Archivio tag: i wonder pictures

Annette: arriva in blu-ray disc il musical visionario diretto da Leos Carax

A nove anni di distanza dallo strambo (ma bellissimo!) Holy MotorsLeos Carax è ritornato dietro la macchina da presa con Annette, un musical visionario interpretato da Adam Driver e Marion Catillard, un’opera difficile da inquadrare ma che si fa perfettamente specchio del suo cinema. Presentato come film d’apertura al Festival di Cannes 2021, dove si è aggiudicato la Palma d’oro per la miglior regia (Prix de la mise en scène), Annette arriva adesso in alta definizione blu-ray disc grazie alla nobile I Wonder Pictures e ai canali distributivi di Koch Media.

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Mandibules – Due uomini e una mosca e Poly: il nuovo cinema francese in DVD

Il cinema francese, negli ultimi anni, ha deciso davvero di stupirci. Questo è poco ma sicuro. Ce lo confermano le produzioni più interessanti rilasciate lo scorso anno, ovvero il capolavoro di Julia Ducournau Titane e il delicatissimo La scelta di Anne di Audrey Diwan, rispettivamente Palma d’Oro al Festival di Cannes e Leone d’Oro al Festival di Venezia. Due film che da soli bastano a farci capire quando la cinematografia francese sia determinata a spiccare il volo verso un cinema coraggioso, moderno e innovativo. La Francia infatti, forse più di qualunque altro Paese, si sta mostrando vogliosa di rinnovare il proprio codice cinematografico e mettersi in gioco, coniugando meglio di altri il cinema di genere con forme autoriali piuttosto definite. Il tutto all’insegna di un cinema squisitamente internazionale. Cavalcano questo florido periodo cinematografico anche Mandibules – Due uomini e una mosca e Poly, due piccole produzione francesi passate inosservate al cinema ma adesso disponibili su supporto fisico home video (DVD) grazie ai sempre validi canali distributivi di CG Entertainment.

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Arriva al cinema FLEE, il documentario d’animazione candidato a 3 premi Oscar

I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection porteranno nelle sale italiane dal 10 marzo FLEE, documentario animato diretto dal regista danese Jonas Poher Rasmussen che racconta il viaggio verso la salvezza del rifugiato afghano Amin.

In selezione nell’abortita edizione del Festival di Cannes 2020, FLEE ha avuto la sua prima assoluta al Sundance Film Festival 2021 dove ha vinto come Miglior documentario straniero, seguita dall’anteprima italiana alla 17ª edizione del Biografilm Festival 2021, dove si è aggiudicato il premio come Miglior film del concorso internazionale e l’Audience Award all’interno del concorso internazionale. La corsa ai riconoscimenti mondiali è proseguita con due premi all’European Film Awards 2021 e al National Board of Review, USA 2021 con il premio “Freedom of Expression” per citarne solo alcuni, fino ad ottenere la nomination come Miglior film d’animazione ai Golden Globes 2022 e ben tre candidature ai Premi Oscar 2022 come Miglior Film Internazionale, Miglior Film di Animazione e Miglior Documentario.  

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About Endlessness – Sulla infinitezza, la recensione

Il piccione non è sceso dal ramo e non ha smesso di riflettere. Stavolta il suo pensiero si slancia oltre l’esistenza, cercando di cogliere qualcosa che superi la finitezza. Il piccione riflette sull’infinito.

Roy Andersson conquistò il Leone D’oro (a sorpresa e meritatissimamente) grazie al suo stile peculiare di camere fisse, colori slavati e malinconica ironia. Cinque anni dopo riprende il discorso in quello che già si sente definire come un B-side de Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza. Per certi versi l’accostamento è azzeccato: come molti lati B dei vinili o delle audiocassette di una volta, About Endlessness è più breve, ostico e introspettivo rispetto al lato A. Ma se guardiamo all’intera produzione del regista svedese, dovremmo definirlo almeno un lato D, dal momento che i precedenti Canzoni del secondo piano e You, the Living  formavano un continuum ideale col piccione. Quindi forse è meglio limitarsi a considerare il film di per se stesso. D’altronde parla dell’infinito: il materiale non manca.

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Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani: in DVD la commedia fantascientifica sui loop temporali

Tutto ha avuto inizio in Pennsylvania, in quel magico 2 febbraio, quando lo scorbutico meteorologo Phil Connors si è ritrovato intrappolato in un loop temporale e costretto così a vivere all’infinito l’odiatissimo Giorno della Marmotta. Era il 1993 quando nelle sale usciva Ricomincio da capo, istant-cult diretto da Harold Ramis e con un Bill Murray in assoluto stato di grazia. Da allora, il concept di un film ha avuto la forza di diventare un filone cinematografico e così il film di Ramis ha dato origine a tantissime emulazioni capaci di toccare i generi più disparati, persino l’horror o la fantascienza bellica. Ultimo di questa lunga lista di titoli è Palm Spring – Vivi come se non ci fosse un domani, commedia fanta-romance presentata al Sundance Film Festival 2020 e disponibile da qualche settimana in DVD sotto la doppia etichetta Mustang Entertainment e I Wonder Pictures.

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Nuevo Orden, la recensione

Michel Franco, dopo aver conquistato Cannes con Despues de Lucia (vincitore di Un Certain Regard nel 2012) e Chronic (Prix du Scenario nel 2015), sbarca alla Mostra del Cinema di Venezia 2020, in concorso, con una distopia davvero interessante.

Ambientato in Messico, Nuevo Orden è la storia di un’ipotetica insurrezione popolare in cui membri dell’esercito e della classe più povera  sequestrano giovani abbienti per chiedere il riscatto alle rispettive famiglie.

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Nuevo Orden, il film distopico Leone d’Argento a Venezia arriva su IWONDERFULL Prime Video Channel

New Order

Nuevo Orden, il film vincitore del Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria alla 77° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, arriva in Italia in esclusiva digitale dal 15 aprile su IWONDERFULL Prime Video Channel, inaugurando il canale di I Wonder Pictures disponibile in abbonamento mensile a 6,99€ su Amazon Prime Video. 

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Commedie d’autore in home video: Dio e’ donna e si chiama Petrunya e La Belle Epoque

Tra le recenti offerte home video di CG Entertainment, sempre molto variegate fra loro, segnaliamo la presenza di due piccole opere d’autore che hanno saputo smuovere un certo entusiasmo sia da parte della critica che del pubblico, emergendo anche in prestigiose vetrine festivaliere di tutto il mondo. Due film capaci di riflettere e far riflettere su problemi esistenziali, su quanto possa essere fallimentare la condizione umana così come su tematiche di stretta matrice sociale. Vi parliamo di Dio è donna e si chiama Petrunya, singolare coproduzione tra Macedonia, Francia, Slovenia e Croazia, e La Belle Epoque, agrodolce commedia francese accolta con un notevole plauso un po’ da tutti.

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Dopo la guerra, la recensione

Siamo a Bologna nel 2002. Nell’università risuonano le proteste per la riforma del lavoro, mentre un giudice viene assassinato. La responsabilità politica dell’atto criminale viene attribuita a Marco (Giuseppe Battiston), militante di estrema sinistra, condannato per omicidio, che ora vive in Francia da 20 anni, grazie alla Dottrina Mitterand (in vigore dal 1985 al 2003) che concedeva il diritto d’asilo. Quando il governo italiano ne chiede l’estradizione, Marco deve fuggire insieme alla figlia 16enne, nata e cresciuta in Francia, Viola (Charlotte Cétaire). La vita dei due precipita, portando nel baratro anche quella della famiglia italiana di Marco, che, da un giorno all’altro, si trova costretta a pagare per le sue colpe passate, in maniera completamente ingiustificata.

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Manifesto, la recensione

Il Manifesto è un documento programmatico di un movimento o di una corrente politica, artistica o religiosa, che ne espone regole e princìpi e le sottopone al giudizio pubblico. Nozione importante, da tenere a mente, per un’attenta e produttiva fruizione dell’opera Manifesto di Julian Rosefeldt, presentata in origine come un’istallazione filmica di tredici canali, nel 2015.

Entriamo in sala e subito siamo immersi nel Manifesto del Partito Comunista raccontato da un senza tetto, nei motti dadaisti recitati da una vedova ad un funerale, nel Dogma 95 descritto da una maestra ai suoi alunni, e così via.

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