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Gomorra: in blu-ray la stagione finale
Ci sono voluti sei anni, cinque stagioni, 58 episodi e un film spin-off per il cinema per raccontare l’epopea della famiglia Savastano e della guerra per il controllo di Napoli da parte della Camorra. Sei anni intensi, ricchi di azione e colpi di scena per uno dei prodotti italiani più venduti all’estero e imitati, che ha rivoluzionato il modo di fare serialità televisiva in Italia. Parliamo di Gomorra, ovviamente, che lo scorso autunno ha concluso la sua leggenda con la stagione finale andata in onda su Sky e Now. Proprio la quinta stagione mancava ancora all’appello per una distribuzione home video, lacuna appena colmata da Universal Pictures Italia che ha portato questo capitolo conclusivo di Gomorra in Dvd e Blu-ray a partire dal 19 maggio, con un cofanetto a quattro dischi che comprende i 10 episodi della stagione e oltre un’ora di contenuti speciali.
Gomorra – New Edition: in blu-ray la director’s cut del cult di Matteo Garrone
Gomorra, il film che nel 2008 ha definitivamente lanciato nell’olimpo dei grandi autori italiani Matteo Garrone, vincitore del Gran Premio della Giuria a Cannes nonché di 7 David di Donatello, 2 Nastri d’Argento, 5 statuette agli European Film Awards e il premio come miglior film straniero ai Satellite Awards, torna a nuova vita con una versione inedita curata dallo stesso regista. Gomorra – New Edition arriva in Blu-ray e DVD dal 15 aprile distribuito da Eagle Pictures in accordo con 01 Distribution e il 16 aprile sarà anche trasmesso su Rai3 in prima serata e in streaming e VOD su RaiPlay.
Stai senza pensier: L’immortale di Marco D’Amore in blu-ray disc
La storia di Ciro Di Marzo, detto “l’immortale”, inizia nell’ormai lontano 2014 quando su Sky esordiva la serie tv ispirata al successo editoriale di Roberto Saviano (e, di conseguenza, al film di Matteo Garrone) Gomorra. Si tratta di un personaggio inedito, creato appositamente per la serie in parte diretta e supervisionata da Stefano Sollima. Ciro Di Marzio è stato uno dei personaggi più amati e allo stesso tempo odiati di Gomorra – La serie. Un personaggio incredibilmente complesso, scritto benissimo e interpretato con un’intensità fuori dal comune dalla vera rivelazione di Gomorra – La serie, Marco D’Amore che in curriculum aveva qualche film (tra cui Una vita tranquilla di Claudio Cupellini e Perez. di Edoardo De Angelis) e tanto teatro. Uscito nelle sale lo scorso dicembre sotto il marchio Vision Distribution, è da qualche settimana disponibile in blu-ray disc L’immortale, lo spin-off cinematografico interamente dedicato al personaggio Ciro Di Marzo nonché primo esempio italiano di serialità che dialoga con il grande schermo all’insegna di un obiettivo comune da raggiungere.
Fratelli nemici – Close Enemies, la recensione
Nati nello stesso, povero quartiere periferico, la vita li ha condotti sui fronti opposti della legge: da una parte Manuel, criminale che smercia cocaina con il suo amico d’infanzia Imrane; dall’altra Driss, agente della narcotici che non perde mai d’occhio i loschi affari portati avanti nelle strada che percorreva da piccolo.
Ma l’improvvisa esecuzione del socio, nonché migliore amico di Manuel, costringe il ragazzo alla fuga sia dalla sua famiglia criminale, sia dalla polizia, alla frenetica ricerca della verità. E l’unico disposto ad aiutarlo pare sia Driss.
La paranza dei bambini, la recensione
Notoriamente la “paranza” è una particolare imbarcazione utilizzata per la pesca a strascico, con grandi reti che portano su qualsiasi cosa sia in mare. Nel gergo camorristico, però, la “paranza” è la bassa manovalanza, i “pesci piccoli” che agiscono dietro ordini, come esecutori. Da questa suggestiva figura è nato nel 2016 il romanzo di Roberto Saviano La paranza dei bambini che, come dice il titolo stesso, inquadra il ruolo di criminali minorenni nell’ambiente camorristico. Oggi quel romanzo diventa un film, presentato in concorso alla 69esima edizione del Festival di Berlino, e a dirigerlo è il romano Claudio Giovannesi, che contribuisce anche alla sceneggiatura insieme allo stesso Saviano e Maurizio Braucci.
Soldado, la recensione
Per parlare di Soldado (2018), che senza mezzi termini è uno dei migliori film dell’anno, è opportuno fare una premessa sul regista, l’italiano Stefano Sollima. Due sono le cose che saltano subito agli occhi. Primo. Sollima, figlio d’arte (suo padre Sergio diresse alcune pietre miliari del western e del poliziesco italiano negli anni Sessanta e Settanta), è dotato del tocco di Re Mida, cioè su qualsiasi film o serie-tv metta la mano, la trasforma in oro: i grandi noir italiani degli ultimi anni, Romanzo criminale, Gomorra e Suburra, hanno conosciuto sia una versione cinematografica sia una televisiva, e il prodotto più riuscito, più spettacolare e di maggior successo è sempre stato in tutti e tre i casi quello diretto da Sollima, e non può essere un caso. Secondo. Stefano Sollima è un motivo di orgoglio per il cinema italiano, essendo uno dei pochi registi del nostro Paese in grado di conquistare l’America dirigendo un film negli States con una grossa produzione alle spalle; in tempi recenti, i registi riusciti in una simile impresa si contano sulle dita di una mano – pensiamo a Gabriele Muccino con La ricerca della felicità e Sette anime e Luca Guadagnino con Suspiria.
Venezia 75. Nessuno è innocente
Pur passando un po’ in sordina rispetto ai lungometraggi, alla 75esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia sono presenti anche numerosi cortometraggi, ai quali è dedicato un apposito concorso. Toni D’Angelo, dopo l’ottimo poliziesco Falchi (2017), partecipa alla 33esima Settimana Internazionale della Critica con il dramma/noir Nessuno è innocente (2018): co-prodotto da Minerva Pictures, ha aperto il 30 agosto la sezione dedicata ai corti. Il regista napoletano, figlio del celebre cantante e attore Nino D’Angelo, prosegue la sua personale esplorazione di Napoli attraverso un film avvincente e originale, un dramma umano e sociale sotto forma di noir e thriller, che in soli 20 minuti costruisce un percorso narrativo serrato e ricco di suspense.
Falchi, la recensione
Il tentativo da parte del cinema italiano di riappropriarsi di quei generi che ne hanno fatto la fortuna internazionale, di tanto in tanto, riemerge. Raramente spuntano esempi di ritorno all’horror, sconfinamenti nel fantastico e nella fantascienza, più frequentemente innesti action o polizieschi; ed è proprio guardando a una logica di “genere” che il regista e sceneggiatore Toni D’Angelo guida il suo ritorno al lungometraggio di ficton dopo alcune notevoli prove documentaristiche, firmando Falchi.
Il crime italiano in un unico saggio: Ciak, si Spara!
Vi segnaliamo un volume potenzialmente interessante che tratta un argomento a noi molto caro, il crime cine-televisivo italiano, una delle poche forme audiovisive che nel nostro Paese oggi tratta il “genere” così come lo abbiamo imparato a conoscere, e soprattutto rende protagonisti i cattivi.
Ciak, si Spara è il titolo del saggio, scritto da Nico Parente, già tra gli autori del saggio L’esorcista – Quarant’anni dopo, e edito da Nicola Pesce Editore.
Roma 2015. Dobbiamo Parlare
Sergio Rubini è interprete e regista di Dobbiamo parlare, presentato alla decima edizione del Festival del cinema di Roma. Il film si svolge interamente lungo l’arco di una serata e in un’unica location, l’appartamento di Vanni e Linda (Sergio Rubini e Isabella Ragonese). I due sono una coppia di intellettuali, bohémien e di sinistra; hanno rifiutato il matrimonio per la convivenza e, grazie a questo, sono felici di credersi “anticonformisti”. La sera in questione i due si stanno preparando ad uscire, quando i loro migliori amici Costanza e Alfredo, coppia borghese e benestante, (Maria Pia Calzone e Fabrizio Bentivoglio) gli piombano in casa: