Una famiglia vincente – King Richard, la recensione

Se negli ultimi giorni la vicenda di Djokovic ha acceso i riflettori sul tennis al di fuori del puro interesse sportivo, il cinema è da qualche anno che sembra essersi accorto di questo sport mettendolo al centro di comedy, drama e biopic più o meno rigorosi. Da Borg McEnroe (2017), incentrato sulla storica sfida tra i due tennisti a Wimbledon nel 1980, a La battaglia dei sessi (2017), che raccontava il duello nel 1973 tra l’allora campionessa mondiale femminile Billie Jean King e l’ex campione maschile Bobby Riggs, passando per Wimbledon (2004), ispirato alla storia del tennista Goran Ivanišević che vinse il celebre torneo nel 2001. A questi titoli, tutti tratti da storie vere, si aggiunge Una famiglia vincente – King Richard con cui il regista di Monsters and Men Reinaldo Marcus Green racconta una delle “personalità” più eccentriche e originali della storia mondiale del tennis… la Famiglia Williams! Eh sì, perché mai come in questo caso, non abbiamo a che fare con un solo sportivo ma con un vero e proprio clan famigliare, i Williams, il cui membro più importante, il vero sovrano di questo piccolo regno tra quattro mura, è Richard, padre delle future campionesse mondiali Venus e Serena Williams.

Non è la prima volta che l’audiovisivo si ispira alla vicenda delle sorelle tenniste, nel 2013 usciva il documentario Venus e Serena di Maiken Baird e Michelle Major che, ovviamente, non tralasciava la formazione sportiva delle due campionesse dovuta al tenace e testardo genitore.

È proprio su di lui, “King” Richard che si concentra in particolar modo Una famiglia vincente raccontando l’infanzia di Venus e Serena tra dure sessioni d’allenamento, spesso notturne e sotto la pioggia, insieme al genitore e la sua caparbia che ha portato Venus ad essere allenata dai più grandi coach del periodo e a gareggiare a Wimbledon insieme ai professionisti adulti. Dunque, non un film su Venus e Serena, come sarebbe stato scontato aspettarsi, ma un film sulla loro famiglia in senso lato e su loro padre in particolare. Un uomo vessato dalla vita che ha visto nelle due figlie biologiche un importante investimento per il futuro, suo e delle ragazze. Lui ha un piano, ripete più di una volta durante il film, un piano imbastito ancora prima che Venus e Serena venissero al mondo, un piano che suona come un riscatto da una vita in cui ha sempre subito, l’odio altrui per la diversità razziale, lo status sociale, le prepotenze dei “fratelli” che affidavano alla violenza delle strade il loro destino. Un piano che significasse, in primis, dare un calcio alla condizione sfavorevole delle minoranze afroamericane e puntare in alto, altissimo, fino all’Olimpo.

Ma non è al substrato politico degli anni ’80 che Una famiglia vincente è interessato e anche lo sport, seppur centralissimo, non è il cuore di questo film. Reinaldo Marcus Green e il suo sceneggiatore Zach Baylin sono infatti interessati alla personalità di Richard Williams, interpretato magnificamente da Will Smith che si è già aggiudicato un Golden Globe per questo ruolo, un uomo dalla personalità fortissima e sfaccettata che non ha paura di rischiare mai, neanche a costo di essere pestato da una gang di criminali o collezionare figuracce con le più influenti personalità del tennis. L’importante è il risultato, il successo. E, possiamo dire, che il successo maggiore per King Richard è stata proprio la sua famiglia.

Scevro da moralismi e lontano da piagnistei politically correct, Una famiglia vincente – King Richard è un solidissimo drama sportivo che ha la leggerezza di una comedy sulla famiglia e, nonostante la monumentale durata di 144 minuti, scorre veloce, appassiona e intrattiene.

Una famiglia vincente – King Richard arriverà al cinema dal 13 gennaio distribuito da Warner Bros.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Will Smith in una delle sue interpretazioni più convincenti.
  • Una storia di affetti famigliari e sport raccontata con ritmo e leggerezza.
  • Il titolo originale è esplicativo, ma il film dice poco delle future campionesse Venus e Serena Williams.
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