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La scuola cattolica e 7 donne e un mistero: il crime italiano diviso tra cronaca nera e parodia

Fortunatamente ce lo stiamo ripetendo ormai da tempo: il cinema italiano sta lentamente cambiando. Un cambiamento che, tuttavia, non sta portando a nulla di veramente nuovo. Semmai sta riportando la Settima Arte a guardare in direzione di quel cinema che in passato abbiamo fatto tanto e pure bene. Il cinema di genere, detto in parole spicciole. Tra i generi che sono stati riscoperti con maggior interesse, il crime riveste indubbiamente un ruolo principe (basti pensare ai film di Donato Carrisi, oltre che ai più gettonati crime da periferia). Nelle scorse settimane Warner Bros Entertainment ha arricchito la propria offerta home video distribuendo in DVD due titoli tutti italiani che hanno declinato il genere criminale in due direzioni completamente opposte: da una parte c’è un film ispirato a tragici fatti di cronaca nera che tutti conosciamo, il delitto del Circeo; dall’altro, invece, un film scanzonato e voglioso di parodizzare i classici meccanismi del giallo resi tali dai racconti di Agatha Christie. Sono da poco disponibili in DVD La scuola cattolica di Stefano Mordini e 7 Donne e un mistero di Alessandro Genovesi. Due titoli accomunati anche dalla presenza nel cast dell’ormai lanciatissima Benedetta Porcaroli.
L’ombra del giorno, la recensione

Una toccante storia d’amore in un contesto storico difficile come l’avvicinarsi dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale e l’approvazione delle leggi razziali fasciste nei confronti degli ebrei, applicate fra il 1938 e 1944. L’ombra del giorno, l’undicesimo lungometraggio del regista ascolano Giuseppe Piccioni (Fuori dal mondo, Luce dei miei occhi, Giulia non esce la sera), riesce a raccontare con estrema delicatezza un amore impossibile fra un simpatizzante fascista e una giovane ebrea. Riccardo Scamarcio (Il ladro di giorni, Tre piani, La scuola cattolica) e Benedetta Porcaroli (Tutto può succedere, La scuola cattolica, Baby) sono protagonisti di quest’opera girata interamente ad Ascoli Piceno, città d’origine di Piccioni, che esce nelle sale italiane il 24 febbraio.
18 regali, la recensione

Elisa e Alessio sono una giovane coppia non ancora sposata che vive giorno dopo giorno con l’idea di costruire delle solide basi su cui erigere una famiglia. Ma il desiderio più grande, tanto per lei quanto per lui, è quello di diventare genitori. Un desiderio che, dopo tanti tentativi, finalmente si sta avverando. Un giorno, durante una semplice visita ginecologica, Elisa scopre di avere un tumore al seno e all’improvviso si trova costretta davanti un bivio: iniziare la cura con l’inevitabile perdita della gravidanza o, al contrario, portare a termine la gravidanza e abbracciare la certezza di non superare quel “male”?
Baby, una storia incompleta?

Il 30 novembre è approdato su Neflix Baby, la seconda serie italiana inserita nel catalogo dopo Suburra. E se nella prima ritrovavamo le tipiche atmosfere di Sollima, il gangster movie a cui siamo stati abituati negli ultimi anni, con Baby sembra di tornare in qualche modo alla classica tradizione del drama all’italiana che ormai da vent’anni o più viene riproposta nei cinema: famiglie disfunzionali, ragazzi problematici, genitori assenti, intrecci amorosi improbabili.