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Cut! Zombi contro Zombi, la recensione
Signore e signori, vi presentiamo il meta-remake!
Intrappolato da anni e anni in un loop di sequel, prequel, requel, reboot e remake, il cinema di genere di tanto in tanto segue la strada della sperimentazione cercando una possibile nuova via alla mera riproposizione di formule narrative (e produttive) consolidate. Noi amanti del cinema horror conosciamo bene, ad esempio, la frequentissima pratica – soprattutto statunitense – di individuare un grande successo commerciale europeo o asiatico e riproporlo al pubblico occidentale e anglofono con una rilettura spesso fedele nella formula originaria ma con sostanziali adattamenti culturali (oltre che linguistici). Il caro, vecchio remake che da The Ring in poi ha fagocitato tanto j/thai-horror.
A Classic Horror Story, la recensione
Avete presente tutti quei tòpoi del genere horror che gli sceneggiatori prendevano (e molte volte ancora prendono) come punti fermi per costruire attorno le macro-sequenze dei loro film? Del tipo: una coppietta è impegnata a fare sesso e quindi sarà la vittima sacrificale del prossimo omicidio del serial killer a piede libero; un gruppo di amici è a far baldoria in casa e un rumore in cantina attira l’attenzione di uno di loro che, rigorosamente solo, andrà a vedere cosa è stato per morire malamente. Etc, etc. Insomma, tutti quegli elementi che si usano per dar vita a “una classica storia horror”.
A Classic Horror Story, a luglio su Netflix arriva il nuovo film del regista di The Nest
Revenge e Motorrad: ecco le ultime proposte di Midnight Factory
Giusto qualche settimana fa, il sempre più succulento listino di Midnight Factory si è arricchito con due titoli particolarmente sfiziosi. Il primo dei due è Revenge, il delirante rape&revenge uscito nelle nostre sale lo scorso settembre e divenuto in tempi record un piccolo cult del genere, mentre la seconda proposta è rappresentata da Motorrad, un inaspettato survival brasiliano che approda sul nostro mercato direttamente nei circuiti home video. Da una parte abbiamo l’anomalo manifesto “femminista” di un cinema feroce che non conosce i limiti dell’estremo pur essendo dannatamente pop dal primo all’ultimo minuto, dall’altra un’interessante caccia all’uomo che rielabora in chiave autoriale una tipica storia da b-movie anni ’70 e ’80.
Entrambi i titoli ci vengono proposti nella consueta Limited Edition Blu-ray + Booklet da collezione.
Revenge, la recensione
Il cinema di vendetta è donna, in tutti i sensi.
Revenge, nei cinema dal 6 settembre grazie a Midnight Factory, è infatti il nuovo emblema del “revenge movie” al femminile per un duplice motivo: da una parte regista e protagonista appartengono al gentil sesso, dall’altra è un magnifico revival del filone dell’horror che ha eletto la donna a implacabile e spietata protagonista che si trasforma da vittima a carnefice, il cosiddetto filone rape & revenge.
La maledizione di Samara è tornata! The Ring 3 in Blu-ray
Samara è tornata ed è anche piuttosto minacciosa! The Ring, uno dei film horror più celebri e di successo del terzo millennio, aggiunge un tassello alla sua saga e arriva a quota tre… The Ring 3 è un sequel fin troppo tardivo e per questo, forse, ha pagato il suo relativo flop al botteghino, ma vale la pena dargli un’occhiata per capire come è stata aggiornata la vicenda della maledizione che si trasmette(va) tramite un VHS. Per farlo non c’è niente di meglio che l’uscita in home video del film, che arriva nelle nostre case grazie a Universal Pictures e Paramount in DVD, Blu-ray Disc e in un cofanetto che comprende tutti e tre i film americani.
The Ring 3, la recensione
Tutto ha avuto inizio da una videocassetta. La guardi, ti squilla il telefono e ti rimangono sette giorni da vivere. Erano gli anni ’90, ovviamente, quando le videocassette erano il modo più diffuso di fruire il cinema a casa e lo spunto è partito dal Paese del Sol Levante con un romanzo, Ringu, scritto nel 1991 da Koji Suzuki e trasformato in film nel 1998 da Hideo Nakata. Un grande successo cinematografico che ha letteralmente rilanciato la ghost story in tutto il mondo, con un massiccio sdoganamento dell’horror d’atmosfera di matrice asiatica. Ring ha dato origine a una saga cinematografica composta da un sequel-lampo non ufficiale (Spiral, nel 1998), un sequel ufficiale (Ring 2, nel 1999), un prequel (Ring 0 – Birthday, nel 2000), una saga spin-off iniziata nel 2012 (Sadako 3D e sequel) e un cross-over con la saga di Ju-On nel 2016 (Sadako vs Kajako). Gli Stati Uniti potevano rimanere indifferenti a tanto succulento ben di Dio orrorifico? Ovviamente no e nel 2002 ha visto la luce The Ring, riuscitissimo remake yankee del film di Nakata che ha sdoganato ancor di più le suggestioni da ghost story asiatico-tecnologica.
Mi chiamo Maya, la recensione
Quando Lena (Carlotta Natoli), mamma adorata della sedicenne Niki (Matilda Lutz) e della piccola Alice (Melissa Monti), perde la vita in un tragico incidente, le ragazze, pur di non separarsi, decidono di scappare. La loro fuga conquista in un baleno l’attenzione dei media e l’apprensione della dimessa assistente sociale Cecilia (Valeria Solarino), sinceramente desiderosa ad aiutarle. Il percorso di Niki e Alice attraverso una Roma familiare eppure densa di lati oscuri incrocerà il destino di personaggi bizzarri e poco rassicuranti, ma le condurrà anche verso una nuova consapevolezza di sé e delle proprie scelte.