Boston – Caccia all’uomo, la recensione

Il sodalizio tra il regista Peter Berg e l’attore Mark Wahlberg si rinnova per raccontare la cronaca di uno degli eventi più tragici della recente storia di Boston, l’attentato che ha insanguinato le strade della città durante la maratona del Patriot’s Day del 2013. E Boston – Caccia all’uomo non poteva arrivare nelle sale nel momento più adeguato, viste le notizie che nelle ultime ore giungono dalla Francia, dove la piaga del terrorismo di matrice islamica ha mietuto nuove vittime.

Ma andiamo per gradi. Forse non tutti sanno, al di fuori degli Stati Uniti, cos’è il Patriot’s Day e perché, annualmente, a Boston viene organizzata una maratona. Ogni anno, il terzo lunedì di aprile, nella capitale dello Stato del Massachusetts si celebra il cosiddetto Patriot’s Day, la ricorrenza delle battaglie di Concord e Lexington che hanno dato inizio alla Guerra d’Indipendenza Americana. Proprio in questa giornata, durante la quale la squadra dei Red Sox gioca a Fenway Park, si svolge anche la cosiddetta Marathon Monday.

Il 15 aprile del 2013, proprio durante il caratteristico evento sportivo, due ordigni esplosivi deflagrano a Boylston Street, causando tre morti – tra cui un bambino – e 264 feriti. Un attentato terroristico che impegna una task force di oltre mille agenti delle forze dell’ordine in una vera e propria caccia all’uomo che si conclude tra il 18 e il 19 aprile con la cattura dei responsabili del massacro, i fratelli Tamerlan e Dzhokhar Tsamaev, americani originari del Kirghizistan e assuefatti dagli ideali del fondamentalismo islamico di matrice violenta.

Boston – Caccia all’uomo, che in originale titola proprio Patriot’s Day, racconta i tre giorni che hanno visto svolgersi i tragici eventi dell’attentato, dalla mattina delle esplosioni, fino all’alba del 19 aprile con la cattura del minore dei fratelli Tsamaev, il tutto raccontato con una struttura corale e con un piglio a metà tra il documentaristico e il poliziesco d’azione.

Peter Berg è in gamba, questo lo abbiamo capito fin dai suoi esordi registici con la divertente commedia in bilico tra horror e grottesco Cose molto cattive (1998), ma con il passare dei film è riuscito a creare una sua personale visione del cinema che da The Kingdom (2007) a Deepwater Horizon (2016) è votata alla celebrazione dell’eroismo americano (a volte anche super-eroismo, si veda il riuscitissimo Hancock!), attraverso film che spettacolarizzano storie vere mantenendo una certa sensibilità di fondo. Quello di Berg non è un cinema bacchettone, come si potrebbe desumere dalla carica inevitabilmente patriottica delle storie raccontate, ma riesce a trovare un giusto compromesso tra il classicismo e postmodernità; da una parte ci sono storie che richiamano i generi ben consolidati dall’industria cinematografica americana, raccontate con quel piglio yankee a cui ci hanno abituato alcuni grandi registi del passato, dall’altra un stile moderno che si focalizza sul ritmo registico e sul taglio sporco tipico del reportage.

Boston – Caccia all’uomo è la perfetta sintesi di tutto ciò e va a completare un’ideale trilogia che il regista americano ha iniziato nel 2013 al fianco dell’attore Mark Wahlberg con Lone Survivor e proseguita, lo scorso anno, con Deepwater Horizon. Ma Boston – Caccia all’uomo è forse il capitolo più riuscito del trittico, capace di offrire un taglio originale a una storia che comunque tutti già conoscono dalle cronache dei giornali: si tratta di un film corale nel modo più anomalo della definizione; anche se il personaggio interpretato da Wahlberg, ovvero il poliziotto Tommy Saunders, è identificabile come protagonista, seguiamo le vicende di diversi individui, nessuno dei quali inizialmente collegato agli altri. Dai fratelli che pianificano (e poi svolgono) l’attentato, al sergente della polizia di Boston interpretato da J.K. Simmons, fino al ragazzo asiatico che sarà fondamentale nella svolta delle indagini che portano alla cattura degli attentatori. Una struttura alla Crash – Contatto fisico, per rendere l’idea, che porta all’incontro di vite non collegate tra loro causato da un unico fatale evento.

L’azione di Boston – Caccia all’uomo è scandita da due differenti escamotage, entrambi atti a dare realismo alle immagini. La prima parte del film, quella che interessa il momento della maratona, ha uno stile grezzo molto vicino a quello del mockumentary, in cui Berg ha ricostruito esattamente come si sono svolti i fatti del 15 aprile e ha deciso di riprendere gli eventi attraverso handycam, cellulari e videocamere di sorveglianza, così da riuscire ad integrare con naturalezza le immagini di repertorio di cui disponeva. L’effetto è un po’ straniante ma efficace e sembra di vivere quei momenti così come sono accaduti nella realtà e ci sono stati mostrati dai Tg e dai servizi televisivi. La seconda parte del film, quella più avvincente che interessa la caccia ai due fratelli, ha quello stile concitato tipico del Peter Berg action. Il ritmo è altissimo e lo spettatore si trova trasportato nella vicenda in maniera davvero ineccepibile.

Forse lo stacco tra i due blocchi narrativi è un po’ troppo pesante, ma nel suo complesso Boston – Caccia all’uomo è un film compatto e dannatamente coinvolgente.

Ottimo il cast che conta anche Michelle Monaghan (è la moglie di Saunders), John Goodman (il commissario della polizia di Boston) e Kevin Bacon (l’agente dell’FBI Richard DesLauries), ma a fare il ruolo dei leoni, oltre al già citato e sempre ottimo J.K. Simmons, sono proprio gli attori che interpretano i due terroristi, Alex Wolff e Themo Melikdze, espressivi e molto credibili.

Insomma, con Boston – Caccia all’uomo siamo dinnanzi a un riuscitissimo noir metropolitano, un Peter Berg che, pur non rinunciando al suo stile, sembra voler fare un film che mescola Don Siegel con Michael Mann. Da vedere.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Dannatamente avvincente.
  • È una sintesi di stili che ha una personalità tutta sua.
  • Cast di ottimo livello.
  • La prima parte che mescola riprese create ad hoc con immagini di repertorio stride un po’ con la seconda più action e fictional.
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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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