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REC e REC 2: recensione dei blu-ray Hell House
Grazie a Eagle Pictures tornano disponibili sul mercato home video italiano, in blu-ray, due gioielli dell’horror iberico contemporaneo, i found footage REC e REC 2, diretti entrambi dal duo di maestri dello spavento Jaume Balaguerò e Paco Plaza.
Nel 2007 giungeva dalla Spagna REC, l’adrenalinico e spaventoso mockumentary realizzato dai “masters of horror” iberici Jaume Balaguerò e Paco Plaza. Il successo di pubblico e critica è stato tale da generare anche un remake a stelle e strisce, Quarantena che ha generato anche un sequel. Ma lo stesso REC possedeva una storia che offriva buoni spunti di sviluppo, così, due anni dopo, è arrivato anche REC 2, firmato sempre dal creepy-duo. Ancora loro, stavolta separati, hanno completato la saga con REC 3 – La genesi, un prequel a firma del solo Plaza, e REC 4 – Apocalypse con il quale il solo Balaguerò ha chiuso il cerchio concludendo la storia lasciata con un intrigante cliffhanger in REC 2.
Gli horror cult REC e REC 2 tornano in blu-ray a febbraio
Tra le novità Home Video di febbraio targate Eagle Pictures, sono in arrivo due cult del cinema horror degli anni 2000. A partire dal 16 febbraio appuntamento con una doppia uscita horror: REC e REC 2 diretti da Jaume Balagueró e Paco Plaza, due imperdibili zombie movie girati in stile mockumentary entrambi editi in formato Blu-Ray in un’edizione da collezionare con cover illustrata e un booklet ricco di curiosità.
Quarantena 2, la recensione
Su un piccolo aereo di linea diretto a Nashville, le hostess Jenny e Paula fanno il loro lavoro come ogni giorno finché un corpulento passeggero comincia a mostrare i primi sintomi di un non ben precisato malore: sudore, vomito e poi perdita di sensi. Poco dopo l’uomo rinviene, diventa una furia e crea il panico a bordo, mordendo perfino Paula. Dopo che Jenny, con l’aiuto di alcuni passeggeri, è riuscita a rinchiudere l’uomo nel bagno, l’aereo comincia un atterraggio d’emergenza all’aeroporto di Los Angeles. Giunti a terra il luogo sembra deserto, ma una volta raggiunto il terminal per cercare aiuto, la hostess e i passeggeri si ritroveranno asserragliati dalle autorità e impossibilitati a lasciare vivi il terminal a causa del contagio che si sta diffondendo tra di loro. La quarantena è cominciata.
Quarantena, la recensione
La giornalista televisiva Angela Vidal è intenta a documentare, insieme al suo cameraman, la vita dei vigili del fuoco di Los Angeles in servizio durante le ore notturne. I pompieri ricevono una chiamata da una palazzina del centro in cui sembra essere accaduto un incidente ad un’anziana signora. La giornalista va con loro, ma ben presto si trova a documentare una situazione di puro orrore: nella palazzina si sta diffondendo un contagio che trasforma gli infetti in pazzi rabbiosi e assetati di sangue. L’autorità sanitaria blocca tutte le vie di fuga per contenere il contagio, dunque per gli abitanti della palazzina, per la giornalista, il suo collega e i vigili del fuoco l’unico obiettivo è sopravvivere.
La settima musa, la recensione
«Cantami, o Diva, del pelide Achille
l’ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei…»
Così recita Omero nel Proemio dell’Iliade, appellandosi a Calliope, la suddetta “Diva”, Musa della poesia, che poi fu denominata proprio Musa di Omero, visto che il celebre poeta greco a lei si rivolse anche nel Proemio dell’Odissea («Narrami, o Musa, dell’eroe multiforme, che tanto vagò, dopo che distrusse la Rocca sacra di Troia…»). Calliope e le sue sorelle Muse divennero così celebri e celebrate, tanto nella religione quanto nella letteratura, dal momento che – figlie di Zeus e di Mnemosyne – rappresentavano l’idea più nobile e divina di Arte, intesa come Verità. Non è un caso, dunque, che alle Muse abbiano fatto riferimento altri grandi poeti della Storia dell’umanità, da Dante Alighieri («O muse, o alto ingegno, or m’aiutate…» Inferno, canto II, versi 7-9) a William Shakespeare («O for a Muse of fire, that would ascend The brightest heaven of invention…» Prologo di Enrico V, Atto I), dimostrando un legame indelebile tra letteratura e religione, arte e mitologia, terreno e soprannaturale. Ed è proprio partendo da questa interessantissima dicotomia che si sviluppa La settima musa (Musa, in originale), il nuovo thriller soprannaturale di Jaume Balaguerò, maestro del brivido nel cinema spagnolo contemporaneo.