, si trasferisce con la figlia a Berlino; la sua mente è vittima di strane psicosi e il suo corpo di pustole o altre inspiegabili malattie.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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