TFF33: Sopladora de hojas

Tre ragazzi stanno ritornando da una partita di calcetto, ridono, scherzano, si fanno dispetti.  Ad un certo punto un telefono pubblico squilla. Dopo un attimo di esitazione i tre proseguono. Rubén, Lucas e Emilio sono amici per la pelle anche se non potrebbero essere più diversi l’uno dall’altro. Rubén ha sempre la sigaretta in bocca ed è il fighetto della compagnia, il capo, quello che sa sempre cosa fare e cosa dire. È anche quello ricco, con due genitori che lo vorrebbero laureato e con un buon lavoro da architetto. Lucas è quello scanzonato e un po’ trasandato, quello divertente senza volerlo, quello furbo, quello che ci sa fare con le ragazze, e infatti lo vediamo sempre al telefono con la sua “Uvetta”. Emilio è paffuto e timido, quello che più si fa trascinare dagli altri due, quello che non si oppone mai e che non sa farsi rispettare ma anche quello gentile e con un gran cuore. I tre stanno andando a casa per cambiarsi e ritrovarsi per un evento che è tutto fuorché piacevole: un loro compagno di squadra è morto in un incidente stradale e quella sera ci sarà la veglia.

Andando a casa i tre attraversano il parchetto del quartiere e Rubén sfida Lucas a lanciarsi su uno dei mucchi di foglie che si trovano davanti. Questo innocente, sciocco gesto darà il via a quello che di fatto si rivelerà essere il pomeriggio più importante e significativo per i tre amici. Sì, perché Lucas nel mucchio perde le chiavi di casa e gli altri due saranno richiamati, poco dopo, nello stesso parco per aiutarlo a trovarle. Da questo momento partono tutta una serie di piccoli fatti che hanno tuttavia grande risonanza per i tre e che li porteranno in situazioni scomode e impegnative grazie al superamento delle quali gli amici avranno modo di crescere e maturare. Grazie a questi piccoli passaggi riusciamo anche a scoprire sempre nuovi dettagli sulla vita dei ragazzi.

Sopladora de hojas 2

Rubén ha in realtà abbandonato la facoltà di architettura, senza dirlo ai genitori, e ora si crogiola nell’incertezza del suo futuro. Lucas, che sta cercando disperatamente le chiavi perché in quel mazzo c’erano anche le chiavi della macchina della sua Uvetta, si scopre essere totalmente in balia di una ragazza acida e autoritaria che lo comanda a bacchetta. Emilio è follemente innamorato di Belle Gambe, una sua vicina di casa, di cui ha un reliquiario costituito di oggetti rubati per cercare di conoscerla meglio e avere l’impressione di condividere qualcosa con lei.

I tre cercheranno in tutti i modi di ritrovare le chiavi, passeranno dall’idea di uno sparafoglie che non arriverà mai (da qui il titolo) a quella di dare fuoco alle foglie secche, che varrà loro una “multa” sottobanco al poliziotto di ronda, pagata prontamente da Emilio. Dovranno affrontare vecchie vicine che mettono a repentaglio il loro lavoro di ricerca, inquietanti senzatetto e un pernicioso insetto, forse un grillo, che punge Emilio provocandogli un bel bubbone (che verrà prontamente curato con una crema vaginale). E il tempo stringe e la veglia aspetta.

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Scandito in simpatici capitoli, Sopladora de hojas è un film frizzante e divertente che nonostante la leggerezza e la quotidianità della situazione riesce a raggiungere una grande profondità emotiva, portando lo spettatore ad amare questi tre ragazzi che potrebbero facilmente fare parte del vissuto di tutti noi. L’intelligenza di questa pellicola sta nell’analizzare lo spaccato di quella che potrebbe essere una giornata come tante altre se non fosse che corre inesorabile verso quello che ognuno vorrebbe evitare con tutto sé stesso: la morte. E quelli che ormai sono i nostri tre amici cercano in tutti i modi di non pensarci, a quella veglia, ma questa ritorna, ciclicamente, nei loro pensieri. Memento mori. E tutto questo viene raccontato con ironia capace di far ridere davvero, senza scadere nel veniale o nella stupidità, ironia localizzata principalmente nel personaggio di Lucas ma non solo: esilaranti sono le rappresentazioni visive di quelli che sono i sogni e i desideri dei ragazzi, che si materializzano davanti ai nostri occhi esattamente come i tre se li immaginano. Una sorta di micro viaggio di formazione che, sul finale, ci consegna tre protagonisti diversi da quelli che abbiamo incontrato all’inizio: tutti loro, in modo assolutamente personale, riusciranno ad affrontare i loro demoni, piccoli o grandi che siano, e ne risulteranno maturati e cambiati.

Michela Marocco

PRO CONTRO
  • Davvero divertente!
  • Tre giovani attori di talento.
  • Una storia tenera e quotidiana che lascia il segno.
 

  • Alcuni dettagli non vengono completamente spiegati.
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