Anja – Real_Love_Girl, la recensione

André, di origini russe ma in Italia fin da quando era bambino, vive in una città portuale del Nord, intrappolato in una vita che non riesce più a soffrire, schiavo della solitudine e di un lavoro che non sente suo. Quando viene licenziato, André decide di consolarsi con un nuovo ritrovato tecnologico dell’autoerotismo, un video porno in VR che lo porta direttamente nel letto della bella Anja. Ma qualcosa non va e in quel video ci sono immagini violente e disturbanti che lo spingono a rinunciare all’esperienza. Il giorno dopo, l’uomo fa la conoscenza di una ragazza che dice di chiamarsi Anja e sembra proprio la protagonista del video! Dopo alcuni giorni che i due hanno iniziato a frequentarsi, però, Anja viene rapita da un’organizzazione criminale esteuropea che non ci mette troppo a trovare anche André, credendolo coinvolto nei loschi giri in cui si è cacciata la ragazza.

Quello scritto da Giuseppe Calandriello e Paolo Martini e diretto da quest’ultimo in coppia con Pablo Benedetti è un film estremamente coraggioso, un racconto complesso e strutturatissimo che affonda le sue basi nel disagio sociale e nell’emotività della malattia mentale ma sceglie di utilizzare il linguaggio del cinema di genere. Anja – Real_Love_Girl è infatti una storia di estrema solitudine, di inadeguatezza alla realtà quotidiana che prende il punto di vista di un uomo di mezza età per raccontare una vicenda che in realtà potrebbe abbracciare facilmente la causa di ognuno di noi, a prescindere dall’età, dal sesso o dall’etnia.

Anja

Anja gioca con lo spettatore chiedendo la sua empatia, coinvolgendolo in una vicenda umana con cui è facile trovare trasporto, ovvero la vicenda di un individuo solo, privato di aspettative sociali, lontano dalla propria terra d’origine, a cui è negata l’amicizia e l’amore. Un “povero cristo” che trova consolazione nell’onanismo, unico spiraglio di felicità immaginata in un mondo buio come la città in cui il film si ambienta, una città priva di segni distintivi (il film è stato girato in Toscana tra Firenze, Massa Carrara e Livorno) costantemente avvolta dalla luce tenue dei lampioni in notturno, o da toni freddi che vanno a braccetto con la glacialità che trasmette il protagonista del film.

Prendendo le fila proprio dal sottobosco della pornografia (attenzione, il film non ha nulla di morboso) e in particolare dalle ultime frontiere della virtual reality da sexy shop, Anja – Real_Love_Girl avvia una storia crime che è a metà tra Omicidio a luci rosse di De Palma e 8mm di Schumacher; ma nel film di Benedetti e Martini inizialmente il dettaglio disturbante racchiuso nel filmato, nel colpo d’occhio, non ha l’importanza che aveva, ad esempio, nei film su citati, e la vita di André va avanti ugualmente nella sua infame depressione fino all’incontro che cambierà la sua vita e la sua percezione delle cose per sempre. Dopo lo “scontro” con Anja, infatti, c’è un radicale cambiamento interiore nel protagonista che, per il principio del cinema crime, porterà anche a un capovolgimento nell’esperienza di vita del personaggio. E qui torna al centro di tutto il colpo d’occhio dell’inizio, il dettaglio che ha messo in pericolo Anja, mette in pericolo André e può compromettere (o rafforzare) il loro amore.

Da questo momento in poi, quella che si era presentata come una storia di sentimenti, molto intima e minimalista, si trasforma in una forsennata corsa contro il tempo, un action metropolitano darkeggiante e mediamente violento che introduce André nei meandri oscuri della criminalità organizzata russa. A questo punto il film si fa sicuramente “già visto”, un po’ Fuori Orario di scorsesiana memoria, ma sa catturare e intrattenere, soprattutto grazie a un buon ritmo che punta all’azione in tempo reale (è ambientato tutto in una notte) e all’ottimo accompagnamento musicale (di Silvia Nair) che gioca molto sul contrasto tra immagini violente e note sognanti.

Un crollo strutturale in Anja – Real_Love_Girl arriva però nel finale ed è tutto da attribuire alla sceneggiatura. Diciamo che il twist che travolge l’epilogo del film è il presupposto stesso da cui parte l’idea della storia, quindi c’è un fortissimo collante che unisce tutto, però è anche vero che a livello narrativo viene a mancare una coesione e una coerenza tale da giustificare quel finale che tende ad appoggiarsi su un accumulo di dettagli sparsi qua e là per dar senso a un ribaltamento che invece genera confusione. Insomma, da come stavano andando le cose, Anja – Real_Love_Girl non aveva bisogno di nessun drastico colpo di scena, funzionava benissimo così com’era, nella sua semplicità da thriller notturno, invece la voglia di mettere una firma “alla Shyamalan” compromette un po’ la riuscita generale dell’opera.

Un’opera comunque di una dignità generale invidiabile per il cinema indie italiano, che si affida anche a un’ottima performance degli attori coinvolti, sia il protagonista Roberto Caccavo (visto anche nella serie tv I delitti del Bar Lume) che ancor più le due personalità femminili della storia, Désirée Giorgetti (Morituris, La guerre horrende) e l’esordiente Larthia Galli Nannini, tutti coinvolti in ruoli affatto semplici.

Anja – Real_Love_Girl è stato presentato al Lucca Film Festival lo scorso 1 ottobre e distribuito in esclusiva da CG Entertainment sulla piattaforma VOD CG Digital.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Molto attento all’aspetto empatico della vicenda.
  • Ottima gestione dei tempi e dei generi.
  • Bravi gli interpreti, in particolare la Giorgetti e la Galli Nannini.
  • Il twist finale non è ben gestito e invece che sorprendere tende a confondere.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 6.5/10 (su un totale di 2 voti)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: +4 (da 4 voti)
Anja - Real_Love_Girl, la recensione, 6.5 out of 10 based on 2 ratings

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.