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Opera senza autore, la recensione
Chiusa la parentesi del malriuscito The Tourist, il brillante premio Oscar (per Le vite degli altri) Florian Henckel von Donnersmarck torna all’apice della sua creatività con un nuovo impegnato lavoro, Opera senza autore (Werk Ohne Autor). Si tratta di un titolo alquanto complesso, lungo tre scorrevolissime ore, nel quale il regista tedesco tenta una ricostruzione della sua nazione sospesa tra storia e arte.
Una storia senza nome, la recensione
A dar titolo al nuovo film di Roberto Andò è, a sua volta, il titolo di lavorazione di un film a cui i personaggi della vicenda stanno lavorando. Un cortocircuito meta filmico che dà modo al regista di Viva la libertà e Le confessioni di riflettere sul suo lavoro, sulle figure che vi gravitano attorno e gettare una luce divertita sull’ambiente senza tralasciare quell’accenno alla cronaca italiana, da sempre tratto distintivo di certo cinema di denuncia. Un piatto ricco e appetitoso, di cui, però, i vari ingredienti sono mescolati senza una cognizione di causa, dando vita a un risultato decisamente indigesto.
Venezia 75. La profezia dell’armadillo
Uscito dalla sala parlo con un paio di persone di Roma, commentano l’opera prima di Emanuele Scaringi, La profezia dell’armadillo, commedia co-sceneggiata da Zerocalcare riguardante la presunta vita dello stesso e tratta da una sua graphic novel di successo. Dicono che il film doveva essere più duro, visto che osa parlare di Roma, dei centri sociali e di tematiche che riguardano i poracci; tuttavia uno del gruppo di tre non era neanche presente alla proiezione.
Venezia 75. Tutti i premi assegnati
Si è da poco conclusa la cerimonia di premiazione della 75esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Molti dei vincitori hanno pienamente rispettato le aspettative, altri sono stati delle sorprese, e vanno ad unirsi ai leoni d’oro alla carriera Vanessa Redgrave e David Cronenberg e al premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmaker Award assegnato a Zhang Yimou per Ying (Shadow). Di seguito tutti i premi assegnati.
Venezia 75. The Nightingale
The Nightingale è forse il film più chiacchierato di questa 75ª Mostra del Cinema di Venezia e per ragioni totalmente sbagliate.
Basta fare una piccola ricerca online per avere un quadro piuttosto pittoresco di quanto avvenuto alla fine della proiezione stampa di questo film, un fatto increscioso che ha attirato molta attenzione forse divergendola un po’ troppo dalla pellicola stessa.
Venezia 75. Toto-Leone!
Siamo ormai vicini alla chiusura di un concorso che ha regalato almeno diverse opere interessanti (di cui forse pochissime sorprendenti) e sabato 8 settembre la giuria presieduta da Guillermo del Toro assegnerà i consueti premi della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Come ogni anno, proviamo ad azzardare qualche pronostico da testimoni del festival.
Venezia 75. Zan (Killing)
È davvero difficile scrivere di Shinya Tsukamoto al Lido di Venezia, visti i precedenti del regista in laguna. Nel 2002 vince il Gran Premio della Giuria con Un serpente di giugno, nel 2011 fa il bis con Kotoko: premio Orizzonti miglior film, premio speciale della Giuria Orizzonti. Ecco qui, quanto è difficile trattare i lungometraggi del fenomeno giapponese.
Ad ogni modo, quando arrivo in Sala Darsena vengo da tre proiezioni consecutive, ciascuna della durata di almeno un paio d’ore. Sulla necessità di tagliare mezze ore da almeno il 70% dei film in concorso meglio non parlare, è sicuramente più interessante notare come gli ottanta minuti di questa proiezione nipponica, rispecchiano un cinema sempre molto fedele alla limitazione degli sprechi di pellicola, alla cultura del “necessario”, al non volere strafare, al rimanere aderenti alle narrazioni. E nulla di più.
Venezia 75. Nuestro tiempo
Un gigantesco e luminoso toro rosso campeggia sulla veduta notturna di una città. Questa è la suggestiva immagine che vediamo sulla locandina di Nuestro tiempo, il nuovo lavoro del sempre controverso Carlos Reygadas (e che avrebbe dovuto in origine più poeticamente intitolarsi Donde nace la vida). E in effetti è un’immagine che riassume bene un conflitto centrale e che riprende un topos già incontrato nel precedente Post Tenebras Lux (il purtroppo indimenticabile Minotauro luminoso).
Venezia 75. Acusada
La nota cantante e attrice argentina Lali Espósito è protagonista di Acusada, un thriller assai poco convenzionale presentato in concorso alla 75esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Il film è firmato da Gonzalo Tobal, regista al suo secondo lungometraggio, e vede nel cast anche Leonardo Sbaraglia, l’attore di Storie pazzesche (candidato all’Oscar nel 2015), nel ruolo del padre della protagonista.
Venezia 75. Jinpa
La produzione è cinese, l’ambientazione tibetana. Parrebbe un paradosso, ma in quella parte del Mondo le cose vanno così e non c’è niente da fare.
“Se ti dico il mio sogno, potresti dimenticarlo. Se nel mio sogno faccio qualcosa, forse te lo ricorderai; ma se ti coinvolgo, diventa anche il tuo, di sogno.” Con questo proverbio tibetano inizia Jinpa.