Andròn – The Black Labyrinth: presentato a Roma lo sci-fi con Skin
Si è svolta a Roma, nell’amena cornice della Casa del Cinema, la conferenza stampa di presentazione di Andròn – The Black Labyrinth, il nuovo film dal cast internazionale prodotto dall’italiana Ambi Pictures di Andrea Iervolino e Monika Bacardi.
Dopo aver tentato la carta dalla fantascienza con 2047 – Sight of Death, uscito in copie limitate nei cinema italiani lo scorso Luglio, del thriller con Hope Lost di prossima distribuzione e della commedia esistenziale con The Humbling con Al Pacino, vista fuori concorso all’ultimo Festival di Venezia, la Ambi Pictures torna al thriller fantascientifico con Andròn – The Black Labyrinth, che segna l’esordio alla regia del critico cinematografico Francesco Cinquemani.
Il film, che è attualmente in fase di produzione con riprese che si stanno svolgendo a Roma ma con locations che comprendono anche Malta e il Canada, racconta la storia di un gruppo di persone che hanno perso la memoria e si ritrovano rinchiuse in una sorta di labirinto misterioso e letale. Non sanno perché sono lì e chi ce li abbia rinchiuse, dovranno quindi trovare le risposte, decifrare segnali e codici e affrontare un viaggio irto di pericoli.
Nel cast di caratura internazionale spiccano star del calibro di Alec Baldwin, Danny Glover e la cantante Skin, qui al suo esordio nel mondo del cinema. A loro sono affiancati Michelle Ryan, Leo Howard, Gale Harold, Antonia Campbell Hughes, Mauro Conte, Jon Kortajarena, Korlan Madi, Alex Martin (che oltre ad essere attore è anche stunt coordinator del film), Gaia Scodellaro ed Elettra Mallaby.
Gran parte del cast, insieme al regista e ai produttori, hanno incontrato la stampa durante al conferenza atta ad annunciare il progetto. Quello che segue è un elenco di dichiarazioni rilasciate dai partecipanti alla conferenza.
Andrea Iervolino, produttore del film, dice: “Il nostro intento è promuovere il cinema italiano all’estero e la tecnica più efficace è fare film in Italia, in lingua inglese, che vengono poi distribuiti in tutto il mondo. Sight of Death è stato venduto in quasi tutto il mondo, anche in quei Pesi più piccoli. Vogliamo dimostrare che l’Italia anche può realizzare prodotti esportabili”. E aggiunge Monika Bacardi. “Siamo felici di promuovere il cinema italiano in questo modo”.
Prende il microfono Francesco Cinquemani, fornendo un po’ di informazioni su Andròn – The Black Labyrinth. “Il film è stato scritto in nove nazioni diverse ed è rappresentato da nove nazioni diverse, da attori di rispettive nazionalità. Ci sono anche Alec Baldwin e Danny Glover. In questo film sono tutti protagonisti, è realmente un film corale, quindi diverso strutturalmente. Non è un film convenzionale, ha una struttura narrativa diversa dal solito, non è diviso in tre atti, non rispetta i canoni di una sceneggiatura classica americana. Però è un prodotto di intrattenimento, è un film transgenere: dramma, action, fantascienza. Ogni personaggio ha una storia che inizia e finisce, compiuta, e lo spettatore può seguirle tutte. Si presta alla serializzazione, è stato pensato come una trilogia”.
Poi riprende la parola Iervolino, che aggiunge alcuni dettagli di carattere produttivo. “E’ stato girato due giorni in Canada con Danny Glover e Clara Pasieka e con i tecnici per i visual effects (che sono stati oltre 250!), che hanno usufruito della stessa tecnica utilizzata in Gravity, mai usata fino ad oggi in Italia. A Malta abbiamo girato per le location che erano funzionali alle nostre esigenze. Il 65% del film però è girato in Italia, volevamo girarlo anche al 100% ma bisognava ricostruire cose in teatri di posa e quindi abbiamo scelto location estere già predisposte”.
Dopo di che continua Cinquemani: “Andròn nasce da una serie di suggestioni sviluppate quando ero giornalista, supportavo il cinema di genere e ho voluto fare un film che si ancorasse al mio immaginario, però allo stesso tempo cerco di essere originale. Dentro c’è tutto quello che mi è piaciuto nel passato, da L’uomo che fuggì dal futuro a Matrix e Cube, però ho cercato di non copiare. Uno dei miei riferimenti è Cronenberg, ma anche Lynch ha giocato un ruolo fondamentale”.
Poi, a turno, prendono voce i membri del cast.
Antonia Campbell Hughes. “Andròn è un film diverso dagli altri film di fantascienza perché finisce su altri territori”.
Michelle Ryan. “Il regista ha permesso agli attori di intervenire, di partecipare apertamente, di dire la loro”.
Skin. “Questo film è come se mettessimo insieme Led Zeppelin, AC/DC e Beatles: è un mix! È il mio primo film e non è stato facile perché avevo pagine e pagine da imparare. Per esempio, non sapevo come fare per rendere credibile una persona che viene colpita da una scossa elettrica e loro mi insegnavano. Questo è l’album più bello che ho fatto!”
La modella Korlan Madi, qui al suo debutto cinematografico, è introdotta dal regista, che dice: “non riuscivo a trovare un’attrice per il suo ruolo e lei mi è stata presentata da un amico: appena l’ho vista entrare ho capito che era perfetta”.
Gale Harold. “Fare cinema in Italia è come se fosse Natale tutti i giorni, il cinema in Italia è come un gioiello. E poi si mangia benissimo”.
Per concludere, Francesco Cinquemani aggiunge delle informazioni e curiosità. “Il titolo in latino vuol dire ‘corridoio’ perché è un luogo importante del film, però allo stesso tempo deve essere un nome suggestivo, in inglese suona bene. Poi c’è un mistero legato a questo nome, è anche un modo per suggerire una mescolanza tra antico e moderno”.
Roberto Giacomelli
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