Adorabile nemica, la recensione

Negli ultimi anni il filone dei film sulla scambio/scontro tra generazioni sta prendendo sempre più piede.
La dinamica non è soltanto spiegabile con le esigenze ed i desiderata degli spettatori, ma anche con una mera questione di casting.

Spesso infatti questi film sono molto utili perché consentono di assoldare grandi vecchi del cinema hollywoodiano. Divi dal fascinoso passato che sono pronti a mostrare la propria capacità interpretativa anche in questa fase della loro vita ed in questo genere di pellicole. Basti pensare ad una certa filmografia recente con Robert Redford, o alle numerosissime nomination agli Oscar ottenute da un’attrice come Meryl Streep, ormai a suo agio nel giocare con la vecchiaia.

Adorabile Nemica del regista Mark Pellington appartiene a questo filone di film.

Al centro della scena infatti c’è la grande Shirley McClaine. Una delle più grandi attrici della Hollywood che fu e che vanta una sequenza di collaborazioni con registi del tutto impressionante.
Basti pensare al suo primo film (La Congiura degli Innocenti, 1955) che fu diretto da Alfred Hitchcock. Non proprio un regista esordiente… Per poi passare ai vari Wyler, Minnelli, Wylder, Anderson ed il James L. Brooks che gli consentì di vincere il suo primo ed unico Oscar con Voglia di Tenerezza, del 1983.
In Adorabile Nemica (che in realtà in lingua originale si chiama The Last Word) interpreta un po’ il suo alter ego (non è un caso che i titoli di testa inizino con le foto della vita della grande diva): una donna di successo che però a causa del suo atteggiamento arrogante ed altezzoso ha rotto tutti i ponti attorno a se. Con colleghi, familiari ed amici.

La ragione è un eccesso di controllo: il voler mettere il becco dappertutto, il riuscire addirittura a farsi detestare da un prete cattolico.

La sua smania di controllo un giorno la porta ad un’illuminazione: come sarà il suo necrologio, il giorno della sua morte? Anche questo, è un evidente aspetto che merita il suo “controllo”.
Si reca quindi presso il giornale locale ed assolda una giovane cronista in erba (Amanda Seyfried) delegandola di raccogliere informazioni su di lei e di redarre il tanto agognato testo scritto.
Partirà a questo punto uno scontro-incontro tra le due. Che dopo forti ed inevitabili incomprensioni lascerà ad entrambe un grande arricchimento. Come se si volesse lasciare un’ultima eredità ad una grande carriera.

L’opera è senz’altro ben congegnata, attraverso la sceneggiatura dell’esordiente Stuart Ross King ed ha ben figurato nel corso dell’ultimo Sundance Film Festival.

Shirley McClaine dà vita ad un’interpretazione toccante, in cui lei si pone al centro della scena.
Indicative in tal senso le “mute” scene iniziali, con la grande casa californiana che fa da sfondo a rughe, sguardi e ad un’immensa solitudine.

Il film assume un ritmo eccessivamente ripetitivo nella seconda parte, quando ormai l’opera di redenzione della protagonista nei confronti dell’intero mondo si è avviata verso un finale forse un po’ troppo scontato e tirato per le lunghe.

Amanda Seyfried si pone come un buon contraltare della grande attrice protagonista e regge il passo delle sue doti interpretative. Aspetto questo non scontato per un’attrice che negli ultimi dieci anni ha anellato assieme a grandi successi cinematografici (Mamma Mia!, ma anche l’hooperiano Les Miserables) anche grandi critiche per la sua verve interpretativa (Chloe – Tra Seduzione e Inganno e Letters to Juliet su tutti).

Anche la tecnica registica, così come lo scritto, ci regala bei momenti: sopratutto per quanto concerne alcune riprese con macchina da presa mobile e finalizzata a sottolineare l’espressività dei primi piani dei protagonisti (il film è sostanzialmente su due personaggi, e sulla loro evoluzione sul grande schermo). Ma anche qui spesso il film tende a perdersi, cedendo ad elementi “generazionali” (come l’utilizzo di alcuni brani musicali anni ’70) o addirittura a rallenti dal discutibile gusto visivo.

Un piccolo film dunque, senza particolari pretese, ma che si pone l’obiettivo di regalarci un’altra summa artistica di un’attrice che ha fatto la storia della settima arte.

Per ricordarci chi era, per ricordarci che attrice è ancora.

Adorabile Nemica esce nelle sale italiane il 4 maggio per Teodora Film.

Livio Ricciardelli

PRO CONTRO
La grande interpretazione di Shirley McClaine. L’eccessivo dilungarsi della storia, col finale già evidente sin da metà film.
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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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