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20 anni di Laika: ParaNorman, Boxtrolls e Kubo e la spada magica in Steelbook 4K + blu-ray

Nel 2005, quelli che erano già noti come Will Vinton Studios, in Oregon, furono ribattezzati Laika Studios.
Ma la storia di quegli Studios era iniziata una decina d’anni prima, quando su quei set si realizzavano opere in stop-motion destinate, soprattutto, all’ambito pubblicitario. Phil Knight, proprietario dell’azienda Nike, aveva investito proprio in quegli Studi dove suo figlio Travis lavorava, rilevandoli completamente a inizio secolo. Ed è allora che i Will Vinton presero il nome della cagnolina che nel 1957 fu mandata nello spazio, e vennero aperte due divisioni: Laika Entertainment per i lungometraggi e Laika House per le pubblicità e i video musicali. I primi ad essere “assunti” furono proprio Travis Knight, talentuoso figlio del capo, e Henry Selik, che aveva in curriculum uno dei film d’animazione stop-motion più importanti di sempre, Nightmare Before Christmas, paradossalmente dai più attribuito al suo produttore Tim Burton.
Sono passati 20 anni, dunque, da quando il logo Laika è stato presentato con la promessa di diventare un nuovo importante punto di riferimento nel settore dell’animazione stop-motion, vent’anni nel corso dei quali Knight e soci hanno effettivamente lasciato il segno, a cominciare da quel primo indimenticabile incubo a passo uno che risponde al titolo di Coraline e la porta magica, che segnava il ritorno alla regia proprio di Henry Selik.
Mister Link, la recensione

A dieci anni esatti dall’uscita nei cinema di tutto il mondo di Coraline e la porta magica (2009), film felicemente burtoniano diretto da Henry Selick e basato sul racconto di Neil Gaiman, la casa di produzione Laika festeggia il suo anniversario con un piccolo grande film d’avventura, Mister Link, sempre rigorosamente realizzato con una tecnica mista di stop-motion e animazione CGI.
Candidato agli Oscar e vittorioso di un Golden Globe come miglior film d’animazione, Mister Link arriva in Italia con gran ritardo a un anno e mezzo dal suo rilascio internazionale, distribuito in sala da 01 Distribution e Leone Film Group il 17 settembre 2020.
Bumblebee, la recensione

Con oltre quattro miliardi di dollari di incasso mondiale, la saga cinematografica dei Transformers è tra i più grandi successi dell’entertainment hollywoodiano degli ultimi dieci anni, capace di rilanciare nell’olimpo iconografico i giocattoli Hasbro che hanno dato origine a tutto, affermare il potere produttivo di Micheal Bay e gettare l’esca per una nuova tendenza di cinema fanta-catastrofico a cui qualcuno ha già attinto con successo.
Il problema della saga è sempre stato legato, però, a un’ipertrofia nei ritmi, nelle durate e nelle immagini che, con il passare degli episodi, ha pagato in termini di fedeltà spettatoriale. Con Trasformers 3, che è uno dei capitoli migliori della saga ma anche il vero punto di non ritorno, Paramount Pictures ha avuto il suo personale successo perché a fronte di uno dei budget più bassi della saga, ha riscosso il maggior successo economico e critico. Ma dal capitolo successo, la strada si è dimostrata solo in salita: necessità di recasting, budget sempre più alti e incassi in calo, fino al quinto film del 2017, Transformers – L’ultimo cavaliere, che a fronte di un budget di 217 milioni di dollari, ne ha incassati in USA solo 130 milioni, sintomo che il pubblico ha cominciato a gettare la spugna di fronte a durate spropositate, battaglie sempre più inutilmente complesse e trame particolarmente idiote.
Kubo e la spada magica, la recensione

Parlando di film d’animazione si è soliti pensare al loro incipit con lo schema del “c’era una volta …”. Queste sono le quattro parole che aprono le porte a mondi fantastici popolati di protagonisti coraggiosi e creature misteriose; nonostante questo, ormai molti titoli hanno rinunciato a tale schema proveniente dalla fiaba. Lo stesso Kubo e la Spada Magica, film presentato nella sezione Alice nella città dell’undicesima Festa del Cinema di Roma, non utilizza questa espressione rituale ma il “c’era una volta” è il cuore della storia.