Chi ha ucciso Sister Cathy? The Keepers di Ryan White

Alle volte capita che l’amato/odiato Netflix metta nella sua libreria delle chicche seriali veramente estreme ed inquietanti. È il caso di The Keepers, una docu-serie true-crime che affronta gli orrori perpetrati ed in parte ancora senza colpevoli accaduti nell’infame Archbishop Kenough High School di Baltimora.

Ciò che fece scoperchiare lo spaventoso vaso di Pandora fu il rapimento e successivo omicidio di suor Catherine Cesnik, la quale avrebbe raccolto testimonianze terrificanti dalle sue alunne: padre Joseph Maskell, il cappellano della scuola, avrebbe più volte abusato o fatto abusare da terzi molte giovani studentesse dell’istituto.

Ed ecco il primo colpo di scena della serie: non più solamente un caso di misterioso omicidio rimasto senza colpevole, ma un’intera rete di pedofilia insabbiata più volte sia dalle forze dell’ordine (nella quale il terribile prete aveva molte amicizie) e sia dell’Arcidiocesi stessa.

The Keepers

Il documentario procede per accumulo di interviste man mano sempre più scioccanti e rivoltanti, che inevitabilmente sfociano nel pianto e nella disperazione più totale da parte dell’intervistato, facendo sentire lo spettatore veramente a disagio.

I racconti che si susseguono dipingono padre Maskell come un personaggio meschino ed abietto, talmente mostruoso nelle sue aberrazioni da sembrare uscito direttamente dalla penna del Marchese De Sade.

Ci sono anche molti momenti prettamente investigativi, che cercano di ricostruire tutte le indagini ed i sospetti accumulati nel corso degli anni: questo grazie anche ad alcune donne sopravvissute agli abusi che non si sono mai arrese nel voler rendere giustizia alla giovane suora, colpevole di aver voluto solo aiutare delle ragazze tenute sotto torchio da un mostro con l’abito da prete. Queste ricostruzioni sono anche i momenti più avvincenti del documentario, che hanno la forza di un racconto thrilling in piena regola.

The Keepers

C’è un reiterarsi di interviste nelle ultime puntate, con anche dei poco interessanti approfondimenti sulla vita religiosa e familiare delle ormai mature sopravvissute: si ha la sensazione che uno o due episodi in meno avrebbero molto giovato alla comunque ottima narrazione.

The Keepers, a differenza di molti documentari crime simili, non permette ai suoi spettatori una catarsi finale: non c’è una conclusione e le indagini sono ancora in corso.  Ma il dolore persiste come le indagini, e la morte della suora ha lasciato forse più segni e ferite degli abusi stessi.

Perchè dalle parole dei sopravvissuti si evince lo strazio di non essere ancora riusciti a dare un nome ed un volto a chi ha ucciso l’unica persona che all’epoca tentò di aiutarli.

The Keepers

Lo spettatore prova la stessa impotenza degli intervistati, ma allo stesso tempo un senso di rivalsa si manifesta: nessuno ancora si è arreso.

The Keepers è una serie imperfetta ma che non vi abbandonerà per molto tempo, lasciandovi un senso di amarezza, disgusto, orrore ma anche di speranza.

Stefano Tibaldi

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