Tutto molto bello, la recensione

Giuseppe è un uomo che ama la precisione in ogni sua forma e declinazione, abituato a mettere il senso del dovere prima di ogni altra cosa, si trova ora in una cameretta d’ospedale perché sta per diventare papà per la prima volta. Antonio, invece, che nell’ospedale rifornisce i distributori di bibite e dolciumi, è l’esatto opposto di Giuseppe: un ragazzone scanzonato, sicuramente immaturo e impegnato a vivere la vita come fosse un eterno gioco. I due si incontrano per puro caso davanti le culle dei neonati perché, pur nella loro diversità, un lato in comune lo hanno: aspettano entrambi la nascita di un figlio. Per ingannare l’attesa prima della nascita, Antonio convince Giuseppe ad andare a mangiare una pizza in una trattoria di sua conoscenza. Da quel momento in poi, i due, saranno catapultati all’interno di una lunga corsa on the road ai limiti dell’assurdo ritrovandosi alle prese con un imbarazzante cantante quarantenne fallito, bische d’azzardo clandestine e potenti uomini d’affari con la mania per i sosia e i travestimenti. Tornare sani e salvi in ospedale, prima che vengano al mondo i rispettivi bambini, non sarà certo un’impresa semplice.

Meno di un anno fa, lo show man toscano Paolo Ruffini esordiva dietro la macchina da presa dirigendo – oltre che  interpretando – Fuga di cervelli, ossia il remake italiano di una commedia dozzinale spagnola. Era sin da subito evidente la volontà di prendere le distanze dalla classica commedia all’italiana, quella distintasi negli anni per intelligenza e abilità nel fondere assieme ironia e amarezza. L’opera prima di Ruffini, invece, appariva compiaciuta della propria volgarità e divertita nel mettere in scena situazioni sgradevoli, cattive e senz’altro idiote interpretate da un manipolo di (non)attori prelevati direttamente dal mondo di youtube. Sicuramente un film di bassa lega ma così consapevole di esserlo e totalmente privo di pretese, da riuscire ad essere guardato con simpatia strappando anche qualche genuina risata. La critica, che ovviamente si è sentita invitata a nozze, non ha esitato nel massacrarlo cosa, invece, che il pubblico non ha fatto, premiandolo con un incasso tale da spingere Maurizio Totti a mettere in produzione, nell’arco di pochi mesi, l’opera seconda del comico toscano.

tutto molto bello immagine 1

Con Tutto molto bello, Ruffini ci regala un film sicuramente più sobrio del precedente ed intento a focalizzare l’attenzione sui singoli personaggi piuttosto che sulla battutaccia scema servita al momento giusto. I personaggi in scena acquistano una delineazione caratteriale più canonica, si va alla ricerca di gag leggermente più ricercate e la volgarità, che nel film precedente rappresentava il cavallo da battaglia, diminuisce drasticamente fino a scomparire del tutto in un finale che si tinge anche di velati toni malinconici. La volontà di realizzare un film che mira ad un pubblico più ampio e istituzionalizzato è una cosa piuttosto chiara.

Nonostante sia stato abbandonato quel linguaggio becero che contraddistingueva il film precedente in favore di toni più classici, Ruffini continua a sbandierare a testa alta la sua passione verso una cultura nettamente trash decidendo di “abbellire” questo suo secondo passo con ornamenti così pecorecci che rendono Tutto molto bello una vera ed autentica commedia spazzatura. Ma non necessariamente questo va inteso in senso negativo. Tutt’altro! Sappiamo molto bene che il trash, nel corso degli anni, ha assunto valori così specifici da divenire un vero e proprio genere con tanto di appassionati a questa cultura del ciò che è brutto.

tutto molto bello immegine 3

Il cinema trash, inteso come quello volontario e fiero di esserlo, mancava dalla nostra scena cinematografica da troppi anni ormai e, onestamente, se ne sentiva anche il bisogno. In fin dei conti è dagli anni sessanta che la nostra cinematografia si è fatta forte di almeno un esponente di questo decantato cinema trash. Prima abbiamo avuto il duo Franco e Ciccio, poi le commedie osé con Pippo Franco e Renzo Montagnani e poi è stata la volta di Alvaro Vitali e Lino Banfi. Attraverso un nuovo tipo di linguaggio, non indifferente alla cultura nerd e un certo citazionismo cinefilo, Paolo Ruffini riporta in auge la tradizione del cinema spazzatura e lo fa divertendosi, raccontando storie spaventosamente elementari grazie al supporto di quel manipolo di amici con cui ha lavorato in televisione negli ultimi anni. Non poteva mancare, dunque, l’onnipresente Chiara Francini, che con lui ha condotto la trasmissione di cabaret Colorado, così come il chiassoso ma simpatico Gianluca Fuselli, in arte Scintilla, e Angelo Pintus, entrambi estrapolati dal palco della già citata trasmissione di cabaret. Non manca neanche un simpaticissimo cameo del cantante Pupo, che dimostra di avere una buona auto-ironia interpretando se stesso e scherzando sui suoi vizi passati. Mentre ad interpretare il ruolo del precisino Giuseppe ritroviamo lo stesso Ruffini il quale decide di dividere la scena, ancora una volta, con lo youtuber Frank Matano, che qui viene lasciato totalmente a briglia sciolta nei panni del gigionesco Antonio, risultando eccessivamente irritante e sciocco.

tutto molto bello immagine 2

Di certo, Tutto molto bello non è un film che può considerarsi pienamente riuscito e contestualizzando il tutto all’interno di quell’universo trash che sta costruendo il comico toscano si nota qualche passo indietro rispetto alla scanzonata pellicola d’esordio che, a conti fatti, risultava indubbiamente più divertente.

Strizzando l’occhio un pò al recente Parto col folle con Downey Jr. e Galifianakis e un po’ a Un biglietto in due con Martin e Candy, il nuovo film di Paolo Ruffini è uno scanzonato viaggio on the road, più divertito che divertente, ma indubbiamente gradevole se si è consapevoli che la definizione “cinema spazzatura” può avere tante eccezioni positive.

 Giuliano Giacomelli

Pro Contro
  • Attraverso un mix di citazionismo e cultura nerd, Paolo Ruffini riporta in auge la cultura del cinema trash.
  • Una commedia priva di pretese, così consapevole dei propri limiti da saperli portare a suo vantaggio.
  • Il cameo di Pupo, il quale contribuisce anche alla colonna sonora.
  • Frank Matano a briglie sciolte finisce con il risultare irritante.
  • Diminuisce la dose di divertimento rispetto al film precedente e non tutte le gag risultano pienamente riuscite.

 

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: -1 (da 3 voti)
Tutto molto bello, la recensione, 6.0 out of 10 based on 1 rating

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.