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L’hacker Lisbeth Salander torna in Millennium: Quello che non uccide, adesso disponibile in blu-ray
Tra il 2005 e il 2007 il panorama della narrativa noir internazionale si è arricchito di un tassello fondamentale, la saga Millennium, creata dallo svedese Stieg Larsson, che ha dato vita a personaggi che hanno fatto immediatamente breccia nel cuore dei lettori. Si tratta del determinato giornalista Mikael Blomkvist e della coriacea hacker Lisbeth Salander, protagonisti di una trilogia di romanzi divenuti in breve tempo imprescindibile punto di riferimento per il genere thriller. Uomini che odiano le donne, primo romanzo della trilogia, è diventato un film di grande successo, a cui hanno fatto immediatamente seguito La ragazza che giocava con il fuoco e La regina dei castelli di carta. Un successo che ha portato la Sony Pictures ad acquisirne i diritti per una versione cinematografica a stelle e strisce, firmata nel 2011 da David Fincher. Una tale miniera d’oro non poteva fermarsi così, anche se lo scrittore Stieg Larsson ci ha lasciati prematuramente ancor prima che i suoi romanzi fossero pubblicati. Per questo motivo, la saga Millennium ha continuato a viaggiare con un altro autore, il giornalista David Lagercrantz, che ha preso il testimone scrivendo Quello che non uccide (2015) e L’uomo che inseguiva la sua ombra(2017) e continuando a tener accesi i riflettori su Lisbeth Salander. Il primo adattamento cinematografico di questo nuovo “dittico” a firma Lagercrantz, Millennium: Quello che non uccide, è da poco disponibile in home video grazie a Sony Pictures Home Entertainment e i canali distributivi di Universal Pictures Home Video.
Millennium: Quello che non uccide, la recensione
Tra il 2005 e il 2007 il panorama della narrativa noir internazionale si è arricchito di un tassello fondamentale, la saga Millennium, creata dallo svedese Stieg Larsson, che ha dato vita a personaggi che hanno fatto immediatamente breccia nel cuore dei lettori. Si tratta del determinato giornalista Mikael Blomkvist e della coriacea hacker Lisbeth Salander, protagonisti di una trilogia di romanzi divenuti in breve tempo imprescindibile punto di riferimento per il genere thriller.
Go with me, la recensione
Presentato fuori concorso alla 72esima edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, Go with me del regista Daniel Alfredson è un thriller, senza (quasi) infamia e senza (decisamente) lode.
Ambientato in un non meglio precisato paesino nel nord ovest degli USA, per dichiarazione dello stesso Alfredson, è una sorta di “omaggio” al western, che vede protagonista una scalcinata gang composta da Lilian (Julia Stiles) da poco tornata alla città natale in seguito alla morte della madre, Lester (Anthony Hopkins) ex taglialegna e il giovane Nate (Alexander Ludwig). I tre improvvisati giustizieri si dovranno scontrare con il supercattivo di turno, lo psicopatico Blackway (Ray Liotta).